a Londra non fui sobrio, mai. e durante peregrinazioni sessuali e sollecitazioni alcoliche, attraversai la nera disperazione meditando sul vizio abissale!
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Venezia

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2009 19:36
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08/02/2009 09:11
 
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a più mani (paper, francesca,denilson, mimmi, turgenev)



non c'è stato un giorno, nemmeno uno, che non fossi ubriaco.
ecco la mia vacanza a Venezia. una stanzetta di ostello a fil d'acqua dove inanellare le ore notturne, peregrinazioni diurne nella calca dei turisti, tra le grida e i richiami, le sirene dei traghetti, il rischio di piombare marionettisticamente dentro i flutti oleosi e immoti dei canali.
sbattuto fuori dall'osteria Dal Profeta. pomiciato a Campo Cesare Battista.
assiso sul molo di Calle de le Acque ho contemplato il crepuscolo mediterraneo, bevuto il mio Averna e fumato e sgranocchiato grissini.
per 4 giorni consecutivi, spossato e languido, versando qualche lacrima salmastra.
detto come inciso, la volta che mi ruppero la testa all'angolo tra via Altabella e via Indipendenza a Bologna, dissero che il sangue fuoriuscito friggesse sotto il portico come un lambrusco di Sorbara appena spillato.

(dedica a Lorena)



Ai miei avevo raccontato che si trattava di un week-end a Venezia con buona parte della mia classe. Eravamo molto legati e Sergio ed io, coppia storica del Liceo Sabin, rappresentavamo il manifesto della particolarità della nostra classe: avrebbero mentito al Papa per proteggerci.
Il viaggio in treno non lo ricordo, credo che l'adrenalina della prima bugia importante e l'eccitazione del sentirmi donna, libera, amata abbiamo ubriacato ogni altra sensazione.
Era fine aprile, il sole illuminava una Venezia diversa da quella conosciuta in gita scolastica: i genitori di Sergio vi avevano studiato e gli avevano mostrato angoli quasi clandestini.
Dormimmo in casa di una zia, che era in viaggio e trovava normale lasciarci il suo appartamento. Ricordo le scale: ripide, strette, con l'odore di umido e di vecchio.
Ricordo il letto, in mezzo a una stanza piena di tele e colori e pennelli e una finestra su un rio sporco e romantico.
Ricordo gli abbracci e l'amore, assoluto, adolescenziale, senza nessuna remora. Non ricordo il sesso, eppure era bello e dolce far l'amore con lui.
Ci tornammo insieme a Venezia, quello stesso autunno.
E tutto era cambiato, lui era cambiato, non gli bastavo più.
Non sono più riuscita ad amare Venezia, a liberarla dal velo delle lacrime di quella ragazzina che si trovava sola.




ho visitato diverse volte Venezia, in vari momenti della mia vita. la prima volta ero bambino con i miei genitori, stupefatto che potesse esistere una città d'acque (poi ebbi la fortuna di conoscerne altre). la seconda volta in gita scolastica alle scuole medie: caos puro. in seguito andai diverse volte con i miei compagni del liceo per il Carnevale. se c'è una cosa malinconica è Venezia per il Carnevale, con il freddo e quelle maschere tristi da Arlecchino e Colombina. Venezia con la pioggia, Venezia sotto la neve, Venezia con la nebbia fitta. i canali putrescenti.
Venezia di notte sperduto per le calli.
avevo una ragazza a Venezia. si chiamava Isabella. la conobbi in montagna, in campeggio. aveva i capelli lunghi color del grano. Isabella dolce e malinconica, come Venezia. Isabella artista sensibile. ora abita a Frankfurt, lavora alla Banca Centrale Europea.
ho avuto anche un'altra ragazza, Valeria, molto più giovane di me. stavo in silenzio, non sapevo cosa fare, cosa dire. all'improvviso si avvicinò e mi baciò a lungo. il nostro primo bacio. mi attaccò la tonsillite. trascorsi il Carnevale a letto con la febbre. lei trovò un "ragazzo" ancora più grande di me. a tratti riaffiora nella mia vita, poi fa perdere nuovamente le tracce. Valeria debole e volubile.
ho letto "Morte a Venezia di Thomas Mann", poi ho veduto lo straordinario film di Luchino Visconti. La mia Venezia adesso è quella, con la musica di Mahler, il caldo di fine estate ed il colera. e la passione infantile di un uomo al declino.
ho conosciuto altre donne, ho conosciuto altri carnevali.





Non sono ritornata da Venezia. Ho lasciato che le mie ultime incertezze si dissolvessero nell'aria e si unissero alla nebbia.
Ho cercato di guardare al di là dell'acqua. Nel buio era impossibile vedere tranne qualche luce di un edificio lontano. E, come un prigioniero veneziano, ho sospirato.
Era tutto finito. Il mio passato annegato; gli ultimi brandelli di un dubbio hanno ceduto. Il pensiero che mi conduceva a te è svanito.
Ho sperato di rivederti. Ho sperato di rivederti e di amarti; di mostrarti che niente è stato vano, che l'amore è intatto. Non importa quanto sia stato stupido e lacerante il tuo atteggiamento.

Al binario n.2 di Aversa ti cercavo. Insistentemente, ti cercavo e mi illudevo di riabbracciarti. Ho lasciato che la mente si illudesse ancora che non avresti recato una così grande delusione; che non mi avresti lasciata da sola al mio ritorno. Ho zittito il cuore e ho pensato che da un punto morto saresti emerso e le tue labbra mi avrebbe baciato e il tuo sguardo riscaldato quel gelo che era la mia rabbia.

Non sono ritornata da Venezia. E' questo che ho pensato, mentre alle 18.30 di un giorno festivo aspettando un autobus, piangevo. E tra le lacrime, tremavo.



“Chi non ha visto Venezia d’aprile non può affermare di conoscere l’inesprimibile incanto di questa magica città. La mitezza e la dolcezza della primavera si addicono a Venezia, come lo splendente sole estivo alla magnifica Genova, come l’oro e la porpora dell’autunno alla grande vegliarda che è Roma. A somiglianza della primavera, la dolcezza di Venezia commuove e desta desideri, rende languidi e accende un cuore inesperto come la promessa di una felicità vicina e misteriosa. Tutto in lei è luminoso e comprensibile, ma pur circonfusa dalla sonnolenta nebbiolina ha tutta la delicatezza di un innamorato silenzioso. Tutto in lei tace, eppur tutto sembra rivolgerci un saluto, tutto in lei è femminile a cominciare dalle stesso nome e non per niente ha avuto l’epiteto di bella”.
[Modificato da paper. 09/02/2009 19:36]
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Re: a più mani (paper, francesca,denilson, turgenev)
troppo bello

Nig
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09/02/2009 12:19
 
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potresti aggiungere anche il mio
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09/02/2009 14:52
 
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Re:
@Mimmi the Maneater@, 09/02/2009 12.19:

potresti aggiungere anche il mio




dov'è?
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09/02/2009 15:03
 
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