Le rime del male

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m.f.m.
00sabato 19 settembre 2009 12:07
(parole maldestre)
Scrivi per amore
scrivi per odio.
Perchè piove e sei triste
e sono bar fuori mano
tangenziali e puttane
giornate già viste.
Non riesci ad uscire.
Scrivi per dolore
mai per una gioia
dedica a te stesso
dedica alla troia.
Scrivi per smarrire
il tuo senso di colpa
scrivi,strappi il foglio
e scrivi un'altra volta.
Lo sai che i ricordi
non hanno futuro
ricalchi col sangue
le scritte sul muro.
Lo sai che il ritorno
non ha mai una strada
e che un fiore comunque
non spezza una spada.
Scrivi quando sei solo
e non c'è che il rumore
della penna tra i righi
che trema le parole.
Scrivi con rabbia
e non riesci a mentire
cose che solo scrivendo
si possono dire.
doppiapi
00venerdì 25 settembre 2009 01:19
sinceramente volevo lasciarti un commento, ma mi hai lasciato senza parole. L' unica cosa che sento di dirti e che ti capisco fino in fondo.

Ciao Stewie
francesca.38
00venerdì 25 settembre 2009 11:31
Re:
doppiapi, 25/09/2009 1.19:

sinceramente volevo lasciarti un commento, ma mi hai lasciato senza parole. L' unica cosa che sento di dirti e che ti capisco fino in fondo.

Ciao Stewie



ecco.

merinze
00venerdì 25 settembre 2009 12:48
appunto
ReverendOscuro
00giovedì 8 ottobre 2009 10:22
L'Arte nasce dalla sofferenza.
@Mimmi the Maneater@
00giovedì 8 ottobre 2009 10:32
Re:
ReverendOscuro, 08/10/2009 10.22:

L'Arte nasce dalla sofferenza.




dalla follia, dalla calma, dal caos, dalla gioia, da tante cose
ReverendOscuro
00giovedì 8 ottobre 2009 10:47
Re: Re:
@Mimmi the Maneater@, 08/10/2009 10.32:




dalla follia, dalla calma, dal caos, dalla gioia, da tante cose



La gioia deve restare dentro, è il dolore che cerchiamo di tirare fuori "necessariamente".
Un sentore vero, quindi, sporco.
La follia e il caos, il disordine psicofisico, sono forme di distacco, che producono condizioni di sofferenza temporanee od esistenziali.
La calma annichilisce l'Arte.
@Mimmi the Maneater@
00giovedì 8 ottobre 2009 10:54
Re: Re: Re:
ReverendOscuro, 08/10/2009 10.47:



La gioia deve restare dentro, è il dolore che cerchiamo di tirare fuori "necessariamente".



Io faccio il contrario. La gioia esplode e il dolore lo implodo.



Un sentore vero, quindi, sporco.
La follia e il caos, il disordine psicofisico, sono forme di distacco, che producono condizioni di sofferenza temporanee od esistenziali.



Van Gogh divenne folle e più divenne folle e più la pittura ne acquistò
@Mimmi the Maneater@
00giovedì 8 ottobre 2009 10:55
Re: Re: Re:
ReverendOscuro, 08/10/2009 10.47:



La calma annichilisce l'Arte.




La calma è come il meriggio. Nel meriggio vi è quiete e nella quiete osservi e nell'osservare vaghi e nel vagare crei
ReverendOscuro
00giovedì 8 ottobre 2009 11:04
Re: Re: Re: Re:
Infatti ho scritto che la follia produce sofferenza, in quanto "abominio della normalità", distacco, emarginazione.
E più sei folle, più soffri. E più soffri, più diventi folle.
Un circolo vizioso...

Implodere il dolore, soffocarlo dentro, non è mai sano.

La gioia può esplodere, ma per chi non prova la tua stessa gioia (e l'uomo infatti vive la condizione del dolore) non è ammissibile una partecipazione tanto intensa quanto potrebbe essere quella relativa ad un'esplosione di dolore.

=> L'Arte, la Vera Arte, nasce dalla sofferenza.
@Mimmi the Maneater@
00giovedì 8 ottobre 2009 11:09
Re: Re: Re: Re: Re:
ReverendOscuro, 08/10/2009 11.04:



Implodere il dolore, soffocarlo dentro, non è mai sano.



lo so, ma l'è così




La gioia può esplodere, ma per chi non prova la tua stessa gioia (e l'uomo infatti vive la condizione del dolore) non è ammissibile una partecipazione tanto intensa quanto potrebbe essere quella relativa ad un'esplosione di dolore.



i sentimenti si riflettono nel mondo, di questo ne son convinta



=> L'Arte, la Vera Arte, nasce dalla sofferenza.




mi sembra una cosa vera ma troppo semplicistica
ReverendOscuro
00giovedì 8 ottobre 2009 11:21
Non ho più nome nè sorte tra gli uomini,
ma il mio nome è Meriggio.
In tutto io vivo,
tacito come la Morte.


I sentimenti si riflettono, ma non si possono sempre accettare.
E non sempre si trasmettono e capiscono.
Uno specchio qualsiasi riflette, il riflesso è contrario, complementare.

Definendo la "sofferenza", il soffrire e patire, il Pathos e la passione, il fuoco e la ribellione, il bisogno di comunicare, la necessità più forte del tuo controllo, di Reagire ad una sollecitazione che non puoi più tener dentro e sopportare...
allora magari risulterà meno semplicistica la mia affermazione.
@Mimmi the Maneater@
00giovedì 8 ottobre 2009 11:29
Re:
ReverendOscuro, 08/10/2009 11.21:

Non ho più nome nè sorte tra gli uomini,
ma il mio nome è Meriggio.
In tutto io vivo,
tacito come la Morte.


I sentimenti si riflettono, ma non si possono sempre accettare.
E non sempre si trasmettono e capiscono.
Uno specchio qualsiasi riflette, il riflesso è contrario, complementare.



in effetti anche la mia frase a riguardo era semplicistica.
comunque personalmente, sentimenti come la gioia e la felicità, tendo a comunicarli, se posso a condividerli. se non accade, fa niente. l'importante è quel che donano a me. quando io sono felice sono un sorriso continuo, è una veste che mi ricopre, seppur momentaneamente. e io mi vesto per sentirmi coperta non certo per farmi guardare
non so se rendo l'idea



Definendo la "sofferenza", il soffrire e patire, il Pathos e la passione, il fuoco e la ribellione, il bisogno di comunicare, la necessità più forte del tuo controllo, di Reagire ad una sollecitazione che non puoi più tener dentro e sopportare...
allora magari risulterà meno semplicistica la mia affermazione.




sì sì, ma tu avevi ragione. io la penso esattamente. solo che dette così certe frasi mi fanno storcere il naso [SM=g1846138]
alcune cose sono così evidenti che le si dà per fatte, è una cosa mia [SM=g1846138]
chiaralapazza
00giovedì 8 ottobre 2009 20:20
Alcune volte è proprio nella semplicità che si trova la vera essenza, e dire che nella sofferenza si crea arte non la trovo una frase semplicistica ma pura realtà, per molti.

Io non implodo, io soffro. Punto. E lo manifesto, o a me stessa o a chi voglio. Per fortuna non implodo. Ho trovato prima nel teatro, poi ora nello scrivere, il mio modo per tirarlo fuori...e devo dire che da quando ho capito dentro che questo è il mio canale, non piango più. Non perchè soffoco un'emozione, ma semplicemente perchè sento la necessità inconscia di esprimerla con altro. All'inizio questa cosa mi spaventava, ora assolutamente no perchè ho capito che è così, che sono cambiata(anche se i miei sani pianti mi mancano assai). Credo sia questo molto positivo, col tempo lo vedremo.

Concordo in pieno con la poesia di luis e con quanto detto da Rev...follia, caos ecc sono tutte condizioni che creano una certa sofferenza, perchè si scontrano con altre realtà che le fanno vedere strane. I sentimenti e gli stati si rispecchiano nel mondo, perchè ne fanno parte, e rispecchiandosi si riflettono, rispecchiandosi e riflettendosi a loro volta.Ma non sempre l'immagine che ne arriva è positiva nei confronti di coloro che hanno elaborato confronti. E' come andare al luna park ed entrare nella casa degli specchi...
Quante volte nel mio lavoro, dai pazzerelli, mi sono sentita dire:" Ma chi lo dice che io sono sbagliata se in quello che sono sto bene e non faccio del male a nessuno?"


Questo era per dare un esempio.
@Mimmi the Maneater@
00venerdì 9 ottobre 2009 09:35
Re:
chiaralapazza, 08/10/2009 20.20:

Alcune volte è proprio nella semplicità che si trova la vera essenza, e dire che nella sofferenza si crea arte non la trovo una frase semplicistica ma pura realtà, per molti.



appunto per molti.




Io non implodo, io soffro. Punto. E lo manifesto, o a me stessa o a chi voglio. Per fortuna non implodo. Ho trovato prima nel teatro, poi ora nello scrivere, il mio modo per tirarlo fuori...e devo dire che da quando ho capito dentro che questo è il mio canale, non piango più. Non perchè soffoco un'emozione, ma semplicemente perchè sento la necessità inconscia di esprimerla con altro. All'inizio questa cosa mi spaventava, ora assolutamente no perchè ho capito che è così, che sono cambiata(anche se i miei sani pianti mi mancano assai). Credo sia questo molto positivo, col tempo lo vedremo.




Io non piango mai. Non è una cosa che mi appartiene. E mi sembra giusto che ognuno elabori il dolore a modo suo



Concordo in pieno con la poesia di luis e con quanto detto da Rev...follia, caos ecc sono tutte condizioni che creano una certa sofferenza, perchè si scontrano con altre realtà che le fanno vedere strane.



in verità quello l'ho detto io [SM=g1846138]




I sentimenti e gli stati si rispecchiano nel mondo, perchè ne fanno parte, e rispecchiandosi si riflettono, rispecchiandosi e riflettendosi a loro volta.Ma non sempre l'immagine che ne arriva è positiva nei confronti di coloro che hanno elaborato confronti. E' come andare al luna park ed entrare nella casa degli specchi...
Quante volte nel mio lavoro, dai pazzerelli, mi sono sentita dire:" Ma chi lo dice che io sono sbagliata se in quello che sono sto bene e non faccio del male a nessuno?"


Questo era per dare un esempio.



hai detto le mie stesse cose [SM=g1843593]

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