di ritorno, come la poesia che ho appena postato.
si cerca un significato in tutte le cose. a volte però non si riesce davvero a trovarlo. parlo di fettina. così bisogna tenere a freno la rabbia e andare avanti.
ieri ho fatto una breve lettura pubblica nella biblioteca di cervia. è stato divertente, anche per il pubblico. una amica australiana mi diceva sempre: paolo, tu sei molto naive (naif).
questi giorni è piovuto come se fossimo in regime monsonico. oggi splende il sole e andrò a fare due passi fino al mare. abbiamo alcune cose da dirci, opinioni da scambiarci.
in gennaio dovrei tornare a rio, soldi permettendo.
sto scrivendo (seriamente!) un racconto lungo ambientato nell'estate 1972. qualcuno ricorda qualcosa di quell'anno? si intrecciano vari fatti di cronaca con eventi privati. fra questi, quello centrale è la costruzione di una zattera da parte di mio cugino sandro per andare in jugoslavia in solitaria.
mi sto divertendo molto a scrivere in questo periodo. non è da tutti i giorni. sto rileggendo rilke e trakl, alternati ad altre cose di vario genere (scrittori russi, euripide, freud). ascolto un po' di tutto, ma niente o quasi di contemporaneo. in tv guardo solo il calcio brasiliano su raisport.
"é melhor ser alegre que ser triste / alegria é a melhor coisa que existe..." (samba da bençao)