così lui suonò e la tipa gli disse: quanto puoi darmi e lui, imbarazzato, fece la figura del pollo. perse l'orologio, la tipa glielo fece su. a casa non si rassegnava: ciò che non aveva saputo fare, ciò che aveva perduto...sì, esattamente come i mille cavallini persiani, o come la corriera azzurra la sera che, fattissimi entrambi, decidemmo di partire.
ehi amico, tendimi la tua mano e io ti ricambierò.
al Caffè Centrale ci osservarono. scendemmo perché eravamo al capolinea. sapremo farci amare, ci chiedemmo.
passammo giorni intensi e riflessivi, fumammo e ci ubriacammo e amammo non ricambiati, non del tutto.
no, almeno questo, ci proponemmo. potevamo restare, ci chiedemmo.
oh ti amo. se ci ripenso ti amo, è strano. ma se ti rivedessi, magari fuori dal cancello di quella fabbrica, la tua fabbrica, forse non ti riconoscerei.
finiamola qui, mi sentii dire. oh come ne ridemmo!
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distruggiti con moderazione vecchio paper (Fet)