Quando tu chiudi gli occhi
le tue palpebre sono aria.
Mi trascinano:
vado con te, dentro.
Non si vede nulla,
non si sente nulla.
Superflui gli occhi e le labbra,
in questo mondo tuo.
Per sentire te
non valgono i sensi consueti,
che si usano con gli altri.
Bisogna attenderne di nuovi.
Si cammina al tuo fianco
sordamente, al buio,
inciampando nei forse, nelle attese;
sprofondando verso l'alto
con gran peso di ali.
Quando tu riapri gli occhi
io torno fuori, ormai cieco,
inciampando ancora, senza vedere,
nemmeno qui.
Senza sapere più vivere
nè in quell'altro, nel tuo,
nè in questo mondo scolorito
dove io vivevo.
Incapace, indifeso
fra l'uno e l'altro.
Andando,venendo
dall'uno all'altro
quando tu vuoi,
quando apri, quando chiudi
le palpebre, gli occhi.
Il foro di Settecolori