È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
a Londra non fui sobrio, mai. e durante peregrinazioni sessuali e sollecitazioni alcoliche, attraversai la nera disperazione meditando sul vizio abissale!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Inizio

Ultimo Aggiornamento: 04/11/2009 10:42
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 232
Città: PADOVA
Età: 44
Sesso: Femminile
02/11/2009 15:47
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota


La levatrice le aveva consigliato di fare qualsiasi cosa le piacesse. Mangiare, dormire, passeggiare, rilassarsi, essere il più possibile serena. Per quello ora, nonostante l'ora tarda, passeggiava avvolta nel giaccone di piume, per la strada. Di fianco a lei, il marito con un'aria sconsolata. Stava già per addormentarsi nel tepore del divano quando lei aveva deciso che doveva uscire e “sentire l'aria di neve che le raffreddava il naso”. Da quando aveva quel pancione enorme puntato addosso non riusciva più a dire di no a niente e così si era alzato sapendo di non aver altra via di fuga e ora le passeggiava stancamente a fianco, sperando che quell'aria di neve, che tanto piaceva alla moglie, si trasformasse nell'aria calda del suo appartamento, e il cappotto nelle morbide coperte del suo letto.
“Ci siamo” disse lei ad un certo punto con la tranquillità che lui le riconosceva in ogni situazione.
E così passarono come attimi quei minuti che dal freddo della strada li avevano portati all'ospedale, e già erano diventati ricordi sfuocati quei momenti in cui le contrazioni si facevano sempre più frequenti, il dolore di lei aumentava e l'impotenza di lui cresceva.
Ora l'unica cosa che rimaneva era lo sguardo di quegli occhi neri, un po' seri, che ti fissavano come se potessero imparare a conoscerti solo dallo sguardo. L'espressione era un po' grave, ma qualcosa di speciale ti spingeva a non staccarti da quel viso, come se non fosse necessario essere particolarmente belli o teneri, bastava solo perdersi nel fondo di quegli occhi per sentirsi amati, sereni e protetti.
Image Hosted by ImageShack.us




OFFLINE
Post: 2.804
Sesso: Femminile
02/11/2009 16:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

dolcissima
OFFLINE
Post: 940
Sesso: Maschile
03/11/2009 01:19
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

c'è un periodo un po' lungo a metà, da accorciare.
un espressione molto carina è "sentire l'aria di neve che le raffreddava il naso".
sarebbe interessante approfondire: "l'impotenza di lui cresceva", perché è una sensazione che l'uomo si porta appresso anche molto tempo dopo il parto. finché non c'è la piena consapevolezza della paternità, l'uomo è il grande escluso da questo grande evento.
un inizio alternativo che mi piace molto è: "La lavatrice le aveva consigliato..."
Image Hosted by ImageShack.us

"é melhor ser alegre que ser triste / alegria é a melhor coisa que existe..." (samba da bençao)
OFFLINE
Post: 232
Città: PADOVA
Età: 44
Sesso: Femminile
03/11/2009 13:05
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Ho provato a sistemare un pochino il pezzo, l'ho allungato e credo approfondito seguendo l'idea di Denilson

La levatrice le aveva consigliato di fare qualsiasi cosa le piacesse. Mangiare, dormire, passeggiare, rilassarsi, essere il più possibile serena. Per quello ora, nonostante l'ora tarda, passeggiava avvolta nel giaccone di piume, per la strada. Di fianco a lei, il marito con un'aria sconsolata. Stava già per addormentarsi nel tepore del divano quando lei aveva deciso che doveva uscire e “sentire l'aria di neve che le raffreddava il naso”. Da quando aveva quel pancione enorme puntato addosso non riusciva più a dire di no a niente e così si era alzato sapendo di non aver altra via di fuga. Ora le passeggiava stancamente a fianco, sperando che quell'aria di neve, che tanto piaceva alla moglie, si trasformasse nell'aria calda del suo appartamento, e il cappotto nelle morbide coperte del suo letto.
“Ci siamo” disse lei ad un certo punto con la tranquillità che lui le riconosceva in ogni situazione.
E così passarono come attimi quei minuti che dal freddo della strada li avevano portati all'ospedale, e già erano diventati ricordi sfuocati quei momenti in cui le contrazioni si facevano sempre più frequenti, il dolore di lei aumentava e l'impotenza di lui cresceva. Un parto naturale, con un travaglio non troppo doloroso. Lui non era voluto entrare, e a lei non era dispiaciuto più di tanto. Aveva già troppa gente intorno, sconosciuti che la fissavano e le parlavano, in un momento in cui avrebbe voluto solo concentrarsi sul suo dolore. La presenza del marito l'avrebbe forse innervosita maggiormente, vedere il suo imbarazzo, osservarlo lì in un ambiente che non era il suo, magari ad intralciare il medico o l'infermiera. Era un momento in cui non sentiva altro se non dolore, dolore e ancora dolore, fino al primo gemito, ad una vocina che si faceva strada nell'aria di medicinale della sala. L'infermiera pronunciò le parole “è una bambina” e lei col cuore in gola, la faccia sudata e gli occhi lucidi stese le mani a prenderla, ripetendo incessantemente “è veramente una bambina, una bambina” e, alzando l'asciugamano in cui era avvolta, controllò che fosse proprio così. Mentre la piccola sembrava allargare le braccia per stringere la sua mamma, e la guardava e la annusava per imprimerla nelle memoria per sempre.
Ora l'unica cosa che rimaneva era lo sguardo di quegli occhi neri, un po' seri, che ti fissavano come se potessero imparare a conoscerti solo da un'occhiata. L'espressione era un po' grave, ma qualcosa di speciale ti spingeva a non staccarti da quel viso, come se non fosse necessario essere particolarmente belli o teneri, bastava solo perdersi nel fondo di quegli occhi per sentirsi amati, sereni e protetti.
Per lui erano stati quegli occhi il primo contatto con la figlia. Durante tutta la gravidanza aveva passato momenti di ansia, gioia, sconforto, solitudine, impotenza, talvolta insofferenza. Non poteva partecipare se non passivamente a tutto quello che accadeva alla moglie. Non era come stare accanto a qualcuno che non sta bene per aiutarlo, era sapere che quell'esserino dentro il pancione era anche tuo, ma non poter far niente di concreto per far parte di quel microcosmo. Aspettava il momento in cui sarebbe uscito per ristabilire l'equilibrio che considerava naturale, ma si rese ben presto conto che non sarebbe stato così almeno per un po'.
Autoescluso dalla sala, aveva paura che la vista del parto lo avrebbe impressionato, aspettava il momento di stringere tra le braccia la bambina e quando avvenne si sentì ancora più piccolo, insicuro e impaurito. Sentiva che il suo compito era proteggerla e lo assalì la paura di non essere all'altezza di tale incarico. E i primi giorni di quella vita gli scorrevano via, come se fosse invisibile al mondo. Era ovvio che nessuno si interessasse a lui, ma sopportava ben poco il sentirsi così fuori posto nella sua casa, e nella sua famiglia. Anche le cose più semplici diventavano difficili, avrebbe potuto uscire di casa per ore e con tutto quel trambusto di suocere, amiche, vicine di casa, nessuno se ne sarebbe accorto, ma nonostante questo se ne rimaneva lì, solo perché per qualche attimo gli era concesso di fissare quel sonno quieto, che era sottolineato da una bocca piccola e distesa, dalle palpebre rosate, dalle manine chiuse a pugno che si appoggiavano al nasino tondo. E pervaso da questo amore e serenità sapeva che sarebbe arrivato anche per lui il momento in cui l'equilibrio naturale delle cose si sarebbe stabilito e il microcosmo l'avrebbe ospitato e accolto come se non fosse mai mancato.
Image Hosted by ImageShack.us




OFFLINE
Post: 4.534
Sesso: Femminile
03/11/2009 15:35
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

voglio avere trent'anni e un bimbo [SM=g1843599]
OFFLINE
Post: 940
Sesso: Maschile
03/11/2009 15:36
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

ottimo! brava!
Image Hosted by ImageShack.us

"é melhor ser alegre que ser triste / alegria é a melhor coisa que existe..." (samba da bençao)
OFFLINE
Post: 2.561
Sesso: Femminile
03/11/2009 17:12
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Bello!
OFFLINE
Post: 130
Città: TORINO
Età: 44
Sesso: Maschile
04/11/2009 10:42
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota




bello
Image Hosted by ImageShack.us
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag cloud   [vedi tutti]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:40. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com