a Londra non fui sobrio, mai. e durante peregrinazioni sessuali e sollecitazioni alcoliche, attraversai la nera disperazione meditando sul vizio abissale!
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tutto cio che c'è

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2010 11:18
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Sesso: Maschile
26/11/2010 11:18
 
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dopo una notte d'amore mi venne voglia di prendere su e mollarla. Irene mi guardava con distrazione, le gambe ripiegate sotto il corpo sottile, il dorso sorretto dal cuscino schiacciato contro la testiera. fumava le sue Diana Blu senza soluzione di continuità, mentre i Can proponevano le loro ritmiche spirali antedark, per quanto il vecchio Sony ne distorcesse alquanto la resa sonora, e gli assolo di Czukay si perdessero nel gioco delle vibrazioni del vetusto apparecchio.
mi ero stancato dei suoi ipnotismi, delle sue malinconiche recriminazioni, non potevo sopportare i suoi sensi di colpa, i suoi pentimenti. cazzo anch'io avevo i miei problemi, anch'io avevo lasciato i miei cari. e i suoi fianchi da cerbiatta, una volta godutone, non mi parevano più una ragione sufficente per continuare a sobbarcarmi tutto il peso del gioco che si levava dall'intersecarsi delle sue ansie.
però sapevo che, qualora me ne fossi andato, sarei ritornato. e non soltanto per un fatto legato al ridestarsi del desiderio, ma perchè , sentendo che mi apparteneva, non potevo accettare l'idea di perderne la proprietà. in quel tempo drogato e lontano credevo ancora che l'amore fosse un gioco di possessi e privazioni. che la privazione fosse possibile in quanto possibile fosse detenere un'anima. ero ancora molto lontano dalla conclusione ferma e indiscussa che non esiste privazione in quanto non esiste possesso, e che l'amore resta fondamentalmente un inganno.
ma quel giorno, dopo quella notte d'amore, mi sentii talmente spossato da ragionare bene, ossia lontano. vidi la possibilità dell'addio. e vedere significa provare. seppi, non so come, che avrei potuto vivere senza di lei, avrei potuto scrollarmi di dosso la tenue atmosfera che ci legava, così malata, così deleteria. e che entrambi ne avremmo beneficiato, o comunque ne avremmo avuta la chance.
e sia io che lei, svincolati, ci saremmo messi alla ricerca dei nostri cari, lasciati indietro, delusi, ripudiati, vilipesi. e lei lo fece. so che lo fece.
-quanto a me?
ma io. ma io. inutile parlarne, ne ho vergogna. resto un caso a parte. lasciatemi stare, vi chiedo, vi prego.
e così sia.
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