a Londra non fui sobrio, mai. e durante peregrinazioni sessuali e sollecitazioni alcoliche, attraversai la nera disperazione meditando sul vizio abissale!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

io e

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2010 11:47
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 3.185
Sesso: Maschile
26/11/2010 11:47
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota




l'altra mattina è venuto a trovarmi Massimo. siccome non avevo in casa nulla da offrirgli, neppure una bustina di tè, siamo scesi al bar dell'angolo. "una birra a quest'ora?" mi ha detto. "bè, sai, non devi fermarti alle apparenze, in realtà io non bevo, non bevo più." "faccio fatica a crederti" mi fa.
dovrei trovarmi un lavoro, ma siccome non chiedo, è molto improbabile che a 45 anni suonati me ne offrano uno. Massimo invece il lavoro ce l'ha, anche se la sua agenzia di pulizie va malissimo, e anzi la ragione per cui è venuto a trovarmi stamane va scovata nel suo disperato bisogno di soldi, che naturalmente non ho.
bevo la birra da 0,40 e lui sorbisce il suo doppio caffè. osserviamo le auto passare e, personalmente, mi godo l'altrui affaccendamento.
tutte le volte che scendo in strada di giorno amo guardare la gente brigare. corre ritorna riparte si affretta si incazza.
tutte le volte che scendo in strada e l'osservo, mi torna alla mente quella mattina adolescenziale in cui, saltata la scuola, mi recai da mio cugino Enrico, a Modena. non lo avevo preavvisato, nè lui nè sua madre (non avrei potuto farlo, perchè di sicuro ne sarebbero stati informati i miei genitori, e io non volevo che sapessero che quel giorno avevo stabilito di fare fughino). durante il breve viaggio in treno, mi figuravo l'arrivo da lui. Enrico era certamente a scuola, e io avrei chiacchierato con sua madre, attendendolo. ma quando giunsi davanti al cancello lo vidi, vidi Enrico, scorazzare nel cortile di cotto, dietro a una palla da basket che tuttavia lui utilizzava come pallone da calcio. morale della favola: nemmeno lui quel giorno era andato a scuola, benchè di certo legittimamente, ovvero, a differenza di me, con il consenso della madre. ma di questa neppure l'ombra. infatti Enrico mi spiegò che sua madre non c'era, che lui era solo in casa in quanto, da quando il padre era morto, lei si recava a servizio da una famiglia che abitava a Vignola. e di questa situazione di libertà lui, talvolta e non sempre, ne approffittava facendo finta di andarci, a scuola, e anzi nemmeno facendo finta, perchè sua madre non domandava mai nulla, non aveva tempo di chiedere, o di notare che le volte che Enrico non ci andava, nemmeno si prendeva la briga di preparare la cartella la sera prima o di collocarla, disfatta, in bella vista sul piancito del salotto, come se fosse stata adesso adesso scaricata dalle sue spalle esili e curve dopo un'estenuante mattinata trascorsa tra i banchi...
nulla di tutto questo. Enrico era un tipo libero, e io ambivo di diventarlo. in seguito, molti anni dopo, lui divenne un capitano di industria. io uno sbandato.

Image Hosted by ImageShack.us

******
distruggiti con moderazione vecchio paper (Fet)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag cloud   [vedi tutti]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:54. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com