una corriera scassata si è incuneata nella nebbia dei campi. canapa e aie.
sempre, partendo, mi sono stupito al ritorno. ogni volta ho trovato le cose più piccole di come le ricordavo, e le persone prive di poeticità. dicono che si tratti di una patologia, una specie di sindrome del viaggiatore.
la scenata più pazzesca fra tutte quelle che infiorarono la mia carriera coniugale, andò in scena non appena rientrato dopo una veloce e solitaria puntata in quel di Venezia che, come qualcuno di voi già sa , ho sempre e poco originalmente considerato la mia città d'adozione.
mia moglie non se ne capacitava, non ne capiva il senso, e a nulla valeva tentare di spiegarle che se capitava che avessi bisogno di assentarmi, era per cercare di tirare avanti, che la mia situazione psicofisica era al limite, che se fossi restato sarebbe scoppiato un casino, che era inutile fare finta che non fossi malato.
mi mise le mani addosso, mi graffiò come una gatta rabbiosa. mi dava dei calci, dei pugni. mi copriva di insulti e alla fine persino di sputi. lasciavo fare.
era malata. malata anche lei. tutti malati.
e alternative nessuna.
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distruggiti con moderazione vecchio paper (Fet)