quando un mio collega di lavoro (ma non proprio collega di lavoro) che mi voleva bene mi offrì un miniappartamento che gli cresceva a prezzo modico, non immaginava che non sarei stato in grado di corrispondergli nemmeno la prima mensilità.
tornavo a casa e in terrazzo mi facevo la mia vodka serale osservando le galline e i bambocci.
la casa era talmente mignon che urtavo dappertutto a causa dell'instabilità causatami dall'alcol. rompevo suppellettili e mi riempivo di lividi.
quando mi feci un buco in testa a causa di una rovinosa caduta sul pomello della spalliera del letto decisi che era ora di passare dalla vodka al prosecco spumantizzato.
ne bevevo 2 bottiglie al dì e potevo dirmi di essere uscito dal tunnel dell'alcolismo.
ma siccome questo ragionamento conteneva evidentemente un baco logico, mi ritrovai nella stessa situazione di quando ebbi la luminosa (
sic) idea di combattere l'insonnia con le anfetamine.
di quel posto, di quel quartierino vezzoso, ricordo l'odore di terra, le brezze notturne che si ingolfavano dentro la porta- finestra, questa sì enorme - ricordo gli amici, le bistecche malcotte, i litigi notturni e poche ma preziose notti d'amore.
P.S.
questo trafiletto è un estratto da una lettera che scrissi a Vincenzo quando, di ritorno dalll'Argentina, mi chiese notizie sulla mia attuale situazione, e soprattutto il motivo per cui avevo deciso di trasferirmi in Grecia, a Larissa.[Modificato da paper. 22/12/2010 09:16]
******
distruggiti con moderazione vecchio paper (Fet)