non sono mai stato un escursionista, eppure spesso ho viaggiato a piedi. ma la gente, non ritrovando in me l'aspetto familiare dell'escursionista, mi ha sempre guardato con diffidenza.
sempre ho dovuto lottare per le cose più semplici, per un bicchiere d'acqua, per una sigaretta. davvero sempre, ogni volta.
ho sempre fatto il doppio della fatica impiegata dagli altri, la gente normale.
ho lambito la follia in più di un occassione, e allora sono stato lì lì per mollare tutto, dicendomi: mi ritiro.
troppo semplice. nemmeno questo mi veniva concesso, e quando capitava che, per esempio in comunità, mi sembrava di avere attinto finalmente un
buen retiro - ecco che capitava la stronzata a scombussolare l'ordine delle cose: come quando vidi morire un amico aggredito in modo brutale, come quando mi raggiunse la notizia della morte di mio padre, come quando - profilandosi la scappatoia di un amore impossibile e afferrandone immancabilmente la vacua inattingibilità e disperandomene prima del tempo - mi chiedevo come mai a me non fosse data neppure l'illusione del sogno.
potrei trarre un bilancio, potrei sbandierarne il passivo e davvero gridare un addio.
potrei ma non voglio.
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distruggiti con moderazione vecchio paper (Fet)