gocce

è da 4 anni che ho perso l'equilibrio.
ero aggrappata a una me stessa che ho iniziato a costruire con determinazione, costanza e follia fin dai primi anni della mia vita.
quando ho concluso il mio compito, quando ho guardato giorgia e lei non poteva più essere mia, tutto ha tremato e si sono aperte crepe in cui hanno trovato posto emozioni, sentimenti, persone, dubbi, pensieri, desideri, situazioni, che hanno continuato a distruggere chi ero, inventando un'altra donna.
oggi sono una persona tanto migliore quanto peggiore.
un mese fa sono crollata. amici che mi facevano sentire libera, anche se part-time, mi hanno allontanata, improvvisamente, senza spiegazioni.
i miei genitori erano entrambi all'ospedale. un amico stava rischiando la vita. il mio matrimonio ha visto momenti migliori.
non riuscivo più a mangiare. piangevo per ogni cosa. mi avessero regalato una bacchetta magica, avrei pensato: che me ne faccio?
ho avuto paura. non tanto per me quanto per giorgia.
sono andata dal medico. depressione. gocce.

continua(non è un racconto, ma solo un diario)

era venerdì. ho preso la ricetta e sono passata davanti a una due tre farmacie. non entravo. avevo paura. paura di qualcosa che modifica ciò che io riconosco come me stessa: le mie sensazioni, le mie emozioni, i miei pensieri. forse per questo non ho mai preso stupefacenti. io non voglio mediazioni tra me e ciò che provo. ho amato sempre anche il dolore, come prova della mia capacità d'amare.
eppure ho parlato al medico davanti alla jo. quasi volessi un testimone, o volessi dirle -scusa, non sono io.
ho pensato a volte basta il coraggio di affrontare un problema e questo svanisce. ma sabato stavo male- domenica peggio. lunedì sono andata in farmacia.
la stessa vergogna che provai la 1a volta che comprai le pillole anti-concezionali.
...

-vuole davvero questo? perchè il generico non le costa nulla-
me ne dia uno e me lo dia in fretta.
-il generico, il generico va beniissimo, sa non l'ho mai preso prima-
ma che vuoi che le importi se lo hai già preso. un po' come dire all'amante: sai è la prima volta...
leggo il bugiardino con ansia crescente. più che un foglietto illustrativo sembra i promessi sposi. anzi un thriller...
alcol sconsigliato. ok, posso bere.
effetti collaterali dalla nausea alla psicosi passando per l'insonnia e la bocca secca. stiamo a veder. dice di prenderlo la sera. minimo 8 gocce. il mio medico ha detto la mattina, 3 massimo 4 gocce. seguo il consiglio del dottore.

martedì mattina niente lavoro. sveglia alle sei e quaranta e prendo le 4 gocce. quattro, perchè scendono tutte assieme. vado ai giardini con hope verso le 8 e mezza e tra 2 chiacchere, un centinaio di lanci di bastone e un caffè, arrivano le 10. improvvisamente, mentre parlo con un altro proprietario di cane, il cervello va in mutua.
la sensazione è quella di aver passato la notte in bianco bevendo tequila: occhi pesanti, rumori attutiti, bocca impastata, gambe molli.
chiedo scusa e vado a sdrairmi nell'erba. il prato non gira, ma la testa sì. sono su una barca. o sto già dormendo. non posso addormentarmi qua. ma non posso nemmeno andare a casa. anzi non posso spostarmi.
decido di aspettare. e fingo di leggere per non far capire al mondo che io non sono dove sembro.

non lo ricordavo. nn l'ho più letto da quando nn l'ho più scritto.
beh, ora sto bene. insomma:) nn uso più antidepressivi