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paper.
00sabato 7 febbraio 2009 23:30
all'epoca in cui vivevo sulla strada mi commuovevo per ogni nonnulla. prima di un concerto a Genova, dalle parti del porto, versai fiumi di lacrime perchè a un bambino avevano sottratto un fischietto. Paolarolly era la mia donna e mi seguiva dovunque. mi disse che anche io ero un bambino a commuovermi così, e che se avessi smesso di farmi avrei visto le cose - con ogni probabilità- sotto un'ottica un po' meno esasperata.
il concerto andò malissimo. non facevo che pensare al bambino e al fischietto, ma non era un bambino era un orco, e il fischietto fischiava non andando a tempo, e mi sembrava che la mia band suonasse per conto suo. penso, ma non ne sono certo, di avere a un certo punto preso a imprecare contro il pubblico, accusandolo di avermi fatto bere della brodaglia, ed era a causa di questa brodaglia che il fischietto mi trapanava la testa.
fuori del locale flirtai con una, diciamo così, fan, ma anche qui non sono in grado di ricostruire la cosa. fatto sta - e questo è assodato- che Paolarolly mi fece una scenata pazzesca, i suoi riccioli negroidi si sfaldarano, il naso le si fece prominente, i suoi occhi espressero tutta la ridicola drammaticità della situazione.
Mafai, il mio valente chitarrista, disse che Paola aveva perfettamente ragione, io gli risposi che da parte di un frocio dichiarato non potevo aspettarmi altra affermazione che questa.
quando non ero sobrio ero un verme. posto che i vermi oltre che lubrici si possano considerare volgari.


(a Mario)
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