[ECO-IT]Trichet elogia Tremonti: «Ha resistito»

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pilbur
00sabato 10 aprile 2010 12:37
E SUGLI ISTITUTI DI CREDITO: «I VOSTRI HANNO DIMOSTRATO PIÙ LUCIDITÀ DI ALTRI»
Trichet elogia Tremonti: «Ha resistito»
Per il numero uno della Banca centrale europea l'Italia ha affrontato bene la crisi economica



Il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, e la numero uno di Confindustria, Emma Marcegaglia (Afp)PARMA - Bene l'Italia e la sua politica di bilancio nei medio termine. È il giudizio del governatore della Banca centrale europea (Bce), Jean Claude Trichet, che, parlando al convegno di Confindustria di Parma, spiega: «La prospettiva di medio termine ha guidato la politica di bilancio in Italia durante la crisi. Il ministro dell'Economia - sottolinea - ha resistito alle pressioni per l'introduzione di stimoli fiscali che vadano oltre l'alleggerimento che deriva dall'azione degli stabilizzatori automatici. Questa è una strategia appropriata, dato il suo scottante debito pubblico e in prospettiva della sua evoluzione nel lungo termine».
«BANCHE ITALIANE LUCIDE» - Il numero uno dell'Eurotower ha poi elogiato il sistema bancario italiano: «Lasciate che vi dica che le banche italiane, rispetto ai colleghi europei e del resto del mondo, hanno dimostrato un elevato livello di lucidità». L'Italia - ha poi detto Trichet - ha «una finanza privata sana, che non è mai caduta negli eccessi finanziari del recente passato. Resta un'economia manifatturiera, dove la finanza è il primo e principale supporto all'economia reale. La forte propensione al risparmio e la prudenza delle banche rappresentano quindi una piattaforma solida dalla quale l'economia può ripartire».

«L'EURO VI HA SALVATI» - Trichet ha poi aggiunto che l'euro ha evitato all'economia italiana le peggiori conseguenze di una crisi di proporzioni storiche. Rivolgendosi alla platea, Trichet ha quindi aggiunto: «sapete che i cittadini europei possono contare su di noi, la Bce e sull'eurosistema, che continuano ad essere una solida ancora di stabilità e di fiducia».

Da Il Corriere della Sera
Pius Augustus
00sabato 10 aprile 2010 13:28
l'euro non era la demoniaca invenzione di prodi?
Pilbur
00sabato 10 aprile 2010 14:25
E Tremonti non era un pazzo scriteriato?
Pius Augustus
00sabato 10 aprile 2010 14:54
L'articolo nasconde (mica tanto) due cose: primo, lo "scottante" debito pubblico italiano. Tremonti, da quando si occupa dell'economia italiana (un decennio) ha visto questo debito crescere, crisi o non crisi, e non ha fatto nulla per evitare che tornasse ai livelli catastrofici di prima del primo governo berlusconi e prima di dini.
Secondo, evidenzia il fatto che è l'euro, osteggiata da papi, e sulla quale i berlusconiani hanno speculato per denaro (i commercianti) e consenso (i politici), e voluta ed ottenuta solo grazie alla sinistra, è la vera ragione della salvezza dell'italia.
Dinnanzi a tutto questo che tremonti abbia portato avanti una politica non apertamente suicida vale non molto.
Malduin
00venerdì 16 aprile 2010 14:46
Tremonti è da 6+.

Io aspetto di sentire l'opposizione (o almeno Fini, di questi tempi) chiedere un serio taglio alla spesa pubblica, ormai a livelli da URSS....ma..niente.
Pius Augustus
00venerdì 16 aprile 2010 21:18
Re:
Malduin, 16/04/2010 14.46:

Tremonti è da 6+.

Io aspetto di sentire l'opposizione (o almeno Fini, di questi tempi) chiedere un serio taglio alla spesa pubblica, ormai a livelli da URSS....ma..niente.



ed io aspetto la maggioranza fare dichiarazioni programmatiche che vadano verso tasse di successione, tassazione degli alti redditi, distruzione degli anacronistici e costosi privilegi dei commercianti e delle corporazioni di tassisti e farmacisti ecc.ecc.
Malduin
00sabato 17 aprile 2010 11:25
No dai, la tassa sul morto proprio NO. Pagare per poter tenere i beni di famiglia dopo il "trapasso" del vecchio? ma stiamo scherzando?

Sul resto potrei anche essere d'accordo.
Pius Augustus
00domenica 18 aprile 2010 11:38
Re:
Malduin, 17/04/2010 11.25:

No dai, la tassa sul morto proprio NO. Pagare per poter tenere i beni di famiglia dopo il "trapasso" del vecchio? ma stiamo scherzando?

Sul resto potrei anche essere d'accordo.



chi è povero non deve pagare. Chi è ricco, si. E tanto, tantissimo.
C'è un qualcosa che papi non farà mai: tassare chi ha i soldi.
Malduin
00lunedì 19 aprile 2010 12:47
Ottimo, tassiamo i beni di lusso allora: Suv, Auto Sportive costose, barche, ville sui colli senesi, gioielli e quant'altro.

L'importa di successione lasciamola all'URSS ;)
Pilbur
00lunedì 19 aprile 2010 13:56
Re: Re:
Pius Augustus, 16/04/2010 21.18:



ed io aspetto la maggioranza fare dichiarazioni programmatiche che vadano verso tasse di successione, tassazione degli alti redditi, distruzione degli anacronistici e costosi privilegi dei commercianti e delle corporazioni di tassisti e farmacisti ecc.ecc.




I grandi e costosi privilegi dei commercianti? Quali? Quello di salire in macchina al mattino, magari alle sei, pregando di non trovare la serranda del proprio negozio manomessa, la vetrina infrante e la cassa rubata, magari dai benvoluti immigrati laboriosi e integrati? Quello di non essere certi che gli incassi della giornata bastino a pagare la bolletta della luce e il riscaldamento? Le rapine a mano armata? Le ferie quasi inesistenti?

Questi privilegi vanno aboliti. Diamone qualcuno ai ligi impiegati dello Stato. Grandi problemi li affliggono; e se il bar di fronte chiudesse, dove trascorrere le lunghe ore di ufficio??? Occorre aprire punti ristoro e relax negli uffici stessi
Pius Augustus
00lunedì 19 aprile 2010 14:21
Re: Re: Re:
Pilbur, 19/04/2010 13.56:




I grandi e costosi privilegi dei commercianti? Quali? Quello di salire in macchina al mattino, magari alle sei, pregando di non trovare la serranda del proprio negozio manomessa, la vetrina infrante e la cassa rubata, magari dai benvoluti immigrati laboriosi e integrati? Quello di non essere certi che gli incassi della giornata bastino a pagare la bolletta della luce e il riscaldamento? Le rapine a mano armata? Le ferie quasi inesistenti?

Questi privilegi vanno aboliti. Diamone qualcuno ai ligi impiegati dello Stato. Grandi problemi li affliggono; e se il bar di fronte chiudesse, dove trascorrere le lunghe ore di ufficio??? Occorre aprire punti ristoro e relax negli uffici stessi



oh poveri commercianti [SM=x751525] hanno solamente lucrato sull'euro mandando in povertà un intero paese, si limitano a non pagare tasse, fare scontrini, fottere la gente con i prezzi in ogni maniera.
Eh ma si sa, l'extracomunitario cattivo gli rompe la vetrina [SM=x751553]
poverini, non essere sotto salario, non poter essere buttati fuori, non dover subire tornelli e insulti quotidiani da un governo che ti ha permesso di lucrare sull'euro senza controlli deve essere davvero duro.
Porci parassiti.
Pius Augustus
00lunedì 19 aprile 2010 14:23
Re:
Malduin, 19/04/2010 12.47:

Ottimo, tassiamo i beni di lusso allora: Suv, Auto Sportive costose, barche, ville sui colli senesi, gioielli e quant'altro.

L'importa di successione lasciamola all'URSS ;)



Se berlusconi o montezemolo passano la villa in sardegna al figlio pagano. E devono pagare tanto.
Se io passo la casa in rovina del paese a mio figlio no, non devo pagare.
L'essenza dello stato sociale è trovare ogni modo per prendere i soldi a chi li accumula a miliardi e darli a chi non ne ha.
Pilbur
00lunedì 19 aprile 2010 16:29
Re: Re:
Pius Augustus, 19/04/2010 14.23:



Se berlusconi o montezemolo passano la villa in sardegna al figlio pagano. E devono pagare tanto.
Se io passo la casa in rovina del paese a mio figlio no, non devo pagare.
L'essenza dello stato sociale è trovare ogni modo per prendere i soldi a chi li accumula a miliardi e darli a chi non ne ha.




Quello è lo stato socialista. Lo stato sociale deve consentire al figlio di quello che non ha i miliardi di diventare tale, con l'impegno e il merito
Pius Augustus
00lunedì 19 aprile 2010 16:32
Re: Re: Re:
Pilbur, 19/04/2010 16.29:




Quello è lo stato socialista. Lo stato sociale deve consentire al figlio di quello che non ha i miliardi di diventare tale, con l'impegno e il merito



quello è lo stato delle cazzate retoriche e del sogno americano. Nei paesi civili tipo scandinavia le cose non funzionano così. La cosa giusta e morale sta nel tassare i ricchi e dare ai poveri. Non è concepibile alcuna altra soluzione. Il che non vuol dire espropriare i patrimoni in blocco o socializzare i mezzi di produzione.
Pilbur
00lunedì 19 aprile 2010 19:15
Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 19/04/2010 16.32:



quello è lo stato delle cazzate retoriche e del sogno americano. Nei paesi civili tipo scandinavia le cose non funzionano così. La cosa giusta e morale sta nel tassare i ricchi e dare ai poveri. Non è concepibile alcuna altra soluzione. Il che non vuol dire espropriare i patrimoni in blocco o socializzare i mezzi di produzione.




Queste sono le cazzate e i sogni che ci hanno portati agli anni Duemila. Lo Stato non ha il compito di redistribuire, ma di aumentare la ricchezza complessiva. A redistribuire siano merito e lavoro
Pius Augustus
00lunedì 19 aprile 2010 19:45
Re: Re: Re: Re: Re:
Pilbur, 19/04/2010 19.15:




Queste sono le cazzate e i sogni che ci hanno portati agli anni Duemila. Lo Stato non ha il compito di redistribuire, ma di aumentare la ricchezza complessiva. A redistribuire siano merito e lavoro



i paesi progrediti del nord europa non concordano. Il chile di pinochet e l'america in recessione invece si.

Pilbur
00lunedì 19 aprile 2010 21:42
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 19/04/2010 19.45:



i paesi progrediti del nord europa non concordano. Il chile di pinochet e l'america in recessione invece si.





Il chile di pinochet era uno stato di polizia e non c'entra nulla. L'America sarà anche in recessione ma rimane potenza economica e modello, con le dovute correzioni. I tanto esaltati paesi del nord Europa hanno una gran parte della popolazione che campa sullo Stato mamma...tante tasse e tanti servizi. Ma credo che i poveri ci siano anche là, e inoltre è un modello di sviluppo che vale per quei Paesi dalla popolazione ridotta e dalla bassa densità, non è detto che sia esportabile. Sono convinto che il ceto medio italiano, pur nella continua sfida per la sopravvivenza, in fin dei conti viva meglio che lassù
Pius Augustus
00lunedì 19 aprile 2010 21:46
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pilbur, 19/04/2010 21.42:




Il chile di pinochet era uno stato di polizia e non c'entra nulla. L'America sarà anche in recessione ma rimane potenza economica e modello, con le dovute correzioni. I tanto esaltati paesi del nord Europa hanno una gran parte della popolazione che campa sullo Stato mamma...tante tasse e tanti servizi. Ma credo che i poveri ci siano anche là, e inoltre è un modello di sviluppo che vale per quei Paesi dalla popolazione ridotta e dalla bassa densità, non è detto che sia esportabile. Sono convinto che il ceto medio italiano, pur nella continua sfida per la sopravvivenza, in fin dei conti viva meglio che lassù



vabbè dai siamo in pieno folklore.
1) il cile di pinochet era liberista. Friedman lo sponsorizzò.
2) l'america ha tassi di povertà e disoccupazione terrificanti. Il modello economico del mondo non è più l'america da almeno 25 anni.
3) i paesi del nord europa hanno un tasso di disoccupazione, un pil pro capite, un indice di sviluppo umano, una sicurezza sociale maggiori di tutto il resto del mondo. Poi vabbè dato che non hanno o sole e o mare per te non sono da considerare (ah non dimentichiamoci delle renne da mangiare, come ci fece notare il tuo idolo).
Pilbur
00lunedì 19 aprile 2010 22:01
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 19/04/2010 21.46:



vabbè dai siamo in pieno folklore.
1) il cile di pinochet era liberista. Friedman lo sponsorizzò.
2) l'america ha tassi di povertà e disoccupazione terrificanti. Il modello economico del mondo non è più l'america da almeno 25 anni.
3) i paesi del nord europa hanno un tasso di disoccupazione, un pil pro capite, un indice di sviluppo umano, una sicurezza sociale maggiori di tutto il resto del mondo. Poi vabbè dato che non hanno o sole e o mare per te non sono da considerare (ah non dimentichiamoci delle renne da mangiare, come ci fece notare il tuo idolo).




Liberista in economia, non liberale, mancava la libertà politica quindi togliamolo pure. L'America presenta grandi contraddizioni ma è praticamente un continente, è una superpotenza, con continui flussi migratori da secoli, con notevoli spese per mantenere la propria influenza. I pur rispettabili paesi nordici sono un altro discorso. Io posso contrapporti la ben più liberale Svizzera, che buttandola su questi parametri non credo abbia nulla da invidiare. Eh già, fortuna che c'è gente come te a cui piace vivere al freddo [SM=x751605]
Pius Augustus
00lunedì 19 aprile 2010 22:16
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pilbur, 19/04/2010 22.01:




Liberista in economia, non liberale, mancava la libertà politica quindi togliamolo pure. L'America presenta grandi contraddizioni ma è praticamente un continente, è una superpotenza, con continui flussi migratori da secoli, con notevoli spese per mantenere la propria influenza. I pur rispettabili paesi nordici sono un altro discorso. Io posso contrapporti la ben più liberale Svizzera, che buttandola su questi parametri non credo abbia nulla da invidiare. Eh già, fortuna che c'è gente come te a cui piace vivere al freddo [SM=x751605]



1) che centra l'essere liberale o meno? stiamo parlando di dottrine economiche, non di dottrine politiche. Quindi non togliamo niente.

2) la storia dell'america non ha niente a che fare con nostro discorso, e la svizzera è una socialdemocrazia, non un paese iperliberista.

3) cosa centra il clima con il sistema economico di un paese?
Malduin
00martedì 20 aprile 2010 11:08
Re: Re: Re:
Pius Augustus, 19/04/2010 16.32:



quello è lo stato delle cazzate retoriche e del sogno americano. Nei paesi civili tipo scandinavia le cose non funzionano così. La cosa giusta e morale sta nel tassare i ricchi e dare ai poveri. Non è concepibile alcuna altra soluzione. Il che non vuol dire espropriare i patrimoni in blocco o socializzare i mezzi di produzione.



Che per te non fosse concepibile alcune altra soluzione lo avevo già capito. ;)

Pilbur, 19/04/2010 16.29:




Quello è lo stato socialista. Lo stato sociale deve consentire al figlio di quello che non ha i miliardi di diventare tale, con l'impegno e il merito



O quantomeno aumentare il livello generale di ricchezza. Lo stato sociale/socialista tende a "ridurre le differenze tra ricchi e poveri" (almeno nella teoria, perchè nei fatti agiscono per il mantenimento dello status-quo andando, usualmente, i socialisti a braccetto con i plutocrati), mentre dovrebbe invece favorire l'aumento generale ricchezza di tutti soprattutto di chi se lo merita.


Qui ho un bel filmato se ti interessa: www.youtube.com/watch?v=okHGCz6xxiw
(Per chi non è abbastanza versato all'Inglese: è la Thatcher che parla del socialismo, potete usare un po' di fantasia e non sbaglierete)

Un altro doc. sugli effetti nefasti dell'invadenza dello stato e dei livelli di spesa pubblica da URSS.
workforall.net/curva_pericolosa_di_Armey.html

La ricchezza dei paesi nordici è dovuta al rapporto risorse/popolazione e ad una gestione rigorosa della cosa pubblica, non certo alla spesa pubblica e le "riforme sociali" o la redistribuzione del reddito...

Hareios
00martedì 20 aprile 2010 12:25
Re: Re: Re: Re:
Malduin, 20/04/2010 11.08:


Che per te non fosse concepibile alcune altra soluzione lo avevo già capito. ;)



Per un paese dove il divario tra i ricchi e i poveri è in costante aumento e dove tendelziamente chi nasce povero muore tale, dove vige un sistema di clientelismo e solitamente i più meritevoli sono costretti a cercare fortuna in altre nazioni, dimmi dunque una soluzione pratica, realizzabile ed efficace per questo genere di paese, giacchè trovate una tassazione proporziale alla ricchezza una cosa improponibile.
Pius Augustus
00martedì 20 aprile 2010 12:50
Re: Re: Re: Re:
Malduin, 20/04/2010 11.08:



O quantomeno aumentare il livello generale di ricchezza. Lo stato sociale/socialista tende a "ridurre le differenze tra ricchi e poveri" (almeno nella teoria, perchè nei fatti agiscono per il mantenimento dello status-quo andando, usualmente, i socialisti a braccetto con i plutocrati), mentre dovrebbe invece favorire l'aumento generale ricchezza di tutti soprattutto di chi se lo merita.


Qui ho un bel filmato se ti interessa: www.youtube.com/watch?v=okHGCz6xxiw
(Per chi non è abbastanza versato all'Inglese: è la Thatcher che parla del socialismo, potete usare un po' di fantasia e non sbaglierete)

Un altro doc. sugli effetti nefasti dell'invadenza dello stato e dei livelli di spesa pubblica da URSS.
workforall.net/curva_pericolosa_di_Armey.html

La ricchezza dei paesi nordici è dovuta al rapporto risorse/popolazione e ad una gestione rigorosa della cosa pubblica, non certo alla spesa pubblica e le "riforme sociali" o la redistribuzione del reddito...




che esista uno con tre ville in sardegna e gente senza casa non è tollerabile. Punto. Nessuna persona civile può pensare qualsiasi cosa diversa. Non è comunismo, è civiltà.
DarkWalker
00martedì 20 aprile 2010 14:10

Queste sono le cazzate e i sogni che ci hanno portati agli anni Duemila. Lo Stato non ha il compito di redistribuire, ma di aumentare la ricchezza complessiva. A redistribuire siano merito e lavoro


È sempre interessante osservare la completa ignoranza –nel senso “buono”, di ignorare- con cui i berlusconiani affrontano i massimi sistemi. Pressochè completa perché non c’è nemmeno la corrispondenza fra parola (significante) e concetto (significato). Cioè davvero se queste cose te le insegnano ai circoli berlusconiani dovresti davvero lasciarli perché nuociono gravemente alla salute della tua istruzione.
Stato sociale è quello stato che ha come sua propria caratteristica proprio quello di favorire la redistribuzione del reddito. Sorpresa sorpresa, proprio agendo sul lavoro ossia tassando i profitti per garantire i servizi, sempre e cmq, e lasciando mano libera alla dialettica di classe per la determinazione dei compensi (ma intervenendo anche di suo).
Per inciso, puoi trovare alcuni riferimenti anche nella costituzione del tuo paese, che evidentemente vuoi cambiare senza neanche conoscere: art 1 (repubblica fondata sul lavoro), art 3 comma 2, art che non ricordo che sancisce la progressività della tassazione. Tutte conquiste dell’ultimo mezzo secolo che partono dagli errori della storia.
Non so, così a spanne forse sarebbe meglio che prima tu ti faccia un minimo di istruzione prima di passare alla politica.


Il chile di pinochet era uno stato di polizia e non c'entra nulla. L'America sarà anche in recessione ma rimane potenza economica e modello, con le dovute correzioni. I tanto esaltati paesi del nord Europa hanno una gran parte della popolazione che campa sullo Stato mamma...tante tasse e tanti servizi. Ma credo che i poveri ci siano anche là, e inoltre è un modello di sviluppo che vale per quei Paesi dalla popolazione ridotta e dalla bassa densità, non è detto che sia esportabile. Sono convinto che il ceto medio italiano, pur nella continua sfida per la sopravvivenza, in fin dei conti viva meglio che lassù


Come se l’Italia avesse ambizioni di grande potenza militare e costi per la gestione del mondo^^. La verità è che in una retta con gli estremi USA/Svezia l’Italia è molto più vicina alla Scandinavia, non solo geograficamente. I tanto esaltati paesi del nord Europa sono in testa in tutti i settori della qualità della vita (quindi sì, ci sono poveri, ma di meno e meno poveri). E non mi risulta che questa moltitudine di mangia pane a tradimento che vivono sulle sudate tasse degli altri, però sei libero di convincermi del contrario magari con un paio di dati. Ho come l’impressione che possa essere una ricerca che farebbe bene anche a te.
Il ceto medio: ma vale la pena sacrificare una qualità della vita maggiore per tutti (anche per il ceot medio), uno stato che funziona, per qualche privilegio di classe? Cmq non saprei se qua è più felice, a giudicare dalle continue lamentele non direi.


invece favorire l'aumento generale ricchezza di tutti soprattutto di chi se lo merita.


E chi decide chi se lo merita e quando se lo merita (e cosa si merita)? Ed è “sensato”, o “utile”, ancor prima che “giusto”, riempire le strade di poveri solo perché se lo “meritano”?
Ovviamente no, meritocrazia è solo una nebbia morale soggettivistica per nascondere la realtà del significato di questa parola politicamente corretta: disuguaglianza e sfruttamento. Una volta assunta questa ottica, che è quella concreta e quindi corretta, non c’è foglia di fico che tenga.

Poi c’è il caso Italia. Dove chi invoca la meritocrazia lo fa ben sicuro di non dover mai meritarsi alcunché grazie alla mancanza di trasparenza e di libertà del mercato. Se poi magari questi alti lai sono affiancati da leggine che rendono impunibili la corruzione, depenalizzano il falso in bilancio e fanno condoni fiscali si capisce bene che genere di “meritocrazia” si sta instaurando nel paese.
L’elenco potrebbe essere infinito, qua si sproloquia di meno servizi e non si fa nulla per alzare i redditi, il costo del lavoro viene taglieggiato di continuo ma ci si lamenta della domanda interna (e beh, tanto, i nostri capaci imprenditori campano sull’export, che gliene frega a loro degli italiani?), chi vuole il libero mercato vuole anche i dazi (lol!), purchè si possano aggirare per i de localizzatori che in Italia vengono giusto ad attaccare l’etichetta del made in italy. Etc Etc
Malduin
00martedì 20 aprile 2010 15:37
Re: Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 20/04/2010 12.50:



che esista uno con tre ville in sardegna e gente senza casa non è tollerabile. Punto. Nessuna persona civile può pensare qualsiasi cosa diversa. Non è comunismo, è civiltà.



Perfettamente d'accordo sul fine, è sul mezzo che nutro perplessità.
In ogni mondo non sto propagandando uno stato minimo da 1800, ma semplicemente sottolineando che l'Italia deve dimagrire, e soprattutto cambiare.

L'altra cosa da dire è che tutte le politiche redistributive studiate in Italia (propinate a scuola come Vangelo dai vari Simplicio di turno o altro) in un ottica di UE funzionano in maniere diversa o non funzionano affatto. A meno di non applicarle a livello europeo le dinamiche dei singoli stati risultano essere enormemente diverse.

@L'articolo 1 lo cambierei anche eh. Trovo senza senso quel "fondata sul lavoro", tanto vale scrivere "fondata sulla Libertà". O niente. In più tradurrei qualche articolo della costituzione tedesca a proposito della gestione del bilancio dello stato giusto per tutelarci da poliche "creative".


Per un paese dove il divario tra i ricchi e i poveri è in costante aumento e dove tendelziamente chi nasce povero muore tale, dove vige un sistema di clientelismo e solitamente i più meritevoli sono costretti a cercare fortuna in altre nazioni, dimmi dunque una soluzione pratica, realizzabile ed efficace per questo genere di paese, giacchè trovate una tassazione proporziale alla ricchezza una cosa improponibile.


Il clientelarismo è conseguenza della redistribuzione (o distribuzione)di denaro, è ovvio che chi lo riceve diventa cliente di chi lo distribuisce. La PA è un leggendario serbatoio di voti del Satrapo locale. bisognerebbe piantarla di spender soldi dietro a politiche inutili (vedi regali a fiat per tenere aperti stabilimenti assurdi), investire invece in infrastrutture e supportare aziende redditizie al posto di quelle decotte (l'unica cosa che si è sacrificata del carrozzone IRI è stata la divisione elettronica di olivetti, buttando invece MILIARDI E MILIARDI dietro fallitalia). La bacchetta magica non esiste, ma sarebbe un buon inizio.

In più politiche smaccatamente redistributive alimentano una brutta cosa chiamata inflazione, con il risultato che alla fine ci guadagna solo chi di cognome fa Agnelli.

cya
DarkWalker
00martedì 20 aprile 2010 16:04
Hai mai letto l'art 81,4? Però per contro potresti anche leggere la costituzione protoghese.
L'art 1 è un articolo importantissimo, spesso sottovalutato forse perchè non di immediata comprensione. L'inciso sul lavoro ha, fra i suoi molteplici significati, oltre al significato sociale, quello non trascurabile di segnare che quella italiana non è una società feudale (basata sul sangue, o sul possedimento fondiario), nè borghese (fondata sul capitale), ma sul lavoro, cioè quell'apporto che tutti possono (e devono) dare per il progresso della comunità. fondata sulla libertà non avrebbe alcun senso, in questo articolo non si sta parlando di diritti fondamentali (anche il lavoro lo è, a differenza della proprietà privata, ma infatti non in forza di questo articolo). Poi libertà di chi per fare cosa. Insomma l'art 1 è fondamentale in quanto ci dice chi siamo, come società e come stato, prima ancora di quello che dobbiamo fare o cui abbiamo diritto. Modificarlo sarebbe come negare la propria identità -perchè è innegabile che la nsotra società è fondata sul lavoro.
Hareios
00martedì 20 aprile 2010 16:46
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Malduin, 20/04/2010 15.37:


Il clientelarismo è conseguenza della redistribuzione (o distribuzione)di denaro, è ovvio che chi lo riceve diventa cliente di chi lo distribuisce. La PA è un leggendario serbatoio di voti del Satrapo locale. bisognerebbe piantarla di spender soldi dietro a politiche inutili (vedi regali a fiat per tenere aperti stabilimenti assurdi), investire invece in infrastrutture e supportare aziende redditizie al posto di quelle decotte (l'unica cosa che si è sacrificata del carrozzone IRI è stata la divisione elettronica di olivetti, buttando invece MILIARDI E MILIARDI dietro fallitalia). La bacchetta magica non esiste, ma sarebbe un buon inizio.



Più che della redistribuzione di denaro, che poco o nulla ha che fare con il clientelismo, io mi riferisco a quella "pratica grazie alla quale una persona che non avrebbe alcun titolo per godere di risorse, benefici o posti di prestigio nel panorama politico-sociale, li ottiene attraverso i favori forniti da una o più persone appartenenti ad un gruppo di potere".
Questo per rispondere a quanti invocano meritocrazia in un paese dove sarebbe più semplice affidarsi ad un miracolo del papa.
Inoltre il mio discorso non è tanto riferito all'impiegatuccio delle poste, ma a quanti con il clientelismo diventano dirigenti, politi e persone di spicco.
Quanto da te detto (ovvero impiegare i soldi in maniera più intelligente) per quanto sia assolutamente condivisibile sfiora a malapena il problema di cui sopra posto, ovverosia lo scandaloso divario di ricchezza tra i ricchi e i poveri.

Ribadisco che, per quanto la pubblica amministrazione sia piene di prechi che nessuno si prende la briga di risolvere, solitamente il dipendente statale paga le tasse ed il suo rendimento è dirette proporzionale alla qualità del dirigente preposto al suo controllo e coordinamento.

Io sinceramente non credo che tassare di più chi ha montagne di soldi per far pagare di meno chi ne ha pochi abbia effetti negativi sull'inflazione. Non sono un'economista, sia chiaro, ma non ci credo lo stesso.

E' un discorso così logico è intimamente corretto che non vedo come si possa questionare su di esso.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:55.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com