La confessione shock della donna a poche ore dalla sua cattura
Faceva parte del commando delle stragi di mercoledì negli hotel
Amman, la mancata kamikaze in tv
"Non sono riuscita a farmi esplodere"
"Mio marito si è fatto esplodere, io sono fuggita con la gente
in preda al panico". Identificati gli altri tre attentatori suicidi
AMMAN - "Mi chiamo Sajida Mabrouk Atrous Richawi, nata nel 1970 a Ramadi (Iraq). Sono entrata in Giordania con mio marito il 5 novembre con passaporti falsi". Pausa. La donna che parla alla tv giordana mostra una cintura esplosiva sotto il mantello. Poi dice di essere entrata con il marito nell'Hotel Radisson, uno dei tre alberghi devastati dagli attentati del 9 novembre. "Ci siamo messi in due angoli diversi.
C'era un matrimonio, uomini, donne e bambini. Lui è riuscito a farsi esplodere, io ci ho provato ma non ci sono riuscita". Infine, senza pardere la calma, aggiunge: "Ho visto la gente correre e fuggire dall'hotel. Io sono fuggita con loro".
E' la confessione shock rilasciata alla tv giordana della mancata terrorista suicida che non è riuscita a fare detonare l'esplosivo nell'attacco di mercoledì sera contro un albergo di Amman.
Era stato poche ore prima re Abdallah II in persona, intervenendo a un convegno giornalistico nella capitale giordana, ad annunciare l'arresto della kamikaze. E questo nel giorno in cui il vice ministro dell'Interno, Marwan al-Muasher, annunciava che tutti i kamikaze coinvolti nella strage sono stati identificati, e che sono tutti iracheni.
Di una kamikaze che avrebbe preso parte alle stragi, restando uccisa al pari dei tre complici di sesso maschile, si era parlato nella primissima fase delle indagini, anche perché a lei si faceva esplicitamente cenno nel comunicato di rivendicazione dei tre attacchi dinamitardi firmato dall'organizzazione di Al Qaeda per la Jihad nella Terra dei Due Fiumi: il gruppo terroristico più pericoloso tra quanti sono attivi in Iraq, che fa capo al super-terrorista di origini giordane Au Musab Al Zarqawi, luogotenente locale di Osama Bin Laden.
Ieri fonti governative giordane avevano fatto sapere ufficiosamente che non c'era alcuna prova sulla partecipazione di una terrorista agli attentati, che hanno causato 57 morti oltre ai kamikaze.
E invece, ventiquattro ore più tardi, la presenza di una kamikaze (anche se fallita) è stata confermata, con la notizia del suo arresto.
Stando ai servizi di sicurezza di Amman, la donna arrestata sarebbe la vedova di uno dei terroristi che si è fatto esplodere mercoledì: proprio come sosteneva la nota del gruppo di Zarqawi, secondo cui gli attentati erano stati portati a termine da coppia sposata e da altri due uomini, tutti iracheni e tutti identificati. La mancata attentatrice è sorella di uno stretto collaboratore dello stesso Zarqawi.
(13 novembre 2005) Repubblica.it
Certo, il fosforo bianco no, ma questo si, eh ?! Questi non massacrano civili inermi per la loro follia di instaurare un regime islamico in tutto il mondo. Questi sono povera gente che si trasforma in terroristi per colpa della disperazione, per colpa del disagio, per colpa dell'occidente. Questa cos'è, una guerra "giusta" ??? Io qui una bella colata di fosforo bianco ce la vedrei bene. Sto estremizzando, naturalmente. Chiudetela in una cella e buttate via la chiave. Se e quando avrà capito cosa stava per fare e cos'hanno fatto quell'imbecille del marito e gli altri, sarà pronta per cominciare a considerare l'idea di una riabilitazione. Temo, però, che in Giordania non gliene lasceranno il tempo. Magari l'aiuteranno a fare quello che non gli è riuscito. E sono certo che stavolta tutto gli andrà bene.