nuova zelanda aspettamiiiiii

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=dipassaggio=
00martedì 28 giugno 2005 14:29
Proseguo il mio viaggio attraverso ricordi della mia permanenza nella fosca e turrita Bologna...
A Porta S.Stefano il mio tragitto si spostava dai viali alla via Murri, dove forse pochi sapevano che c’erano delle ragazze, infatti il traffico dei “clienti” era più scarso.
Proprio all’inizio di via Murri si poteva trovare una ragazza di colore con l’espressione triste... una sera di Gennaio la vidi e la feci salire, un po’ perché faceva così freddo che c’erano davvero poche ragazze in giro e un po’ perché mi fece un po’ compassione, stava davvero morendo di freddo.
Decidemmo di fidarci l’uno dell’altra e me la portai nell’appartamento che dividevo con altri tre studenti... le cucinai un piatto di pasta, le feci fare un bagno caldo e per me la cosa poteva finire lì anche senza trombare perché sentivo che dopo tutto stavo facendo una buona azione e di fare il “cliente” mi era passata la voglia. Lei però, dopo il bagno, insistette per fare sesso. Io le dissi: “Non importa, ti pago lo stesso anche senza fare ‘quello’, ma lei, che ne so, forse per gratitudine, si tolse l’asciugamano che aveva addosso, rimase nuda e mi mostrò che ci sapeva fare. Mentre lo facevamo, mi resi conto che mi ero portato una prostituta nel mio letto! E fu proprio bello, probabilmente per lei era raro che un uomo la trattasse da essere umano, e di tanto mi soffermavo a guardare tutte le cicatrici che aveva addosso e mi chiedevo che razza di storia avrebbe potuto raccontarmi se le avessi chiesto come era arrivata a battere su un marciapiede a Bologna.
Mi chiese di “mangiarle la fica” ma io rifiutai (i diversi rapporti che avemmo quella notte furono rigorosamente coperti), e lei ci rimase malissimo. Volle fare il secondo canale e lì mi trovai in difficoltà perché equivaleva a ritornare a ricoprire la figura del “cliente che ha pagato”, ma fu molto bello.
La tenni a dormire con me e in cambio di un’altra cinquantina di euro facemmo sesso per tutto il pomeriggio seguente, e quando lo riportai al lavoro (non più in via Murri ma alla rotonda della via Emilia prima di San Lazzaro) mi chiese se ci saremmo rivisti. Dissi di sì, e ovviamente stavo mentendo.

Sempre in via Murri, dopo la ragazza di cui sopra, c’erano alcune romene molto belle, ma furono anche delle mezze fregature: una, rossa di capelli, mi portò nell’appartamento di via Saliceto che ben conoscevo, ma voleva altri 30 euro per togliersi il reggiseno (a me la donna piace nuda, ragazzi), fu sbrigativa al punto di infilarmi un dito in culo perché venissi prima possibile: mi incazzai non tanto per la cosa in sé, quanto per il fatto che aveva degli artigli al posto delle unghie, e mi fece un male cane. Per dispetto, ci misi un’eternità a venire, così imparava, tié. Riportandola in via Murri insistette perché le regalassi una ricarica della Tim, rifiutai categoricamente e le dissi: tratta i clienti un po’ meglio, vedrai che loro tratteranno meglio te. Era proprio carina, ma non m’ha lasciato un bel ricordo.
Sempre in quel punto una sera caricai l’ennesima rumena, molto bella di viso, bel corpo, era altissima, ma quella sera non poteva portarmi in appartamento perché “non aveva la chiave”, così ci si limitò a un bj coperto nelle strade che costeggiano i Giardini Margherita. Fu piuttosto brava, ma poi insistette perché le lasciassi altri cinquanta euro perché aveva un bambino in Romania eccetera eccetera. Io uscivo coi soldi contati e quindi le mostrai il portafogli vuoto: lei si incazzò e cominciò ad inveire contro gli “italiani maiali” e tutto il resto, io silenziosamente misi in moto e la riportai dove l’avevo trovata, pensando: “Sì, ok, Italiani maiali, ma il tuo pappa rumeno cos’è, un filantropo?” Bah.
Un’altra ragazza caricata lì (una biondina un po’ slavata, ma quando si sporse nella mia macchina per parlare esibì un bel decolleté con una tetta che usciva letteralmente dal vestito e beh... sono sensibile a certe cose) mi portò in un appartamento del centro della città dove fu tecnicamente perfetta: bj coperto ma con bacio furente dei testicoli, primo canale in tre posizioni, secondo canale alla missionaria e non alla classica pecorina e venuta sulla sua pancia, ma Cristo quanto fu fredda! Al contrario di altre, divenne gentilissima e spiritosa quando tutto era già finito e la stavo riaccompagnando in via Murri: praticamente non smetteva più di parlare, mi raccontò la storia della sua vita. Scendendo dalla macchina mi disse: “Ciao bello, se non fosse per il lavoro che faccio ti avrei chiesto di invitarmi a bere qualcosa”. Tipo strano. La beccai un’altra notte a un orario impossibile, si affacciò nella mia 2cv e mi disse: “Stasera ho già scopato col mondo intero, sono stanca e tra un po’ vengono a prendermi. Anzi, se puoi sparisci prima possibile perché quella è BRUTTA GENTE.” Ah.

Quella parte di via Murri poi si spopolò. Altra fauna comparve più avanti in prossimità del Capo Nord (è una gelateria) e di una casa di cura di cui non mi ricordo il nome (sto andando a memoria, ragazzi). Ma ne parlerò prossimamente.

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