"Ipazia muore" di M. Moneti Codignola

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Hatshepsut76
00lunedì 23 agosto 2010 12:05


Titolo: Ipazia muore
Autore: Moneti Codignola Maria
Prezzo: € 18,50
Dati: 2010, 219 p., brossura
Editore: La Tartaruga (collana Narrativa)


In sintesi: Poche donne nella storia ebbero la possibilità di distinguersi nelle discipline scientifiche, considerate appannaggio maschile. La più nota, nella tarda antichità, fu senza dubbio Ipazia, scienziata e filosofa, nata ad Alessandria d'Egitto nel 370 d.C., inventrice di strumenti come il planisfero e l'astrolabio. Figlia del matematico Teone, e lei stessa primo matematico donna della storia, fu la più nota esponente alessandrina della scuola neoplatonica, circondata dal rispetto di allievi giunti da ogni angolo del mondo. La fama di Ipazia suscitò l'odio del vescovo Cirillo al punto da fargli tramare la sua uccisione, avvenuta nel 415. Aggredita da un gruppo di monaci fanatici, fu trascinata in una chiesa e uccisa a colpi di conchiglie affilate. Mentre ancora respirava, le cavarono gli occhi come punizione per aver osato studiare il cielo. Dopo averla fatta a pezzi cancellarono ogni traccia di lei bruciandola. Protagonista di una pagina poco nota della storia - raccontata anche nel film "Agorà" di Alejandro Amenàbar - Ipazia è oggi considerata la prima martire pagana del fanatismo cristiano. In questo romanzo l'autrice ricostruisce la vicenda umana della filosofa, con i suoi affetti, la sua sete di conoscenza e il suo bisogno di amore: una donna la cui volontà non diede mai segno di piegarsi a ciò che il destino e la sua epoca le avevano riservato.

* sono ancora in vacanza, e non ho il mio notebook. Kiya non è che potresti inserire la copertina che allego?
Hatshepsut76
00lunedì 23 agosto 2010 19:59
Ho letto un po' l'inizio in libreria, e sembra promettere bene. L'ho acquistato, poi vi farò sapere.
Hatshepsut76
00martedì 24 agosto 2010 09:30
grazie, Kiya! [SM=g1621243]
Hatshepsut76
00sabato 28 agosto 2010 10:03
Ho finito di leggere Ipazia muore questa notte, e sono rimasto piacevolmente sorpreso da questo testo, in cui l’autrice non dà molto spazio ai dialoghi, ma scandaglia l’animo umano, analizzando i pensieri, i sentimenti dei personaggi,e, naturalmente la situazione socio-politica di quel periodo (ci troviamo tra il 300 ed il 400 d.C.). I personaggi del romanzo, Cirillo, Sinesio, Demetra, Teodoro e tutti gli altri, per finire con la stessa Ipazia, sono descritti molto bene. L’autrice descrive Ipazia come una scienziata, è vero, ma anche come una donna non priva di sentimenti, una donna che sa il fatto suo, in materia di politica, e che sfida apertamente la massima autorità,Cirillo, in un incontro vis à vis con lui. Una donna che ha sempre guardato la morte in faccia, e che, alla fine, in quella che sarà la sua ultima lezione al Museo, afferma di non avere paura di morire, e si consegna nelle mani di quel nemico, che ha sempre osato sfidare.
elenaras
00domenica 29 agosto 2010 17:23
non so se c'è da qualche parte un altro post dedicato ma mi aggancio qua per segnalare che, sull'onda della moda di Ipazia, c'è anche un altro libro "Ipazia, vita e sogni di una scienziata del IV secolo" di Petta e Colavito. L'ho letto dall'inizio alla fine e devo dire che non mi è piaciuto per niente, ma è una questione di gusti, ovviamente :-)
Hatshepsut76
00domenica 29 agosto 2010 18:47
Ciao Elena.
Hai fatto bene ad agganciarti qua. Ho visto anche io il libro che segnali, ma dopo aver provato a leggere le prime righe in libreria, ho deciso che non mi piaceva. Probabilmente il mio è stato un giudizio affrettato: è difficile capire se un libro ci piace o no, dalle prime righe. Molto probabilmente mi ero così abituato allo stile in cui è scritto quello che ho, che trovarmi di fronte ad un altro testo, mi ha dato modo di trarre un giudizio negativo affrettato. O forse, ancora, sono io che preferisco questi testi che sembra indaghino un po' l'animo umano, soffermandosi ad analizzare situazioni, sensazioni etc...
elenaras
00domenica 29 agosto 2010 22:15
io l'ho letto perchè me l'ha regalato mio fratello pensando al mio amore per Alessandria, quindi non mi potevo esimere, ma ho davvero faticato ad arrivare alla fine perchè mi è sembrato un testo troppo gonfio di buona volontà degli autori più che altro... c'è quesot progetto dell'Unesco intitolato "Ipazia" e chi ritiene di aver qualcosa da dire è riuscito in qualche modo a salire sul carro... ma, detto tra noi, cosa posso pensare di un testo che, pur romanzato finchè si vuole, mi va a scrivere, dopo una delle frequenti tirate attribuite alla povera Ipazia a difesa del suo ideale di ragione contro religione, che "la folla rimase ad ascoltarla in religioso silenzio"... mi è venuto talmente tanto da ridere che faticavo persino ad aver compassione della sua povera sorte... naturalmente esagero, ora, perchè la scena finale in cui descrivono la sua orribile esecuzione è invece molto cruenta eppure toccante :-) insomma, alla fine è meglio il film "Agorà" perchè un libro non passa in sole due ore, ehehe :-)
-Kiya-
00domenica 29 agosto 2010 22:22
Elena, il libro a cui ti riferisci è stato "schedato" qui:

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9013430

e, inoltre, è stato citato in questa ampia discussione di approfondimento su Ipazia:

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9354492

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