Petitpierre: ‘Noi favoriti? Sulla carta’.
l Vacallo va a Ginevra e il Massagno a Boncourt, il Riva (con Cameo Hicks) gioca a Sion.
Parla il coach del Nyon, che torna a Lugano alla guida di un gruppo molto dotato sul piano tecnico.
di Mec.
Quarta giornata per la serie A e terza partita del Lugano, complici le solite 11 squadre iscritte. All’Elvetico arriva la capolista Nyon, favorita d’obbligo (pare) per il titolo, mentre l’altra capolista Vacallo, favorita d’obbligo per il titolo va a Ginevra per incontrare i Devils. In trasferta e per la prima volta in stagione fuori Ticino, la SAM, ospite dei giurassiani del Boncourt.
Infine il Riva ha annunciato l’ingaggio di Cameo Hicks, grazie agli strali di Apollo che le hanno “fermato” il cuore in Ticino, e al non tesseramento dell’americana da parte della Comense (squadra con la quale si è allenata in queste ultime settimane) per esubero di straniere. Bisogna dire che il presidente Markesch non è la prima volta che “sfrutta” l’amore per accaparrarsi giocatrici valide. Cameo Hicks è stata la migliore straniera della scorsa stagione, in forza all’UNI Sepolto Neuchâtel, e anche in Europa è stata terza e quarta top scorer in due stagioni consecutive. Un colpo che porta il Riva in quota scudetto, sempre che il duo Skouby - Herman si svegli e dia quei contributi che per ora solo l’ottima Pini e le nostrane (pur con i loro limiti) hanno dato.
E torniamo in campo maschile.
Il Nyon, ospite del Lugano, è allenato dall’ex bianconero Andrea Petitpierre.
Un ritorno all’ovile, il suo, con uno squadrone da titolo, dicono tutti.
«È vero che ho nelle mani un gruppo di giocatori forti e ben assortiti, ma che sia uno squadrone... andiamoci piano. Non abbiamo ancora mostrato nulla».
Però Nyon è favorito.
«Sulla carta, ma poi in campo non sempre si esprimono le stesse cose. Sarei più tranquillo se qualche giocatore, oltre ad avere mani e piedi molto buoni e una tecnica di tutto rispetto, avesse anche quel furore che distingue gli ottimi dai bravi». Manca carattere? «Non è questione di carattere, perché alcuni sono ragazzi d’oro: manca quella capacità di trascinare, di girare una situazione, di essere un bug».
Se così fosse, sarebbero in Elvezia?
«Chiaro, se sono qui, con tutto il talento che hanno, è perché manca loro qualcosa che permetterebbe loro di giocare su altri parquet. Speriamo di riuscire a smuoverli e a dare loro le giuste motivazioni per diventare una vera squadra».
Ad esempio?
«Come Vacallo, una squadra molto bene allenata, e si sa che io e Pastore non siamo amici, quindi non posso passare per ruffiano. Lui è stato un grande giocatore ed è diventato un ottimo allenatore. La sua squadra è ancora quella da battere, la difesa del Vacallo non ha uguali in Svizzera. Anche quest’anno, cambiando poco, è la favorita e i meriti vanno divisi fra un ottimo coach, una società che sa gestire bene le situazioni e un gruppo di giocatori bravi sul campo e fuori».
E il Lugano?
«Tutto da scoprire, come noi del resto. Mi auguro sia una bella partita, visto che giochiamo nel... giardino di casa mia».
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Sentiamo cosa dice il padrone di casa, Renato Carettoni:
«Mi aspetto una partita molto intensa. Noi dobbiamo continuare a crescere, il test di oggi ci potrà dire qualcosa in più sul nostro potenziale, ma non ci dirà ovviamente tutto».
Sinora due partite facili.
«È vero, è inutile nasconderlo, ma siamo stati anche bravi a concedere poco all’avversario di turno. Nelle mani abbiamo un buon potenziale d’attacco, nella testa dobbiamo costruire un ottimo potenziale di difesa. Non sarà questo un risultato che sanziona qualcosa, sono due punti da prendere perché giochiamo in casa, soprattutto».
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Anche Rezzonico varca il Gottardo per la prima volta in stagione: c’è il Boncourt ad attendere la SAM, una squadra, quella giurassiana dal potenziale più che buono. Come sarà? «Abbiamo giocato tre gare in crescendo e, pur essendo ancora senza Censi, sono fiducioso. I miei ragazzi cominciano a recepire certi messaggi, anche se il gioco d’assieme ancora latita. Voglio una SAM combattiva ma che gioca unita, non che sia un insieme di individualità. E se vogliamo vincere a Boncourt, è chiaro che dovremo essere una squadra. Li ho visti a Chiasso e mi hanno fatto un’ottima impressione».
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E la SAV? Ha già detto tutto Petitpierre, per cui non scomodiamo Pastore che sarà al video a preparare la gara. Ma la lunga trasferta a Ginevra, il viaggio estenuante, peserà più di tutto, anche più dell’avversario.
by La Regione Ticino