Vigilia della 19^ di Campionato 2009/10.

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!maro!
00martedì 19 gennaio 2010 21:34




Lugano-SAM, derby da vivere.



La SAV ospita gli Starwings.

Canti penalizzato di 2 punti, domani c’è la Coppa.





di Giorgio Franchi.

Il derby ha sempre un suo fascino particolare e l’atmosfera sugli spalti assicura un grande spettacolo, anche dal punto di vista coreografico visto che quasi sempre questi appuntamenti garantiscono il pienone. Oggi la sfida dell’Elvetico tra il Lugano e la SAM annuncia almeno 700800 spettatori. I Tigers veleggiano da molto tempo ai vertici della classifica, la squadra del presidente Bruschetti è per contro reduce da tre significative vittorie e quindi si presenta vogliosa di confermarsi anche in questo secondo confronto diretto stagionale (all’andata a Cadempino si imposero Stockalper e compagni per 99-69.

Sulla carta i favori del pronostico vanno dunque al Lugano, ma attenti proprio a questa SAM che, con l’arrivo di un uomo d’ordine come Gray e la grinta trasmessa da Aiolfi, oltre alla presenza del nuovo americano, il navigatissimo Hines, appare davvero competitiva, almeno per quanto concerne il quintetto-base.


Coach Joe Whelton sta facendo sudare la sua squadra,


« questa è una partita che non dovrà essere, nel modo più assoluto, presa sotto gamba. Il Massagno è collettivo da rispettare, grintoso, che gioca anche con una certa intelligenza e che ha alcuni giocatori di valore, come Fitzgerald – molto furbo e capace di colpire con efficacia – e Grimm che sotto i tabelloni ha buone carte da far valere. Anche la presenza di Hines può davvero essere importante per questa squadra, lui sa quando e come muoversi, la sua esperienza potrà risultare determinante».



Il Lugano ha una panchina molto più lunga da far valere.


«Sicuramente, questo discorso va però fatto nell’ottica del campionato, in partite come queste a volte non sempre è così. Il derby raddoppia gli sforzi, aumenta l’adrenalina e quindi si dimentica anche la fatica».



In quale settore del campo si potrebbe decidere la partita?


«Sotto canestro, la SAM ha tre lunghi da poter sfruttare, noi quattro…».



La tua squadra ha dunque maggiore fisicità da poter far valere e quindi ci sembra ben attrezzata per controllare i rimbalzi.


«Devo ancora verificare che tutti i lunghi siano effettivamente in grado di dare il massimo. Ora Vandermeer e Abukar si allenano con noi. Solo vedendoli regolarmente sul campo posso capire come poterli impiegare e quanto realmente possono dare alla squadra».



Sul fronte massagnese, coach Aiolfi è soddisfatto


«soprattutto perché la squadra ha fatto importanti passi avanti. Anche sul piano del gioco ora cominciano a vedersi i risultati di tanti sacrifici».



La SAM non ha timori reverenziali.


«Lavorare e affrontare le partite spinti dal grande entusiasmo ci induce a credere che è difficile ma non impossibile».



I Tigers sono completi in ogni settore.


«Il Lugano può contare su diversi elementi in grado di fare la differenza. L’uomo sul quale concentrare la maggiore attenzione è tuttavia Efevberha, giocatore in grado di colpire da qualsiasi posizione, atleticamente superlativo».



La SAM non ha nulla da perdere


«e di conseguenza giocherà con grande serenità questa partita, consapevole di avere i mezzi per mettere in difficoltà il suo avversario. Tutta la squadra è cresciuta e maturata e questo è un dato da tenere in considerazione».



Due elementi su tutti.


«Gray ci dà tanta regia, ma anche Hines ci assicura grande esperienza, è un giocatore che ha classe da vendere».



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La SAV Vacallo dal canto suo ospita gli Starwings, compagine ostica capace di tutto. Nelle file momo non ci sarà ancora Dacevic, incerta pure la presenza di Schneidermann (rottura del menisco, proverà a giocare qualche minuto ma poi si farà operare e starà a riposo 6-8 settimane).
Coach Pastore. «Un impegno da prendere con le dovute precauzioni. I basilesi sono una bella realtà, del resto hanno battuto il Nyon ed eliminato il Lugano dalla Coppa. Brown e Collins sono i due clienti a mio avviso più pericolosi, capaci di colpire dal perimetro e da sotto, pertanto dovremo essere efficaci ai rimbalzi e fare il ritmo per tutti i 40 minuti».


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Ahi, la concomitanza - Lugano e SAV giocano entrambe in casa. Vista l’importanza delle partite, i due club non potevano accordarsi per un orario differente che permettesse a tutti di assistere a entrambi i confronti?


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Riva sconfitto a tavolino in Coppa, domani il Nyon
La commissione della Lega Nazionale femminile ha ribadito il successo per forfait del Sierre per l’incontro di campionato che il Canti Riva ha disertato a causa del ghiaccio trovato sulla strada che conduceva in Vallese. La commissione ha appurato che le condizioni del tragitto stradale tra Ticino e Vallese erano sufficientemente sicure, tenuto conto delle condizioni del tempo e adottando misure di prevenzione adeguate. Per il Riva, quindi, sconfitta a tavolino 20-0 e penalizzato di 2 punti.
Domani, intanto, il Canti torna in campo per affrontare all’OSC di Mendrisio il Nyon per i quarti di Coppa. Contro le “big” spesso le momò si superano. Coach Manfrè è però perplesso «soprattutto perché abbiamo febbricitanti la Jakab e la Szaniyel, inoltre la Mazzocchi ha un’infiammazione a un piede. Le vodesi hanno ingaggiato una nuova pivot, la lituana Teilane che ha fatto ottime cose in Germania e in Spagna e che andrà controllata sia fuori sia dentro il perimetro. Abbiamo alle spalle solo quattro allenamenti, sarà dura».



by LaRegione Ticino



!maro!
00martedì 19 gennaio 2010 21:35



Lugano-SAM: arriva il quarto derby .





All'Istituto Elvetico (17.30) si affrontano due squadre imbattute da tre turni .




di Mattia Meier .

Arriva quindi il quarto derby del­la stagione 2009/2010, l'ultimo per quanto riguarda i primi due turni di campionato. I biancone­ri, come confermato da Abukar, sono ancora in fase di transizio­ne per quanto riguarda il cambio in panchina. In queste prime due settimane coach Whelton si è concentrato maggiormente sul­la condizione fisica (da lui stes­so definita scarsa) della sua squadra più che sugli aspetti tec­nici e tattici, ragion per cui ci si può aspettare un Lugano tonico ma ancora «attaccato» alle vec­chie abitudini (pickandroll e uno contro uno).
Massagno dal canto suo è una squadra in crescita, sul piano sia tecnico sia mentale. Piano pia­no Aiolfi comincia a raccogliere quanto seminato in questi suoi primi mesi in panchina e a guada­gnarci ovviamente è tutta la SAM. L'innesto di Hines ha inoltre por­tato un giocatore sì in là con gli anni (39), ma che porta con sé un bagaglio tecnico e d'esperien­za che può solo essere utile ai massagnesi.
Basterà per battere i Tigers? Dif­ficile a dirsi, perché una squadra tonica che dispone di otto ele­menti di talento da ruotare diffi­cilmente è soggetta a cali fisici nella stessa partita e quel che è certo è che la SAM dovrà gioca­re 40 minuti al massimo per spe­rare di portare a casa la vittoria.




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«Basterà giocare come sappiamo» .





MOHAMMED ABUKAR (LUGANO) .




di Mattia Meier .

Quando l'anno scorso debut­tò con la maglia dei Tigers, lo fe­ce con il botto. Correvano le se­mifinali playoff e il Lugano, sotto 1-0 contro l'Olympic, tagliò il «ri­belle» Wells per sostituirlo con lui, Mohammed Abukar, il quale rispose subito presente e in gara-2 realizzò ben 25 punti. Poi i bian­coneri raggiunsero le finali (gra­zie proprio al contributo decisi­vo di «Mo»), dove persero dalla SAV. E così in estate i dirigenti ti­cinesi non ci hanno pensato due volte a rifirmare lo statunitense, il quale però quest'anno al mo­mento non sembra lo stesso gio­catore che risultò immarcabile per Friburgo. Ma anche se glielo si fa notare,


Abukar non fa una piega e ti spiega:


«Quando sono arrivato qui l'an­no scorso non mi conosceva nes­suno, dagli avversari al pubblico, quindi anche le aspettative era­no «limitate». Ora però è diverso, non sono più una novità per cui soprattutto gli avversari sanno co­sa posso o non posso fare, il che significa che ogni gara troverò qualcuno che si presume sia pre­parato ad affrontarmi. Però que­sto non m'influenza, so che tipo di giocatore sono e cosa posso da­re alla squadra, e le aspettative della gente non mi spaventano, la pressione è un'altra cosa».



E che giocatore è Abukar?


«Cerco sempre di dare il massi­mo per la squadra, affinché rag­giunga gli obbiettivi prefissati. Se questo vuol dire dare un assist, allora darò un assist, se devo se­gnare segno, e così via...».



A Natale è cambiato l'allenatore. Qua­li differenze hai trovato tra i coach?


«Il cambiamento maggiore è l'in­tensità degli allenamenti, che è aumentata, anche perché prima avevamo delle difficoltà lingui­stiche con Renato. Ora invece tut­ti capiscono al volo, e quindi si perde meno tempo. A livello tec­nico tattico è ancora presto per dare un giudizio, ci allena sola­mente da un paio di settimane e abbiamo giocato solo un paio di partite. Quello che posso dire è che Whelton è davvero un buon coach, amico dei giocatori sia dentro che fuori dal campo».



Stessa domanda per il playmaker:


«Anche qui è difficile ancora esprimere un parere che possa essere definitivo. Alon è un gio­catore molto furbo, uno di quelli che pensa prima a passare e poi a tirare, nonostante sia un ottimo tiratore. Penso che per noi sia il giocatore ideale».


Domani c'è il derby...


«La SAM la conosciamo, è una squadra che gioca con grinta, cuore e intensità che però dispo­ne anche di ottimi giocatori, sia sul perimetro che sotto canestro. Ma il nostro compito sarà quello di preoccuparci di noi stessi, cer­cando di giocare insieme appli­cando quanto di nuovo impara­to con Whelton. Dovremo essere veloci e precisi nell'esecuzione e soprattutto dovremo applicarci al massimo in difesa, settore nel quale il nuovo coach ci sta facen­do lavorare duramente e mag­giormente».





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«È una questione di esecuzione».





KAMERON GRAY (SAM) .




di ma.me.

All'arrivo di Kameron Gray al­la SAM, la squadra del presiden­te Bruschetti non se la stava pas­sando troppo bene. Quattro soli punti dopo otto partite, non cer­to un bottino degno di una squa­dra con ambizioni da playoff. Poi l'infortunio del deludente Hamil­ton e l'arrivo di Gray appunto. Il quale, insieme a coach Aiolfi, ha contribuito a riportare nuova lin­fa e nuovo entusiasmo ai ticine­si, che non a caso nelle successi­ve otto partite di successi ne han­no colti quattro, entrando meri­tatamente in corsa per i posti che più contano.


E domani, per il playmaker statunitense, ci sarà una gara dalle particolari emo­zioni:


«Sto cercando di viverla co­me una semplice partita, ma so che non sarà così. A Lugano ho lasciato diversi amici, l'anno scorso siamo arrivati a un passo dal titolo, per cui un po' di emo­zione ci sarà».



Quali sono gli ordini di Aiolfi, in vista del match con i bianconeri?


«Sarà una questione di esecuzio­ne, nel Lugano tutti i giocatori so­no in grado di segnare e soprat­tuto tutti sono ottimi tiratori. Per ciò non dovremo lasciar loro pos­sibilità di giocare in contropiede o per lo meno in velocità, perchè spesso ai bianconeri bastano un paio di passaggi per arrivare al ti­ro. Ma anche noi abbiamo i gioca­tori in grado di segnare, sia da sot­to che da fuori, e meglio eseguire­mo più grattacapi creeremo agli avversari».



E per quanto riguarda la «tua» parti­ta?


«So che non dovrò strafare, ma anzi cercare di fare solo quanto è nelle mia capacità, cercando pe­rò di farlo al meglio. Il che signi­fica che il mio compito sarà quel­lo di far giocare la squadra ser­vendo i compagni oppure con­cludendo io stesso, e magari ru­bare qualche pallone per avere canestri facili in contropiede. Do­vrò giocare bene insomma, ma con la squadra, per la squadra».



Dal Lugano alla SAM, significa anche dover essere più leader:


«L'anno scorso non dovevo fare molto più di quanto mi venisse chiesto, avevamo una buona squadra con ottimi giocatori nel­la quale io ero «uno dei tanti», se vogliamo. Quest'anno invece de­vo essere più aggressivo, nel sen­so di essere più partecipe in spo­gliatoio, questo perchè è quanto probabilmente i miei compagni si aspettano da me».



Adesso siete in zona playoff, è più dif­ficile arrivarci o restarci?


«Il difficile arriva adesso. Sape­vamo di poter ambire ad un posto tra le prime otto, anche se forse l'attuale posizione sorprende un po' tutti all'esterno. Ora dovremo essere bravi a gestire il settimo posto, il che non è facile, perché più sali in classifica più aumenta il rispetto che gli avversari han­no di te. Se fino a qualche tempo fa ogni squadra quando ci affron­tava si sentiva già i due punti in tasca, ora non è più così. E que­sto significa che d'ora in avanti ogni vittoria dovremo sudarcela e guadagnarcela»




by Corriere del Ticino



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