Si parte con la ‘fase a orologio’.
Basket/Il massimo campionato sta entrando nella zona ‘calda’ prima dei playoff
Parola ai presidenti dei club ticinesi per un’analisi e le previsioni fra certezze e speranze
di Mec.
Comincia oggi la cosiddetta “fase a orologio”: le squadre incontrano in casa le 5 formazioni che la seguono in classifica (immaginate le 11 squadre come le ore sull’orologio) e in trasferta contro le 5 che la precedono. Ovviamente il fattore campo, in questo caso, viene ad assumere un valore speciale, dato che si tratta di partite secche e non di playoff. Ergo, incontrare le più forti in casa è sempre meglio che affrontarle sul terreno nemico. Nei playoff, invece, il fattore campo potrebbe avere un peso minore, dato che si gioca al meglio delle tre o cinque gare.
Oggi sentiamo i presidenti che ci parlano di sogni e prospettive delle loro squadre, in un’ottica che va ai prossimi due mesi, comprese quindi la Coppa della Lega e la finale di Coppa Svizzera.
Iniziamo da
Alessandro Cedraschi, presidente del Lugano. Allora? «Aver chiuso al primo posto la prima fase è motivo d’orgoglio. Ci siamo riusciti malgrado tutti i cambi di allenatore e giocatori e non è stata una cosa facile».
Anziché malgrado non sarebbe meglio un grazie a? «Una squadra necessita sempre di tempo per l’amalgama. Ora, con l’ingaggio di Brown che completa il gruppo, siamo coperti in ogni ruolo. Whelton può così scegliere come e con quali quintetti giocare, senza che cali il ritmo o l’efficacia».
Un campionato in discesa? «Direi proprio di no, anche se dovremo sfruttare il fattore campo. Il primo test sarà la Coppa della Lega, poi ci prepareremo per i playoff, dato che dalla Coppa siamo fuori».
I traguardi restano due. «Direi di sì: abbiamo lavorato come dirigenti in questo senso, speriamo di avere le giuste risposte dal campo».
Gigi Barattolo è un presidente felice e ci dice i motivi di questa sua gioia. «Siamo arrivati primi a pari merito con Lugano e Olympic, in una stagione dove il tasso tecnico è cresciuto molto: e questa è la prima nota di merito. Poi abbiamo infilato la 14ª vittoria in Coppa che ci ha portato alla terza finale consecutiva. Direi che gli obiettivi stagionali sono stati quasi raggiunti».
Il quasi è perché la finale va ancora giocata? «Certo, e sarà complicata contro Basilea. Ma abbiamo dimostrato di essere un grande gruppo, capace di battere un Olympic farcito di americani con due pedine del quintetto assai menomate. E qui è emersa la grande professionalità di tutti, l’attaccamento alla maglia, la voglia di dimostrare la loro forza».
Guardando avanti: rinforzi? «Schneidermann ha deciso di suo di continuare, Dacevic è in fase di recupero. Abbiamo deciso di andare avanti così, ma tenendo gli occhi aperti sul mercato per correre ad eventuali ripari in caso di estrema necessità Non siamo una società che prende a gettoni: vogliamo l’uomo prima del giocatore, uno che sposa i nostri principi. Non è facile, lo sappiamo, ma continueremo così». Un pronostico sul campionato? «Credo che solo il Lugano possa perderlo».
Luigi Bruschetti è un presidente che sogna? «Diciamo che ho aperto gli occhi e ho visto la SAM al 7° posto, un traguardo eccezionale». Il sogno si è concretizzato con? «Direi con l’arrivo di Hines, un super .Lui non ha tolto spazio agli svizzeri, ma ai suoi connazionali sì. Quindi, i nostri trovano come e più di prima minuti e gli altri quattro Usa si stancano meno: una perfetta simbiosi».
Hines resta fino a fine stagione, Faessler potrebbe tornare da Londra per i playoff ? «Hines resta a meno che non riceva un’offerta super . Per Faessler si vedrà quando e come tornerà, difficile fare ipotesi ora».
Obiettivo dichiarato? «I playoff. E senza che il nostro budget subisca tracolli, grazie a privati che ci aiutano. Dobbiamo fare 8 punti, credo che bastino per essere tra i primi otto. Tutto quanto verrà in più non farà che aumentare la nostra felicità».
E tra i presidenti felici ci mettiamo anche quello del Canti Riva,
Francesco Markesch che ci annuncia: «Oggi giochiamo al Palapenz alle 14.00 contro il Pully, dato che la nuova palestra delle scuole medie di Riva sarà pronta solo per fine marzo. Speriamo di poterci giocare le finali dei playoff in quella sede. Finalmente, dopo una vita di emigranti, saremo davvero in casa nostra».
In questo mare di felicità cestistica non si può che invitare i tifosi a fare festa e a non far mancare il tifo ai propri beniamini.
by La Regione Ticino