22^ di Campionato 2010/11: 4^ OROLOGIO: SAV VACALLO - MONTHEY: 66 - 84 .

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!maro!
00martedì 26 aprile 2011 19:57
!maro!
00martedì 26 aprile 2011 19:59



26.02.2010.





(Foto: Ti-Press/Benedetto Gall)




Brutto tonfo della SAV Vacallo,
Tigers vittoriosi ma decimati.



La squadra di Pastore non riesce a sviluppare il suo gioco e in attacco è imprecisa,
il Monthey ringrazia e (ri)passa.
Nessun problema per il Lugano a Nyon, ma dopo Schneidermann KO anche Angley
.




di Marco Galli.

- CHIASSO/NYON –

Dalla SAV Vacallo ci si aspettava una bella prestazione contro quel Monthey che lo scorso 15 gennaio si era già imposto al Palapenz per 77-66. Al contrario i momò hanno disputato una brutta partita, non trovando l’auspicata compattezza collettiva e tirando male sia dai 2 (19/46) che dai 3 punti (7/22), facendosi pure superare nettamente nei rimbalzi offensivi (ben 16 quelli vallesani contro i 7 dei locali). Ergo, inevitabile sconfitta.


Il Lugano prosegue indisturbato la sua marcia in testa alla classifica, ma a Nyon, al di là della vittoria, i bianconeri hanno perso per infortunio (problemi al polpaccio) il playmaker Angley dopo soli cinque minuti. Con Draughan e Schneidermann già ai box (per l’ex vacallese lo stesso problema di Brody, rimediato venerdì nell’ultimo allenamento), i Tigers hanno comunque dominato grazie soprattutto alle belle prestazioni di Abukar e Dusan Mladjan. Da segnalare i primi due punti del sedicenne Grünenfelder.

La SAM Massagno sarà invece impegnata domenica al Palamondo contro gli Starwings, reduci da due vittorie consecutive (72-70 al Friborgo e 89-88 a Monthey!).


by Ticinonline



!maro!
00martedì 26 aprile 2011 20:00


28.02.2011.





Troppo Monthey in campo.



Il Vacallo non tiene il passo dei vallesani: netto il divario sotto canestro.
Il complesso diretto da Petit costringe i gialloverdi a una lunga (e vana) rincorsa.





di Dario Bernasconi.

La SAV subisce il Monthey dal primo all’ultimo minuto, anche se riesce a stargli sempre a una decina di punti. Quattro i quarti a favore dei vallesani, una presenza fisica che il Vacallo non ha mezzi per contrastare. Anche perché il tiro da fuori è un’arma spuntata e da sotto non ci sono spazi per Dacevic e Mihajlovic contro le torri avversarie. E se alla SAV mancano i tiri dal perimetro, quando l’area diventa off limits, è durissima. Infatti sono gli ospiti a dominare i rimbalzi, con un ottimo Molteni in più frangenti, e a fare la differenza. Se vogliamo fare due conti semplici, cosa che nel basket non ha così tanto senso, ma i numeri sono numeri, la differenza di secondi tiri, leggi rimbalzi d’attacco, vede la SAV soccombere per 7-16; 9 tiri, 18 punti, lo scarto finale.

« Mi prendo tutte le responsabilità di questa sconfitta – commenta Pastore a fine gara – . Non voglio che i miei ragazzi, che hanno sempre lavorato con grande impegno, si sentano colpevoli di qualcosa: sono io il responsabile e vedrò di analizzare la situazione senza isterismi, per trovare le soluzioni migliori ».

Va bene anche così, ma va anche detto che il campo ha mostrato alcune lacune che, solitamente, la SAV non evidenziava: una certa scarsità di gioco d’assieme, e quindi qualche egoismo di troppo, e scelte di tiro non sempre adeguate. Se poi ci mettiamo una difesa troppo leggera per reggere 40’, come si è visto con i primi cambi, è chiaro che una squadra come il Monthey non la fermi. E al coach Petit chiediamo come mai Yates ricompare malgrado i 4 turni di squalifica, proprio oggi, dopo averne scontati due: « Perché siamo in Svizzera: il ricorso con effetto sospensivo ha imposto supplementi d’inchiesta, ci sono state cose assurde e aspettiamo ancora una soluzione definitiva: fino a venerdì sera non sapevo se Yates avrebbe giocato o meno. Ma la giustizia cestistica, da noi funziona così ». Già, male e a singhiozzo. E, per rincarare la dose sulle nefandezze, diremo che Quidome ha ricevuto due giornate per insulti all’arbitro in finale di Coppa della Lega, due settimane dopo!

Tornando alla gara, finché gli “starting five” gialloverdi stanno in campo, si viaggia in equilibrio. Poi, uscito Rahier per falli al 6’, il Monthey piazza un 11-2 prima e un 6-0 subito dopo, che mette il Vacallo a inseguire a -8, 19-27, al 3’. Un vantaggio che i vallesani aumentano a +12 a un giro d’orologio dalla pausa centrale, ridotti a 8 da un break firmato da Gibson, due liberi e una palla rubata per il -8 sulla sirena: 32-40. Sull’elastico di punti, che va dal -6 al -13, si gioca tutto il secondo tempo. La SAV cerca varie soluzioni, ma il Monthey replica con la sua panchina di qualità. Con Kovac e Pape out e con Crnogorac lontano da una forma accettabile, il Vacallo nulla può. Green fa da trascinatore, Gibson diventa croce e delizia a dipendenza che giochi con gli altri o forzi da solo, Dacevic è chiuso e Mihajlovic cerca un po’ di fortuna da 3. Ma c’è troppo Monthey sul campo. « Volevo una difesa sotto i 70 punti e ci siamo riusciti, perché dobbiamo migliorarci per gli appuntamenti importanti », conclude Petit.

Per la SAV tanto lavoro da fare per ritrovare difesa e coesione: anche se, dal nostro punto di vista, senza un po’ di fisico in mezzo all’area, soprattutto quando il tiro è infelice, sarà molto dura.


by La Regione Ticino





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SAV Vacallo È notte fonda, il Monthey domina e vince .



Cach Rodrigo Pastore: «Mi prendo tutte le responsabilità»

.



di VALENTINA FORMENTI.

È stato un sabato decisa­mente amaro per la SAV Vacallo, che an­cora una volta, davanti al pubblico ami­co, non è riuscita a tenere a bada un Monthey sempre più convincente e lan­ciato verso una finale di Coppa Svizze­ra contro il Lugano che, visti i presup­posti, si prospetta essere scoppiettante. L'infermeria gialloverde è di nuovo af­follata a causa degli infortuni di una set­timana fa. Kovac è stato tenuto a ripo­so mentre ben più grave è la situazione di Badji: per il giovane senegalese la sta­gione è purtroppo già conclusa a cau­sa di uno strappo dei legamenti crocia­ti del ginocchio.
L'inizio è stato di quelli commoventi con la società che ha omaggiato lo Zar Dacevic con un orsacchiotto gigante per la nascita di Nikka, la sua prima fi­glia, ed il pubblico in piedi ad applau­dire. Quando si è però passati al basket giocato le cose si sono fatte meno feli­ci. Il primo quarto è stato per gran par­te in perfetto equilibrio, con i due quin­tetti che avanzavano punto a punto. Una tripla di Mihajlovic è riuscita a mandare i suoi sul 15-10 ma poi, a ca­vallo tra le prime due frazioni, gli ospi­ti sono riusciti a piazzare un parziale di 2-13 (con 10 punti di Sharper!) che ha capovolto la situazione. I due falli fi­schiati a Rahier già nel primo quarto hanno costretto Pastore a cambiare le carte in tavola, con la difesa che fatica­va a contenere uno Sharper scatenato. Il 32-40 alla pausa principale non ave­va ancora compromesso il risultato fi­nale con la SAV che all'inizio della ri­presa è riuscita a portarsi a -6, ma poi le azioni di Moris e Reid hanno ripor­tato i vallesani ad una distanza di sicu­rezza. Il Vacallo non è mai riuscito a rientrare in partita, con Dacevic grava­to del quarto fallo verso la fine della ter­za frazione. Gli ultimi dieci minuti han­no seguito la trama dei precedenti, con i vallesani che hanno via via aumenta­to il distacco anche grazie ad un Mol­teni in giornata di grazia. Il quinto fal­lo (antisportivo) fischiato a Gibson a quasi due minuti dalla fine non ha avu­to un grande peso sull'economia di un incontro ormai già perso e l'ultimo ca­nestro dal campo di Green ha permes­so ai suoi di non toccare il -20 finale, concludendo la contesa sul 66-84. La difesa è stata l'arma vincente del Mon­they, che è riuscito a recuperare molti rimbalzi impedendo ai padroni di ca­sa di andare a canestro.
Da parte sua la SAV è apparsa stanca e sicuramente i continui infortuni inizia­no a pesare su coloro che finora hanno dovuto «mandare avanti la carretta» in una stagione quanto mai difficile per i gialloverdi.
Un Rodrigo Pastore taciturno ha volu­to esprimersi così: «Non voglio com­mentare la partita, ma mi prendo tutte le responsabilità per come stanno an­dando le cose. Non riusciamo a gioca­re come squadra e la colpa è mia, ora faremo di tutto per cercare di cambia­re atteggiamento».
Di tutt'altro umore il tecnico vallesa­no Thibaut Petit, che non può che es­sere soddisfatto di aver sbancato il Pa­lapenz per due volte consecutive: «Do­po due sconfitte di fila sono felice del­la reazione della squadra, che ha di­mostrato di avere ancora voglia di vin­cere. Abbiamo giocato molto bene so­prattutto in difesa, questo mi fa esse­re fiducioso anche in vista della finale di Coppa Svizzera».


by CdT




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!maro!
00martedì 26 aprile 2011 20:01


28.02.2011.





Le Tigri graffiano ma si... feriscono .



Nessun problema a Nyon, l’infermeria però si affolla.






di G.F.


Tutto secondo copione alla Salle Rocher di Nyon. Il Lugano ha vinto e con un margine tranquillo. Non ha prodotto sol buone notizie il weekend sul fronte bianconero. A destare le preoccupazioni di tecnici e dirigenti sono le condizioni fisiche di tre stranieri. Di Draughan sappiamo dei suoi persistenti dolori alla caviglia, venerdì si è fatto male al polpaccio Schneidermann e sabato in terra vodese per un problema analogo dopo 5’ è stato costretto ad arrendersi Angley. Non ci voleva proprio, considerato che le scadenze più importanti si stanno avvicinando, Coppa Svizzera in primis. Sabato il Lugano ha comandato sin dal via, gestendo bene ogni situazione contro un avversario combattivo sì ma tecnicamente molto limitato, se si eccettua qualche buon numero del solito Byron. Trascinata da un Abukar come al solito onnipresente (ben spalleggiato comunque da un Dusan Mladjan sempre pronto a colpire da ogni posizione), la squadra del Ceresio ha tenuto a bada l’avversario, chiudendo con un margine di 14 punti.

Di umore tutt’altro che felice coach Whelton e lo possiamo capire: « Da un lato sono felice per il successo, ma dall’altro sono dispiaciuto per come la sfortuna ci stia colpendo in questi giorni. Spero solo che gli infortuni di Angley e Schneidermann siano meno gravi del previsto altrimenti sarà un problema. Senza dimenticare che abbiamo ai box anche Draughan. Le assenze di tre stranieri di peso come loro possono pesare, pure per un team di un certo spessore come il Lugano ».

By La Regione Ticino



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Lugano Tigers Una vittoria scontata a Nyon .



La squadra di Whelton ha passeggiato sull'avversario. In evidenza Abukar e Dusan Mladjan.





di ...


Una volta di più il Luga­no ha dimostrato di poter passeg­giare nel campionato a suo pia­cimento. Non che il Nyon fosse un avversario temibile, ma è sem­pre meglio diffidare dei «piccoli» sempre pronti a farti lo sgambet­to alla prima occasione. La squa­dra di Joe Whelton non si è lascia­ta invischiare nella pericolosa spi­rale della sottovalutazione del­l'avversario ed ha comunque pro­posto il suo gioco, anche se la vit­toria appariva ai più comunque scontata.
Il tecnico statunitense dei bian­coneri, viste anche le defezioni di Draughan, l'impiego del quale già la vigilia era incerto, e di Schneidermann, che accusa an­cora problemi muscolari dei qua­li se ne saprà di più oggi in gior­nata, ne ha approfittato per get­tare nella mischia alcuni elemen­ti che solitamente sono di rim­piazzo. Senza troppo forzare, la squadra leader del campionato si è imposta per 87 a 73 sulla pe­nultima della classe.
I vodesi, dei quali segnaliamo il successo nel terzo quarto (19-18), non hanno mai dimostrato di possedere le armi necessarie a ri­valeggiare contro un Mohammed Abukar intrattabile (29 punti per lui) e contro un Dusan Mladjan formato gigante, indubbiamen­te i due migliori elementi della macchina da guerra ticinese.
Infatti, tutti gli effettivi dei Tigers sono andati a segno, compreso il 16enne Randon Grüninger, che ha realizzato i suoi primi due punti in LNA e catturato un rim­balzo. Purtroppo, però, i bianco­neri hanno perso per infortunio dopo soli quattro minuti Brody Angley, che riscontra gli stessi problemi muscolari di Schnei­dermann.
L'allenatore dei padroni di casa, Jon Ferguson, ha detto che «Lu­gano è una squadra magnifica. La sua forza non deriva solo dal possedere l'uomo giusto e di ca­ratura per ogni ruolo, ma anche nella fiducia incrollabile che ha nei propri mezzi. E questo è me­rito di Whelton, che sa tenere uni­to il gruppo anche nelle situazio­ni più difficili e, soprattutto, rie­sce a motivare sempre i suoi uo­mini».
Una serie di complimenti che non può non fare piacere ad una squadra, un allenatore ed una società che hanno in tasca la matematica certezza di chiude­re da leader la stagione regola­re con cinque giornate d'antici­po, vista la sconfitta del Ginevra a Friburgo.


By CdT




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LINK: Cronaca dal sito del Lugano Tigers.

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!maro!
00martedì 26 aprile 2011 20:03


28.02.2011.





Non basta una buona SAM.



Nonostante la sconfitta contro gli Starwings il Massagno mostra belle cose-



di MEC.

Gli Starwings mostrano la loro forza fisica e mettono sotto una SAM che, a detta del suo coach, « si è espressa meglio oggi che in allenamento ». Ed è tutto dire, dato che i biancoblù hanno praticamente giocato con due giocatori stranieri inconcludenti al tiro, per quel poco che hanno tirato: 4 punti da Farokhmanesh e 7 da Johnson sono una vera miseria quando una squadra poggia proprio sugli stranieri. Ma il play, oramai conosciuto a tutte le latitudini per il suo potenziale offensivo, ha subìto un’ottima marcatura da parte di Brown e, senza il suo leader, la SAM ha navigato a vista. Buon per i padroni di casa che Balletta ha saputo trascinare i suoi sul finire del secondo quarto, riportando la squadra dal -10 (24-34), al -3, con due triple e una penetrazione che hanno portato le due squadre al riposo a un solo canestro di distanza, 32-35.

Ma nel terzo quarto, la Sam ha ripreso a balbettare basket, i lunghi hanno trovato punti sotto le plance, con il solo Ofoegbu a sgomitare alla pari: troppo poco. Così il vantaggio è salito di nuovo a 10 punti, 38-48 e poi a 12, 42-54, segnando praticamente l’esito della gara, anche se all’ultima pausa la SAM era a soli 8 punti. Ma, talvolta, anche vantaggi non esorbitanti sono importanti, quando l’avversario ha poco per recuperare. Scivolati a -15, 48-63, Balletta e compagni hanno avuto un ultimo sussulto con un parziale di 10-3 che li ha riportati a -8, 58-66 al 5’. Ma è bastato il time out avversario per rompere l’inerzia della gara e con un 10-2, i basilesi hanno portato a casa una vittoria che non fa una grinza. Sì, perché isolato meglio Ofoegbu, 3 punti nell’ultimo quarto, la SAM non ha più avuto argomenti con Hollins a trascinare i suoi. Soprattutto, dominando i rimbalzi, i basilesi hanno lasciato a secco la SAM.

« Abbiamo giocato una partita con molta attenzione su Farokhmanesh – commenta coach Eric a fine gara –: riuscendo a fermare lui, la SAM ha fatto molta fatica e ci siamo imposti con merito. Ci tenevamo a vincere, dopo la brutta prova di un mese fa su questo terreno ». Qual è il segreto della rinascita? « Siamo cresciuti come squadra e, soprattutto, Hollins è tornato quello che conosciamo, in grado di fare tutto e bene. E se lui gira, girano anche gli altri, perché si aprono spazi e ci sono buone soluzioni. Inoltre abbiamo messo più fisicità in difesa e anche questo è un lavoro di squadra premiante ».

Franco Facchinetti non è nemmeno deluso: « Dispiace sempre perdere, soprattutto in casa. Ma oggi ho visto cose migliori che in settimana. Tutti hanno cercato di “dare”, ma logicamente molti sono esauriti, dato che è da inizio stagione che tirano il carro. Dovremo essere bravi a cercare di vincere più partite possibili in questa ultima parte, ma credo che oltre l’ottavo posto sia quasi impossibile sperare ».

Un sassolino da toglierti? « Non riesco mai a capire come certi giocatori, pur difendendo forte, non facciano mai fallo o, per lo meno, non glieli fischiano. Farokhmanesh è stato asfissiato ma è uscito lui per cinque falli: per me è un mistero ». Non è l’unico mistero che ac-compagna questo mondo cestistico e in settimana ci torneremo.


by La Regione Ticino




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SAM stanca, il Basilea ha vita facile .



Starwings troppo forti per la formazione di Franco Facchinetti, che è rimasta in partita per tre periodi.
Farokhmanesh e Johnson sono incappati in una brutta serata, ma le energie cominciano a mancare.


di GIONA CARCANO.

Per la SAM Massagno, le premesse prima della partita con­tro gli Starwings Basilea non erano certo incoraggianti. I renani arrivava­no da due vittorie sudate ma impor­tantissime (contro Monthey e Fribur­go), mentre i ragazzi di Franco Facchi­netti da settimane non riuscivano più a trovare gioco ed energie.
Piuttosto logico quindi l'esito dell'in­contro di ieri pomeriggio al Palamon­do di Cadempino: 60-76 per i basile­si. Eppure se Farokhmanesh e Joh­nson fossero stati in giornata, l'incon­tro avrebbe potuto prendere un'altra piega. Sì, perché i due stranieri della SAM sembravano dei fantasmi (un­dici punti in due), mentre gli Starwings in alcuni frangenti della gara sono sembrati tutt'altro che irresistibili. Ma tant'è, con i se e con i ma non si va da nessuna parte.
All'inizio del primo quarto a regnare è stato un sostanziale equilibrio, an­che se le prime avvisaglie di difficoltà nel quintetto messo in campo da fran­co Facchinetti cominciavano a intrav­vedersi. Il Basilea non è quindi rima­sto a guardare e ha provato a scappa­re via una prima volta dopo circa ot­to minuti di gioco (11-20) grazie so­prattutto allo statunitense Hollins. La SAM Massagno ha provato a reagire, riuscendo a limitare i danni e chiu­dendo i primi 10' in svantaggio di so­li cinque punti (17-22).
La reazione dei padroni di casa è sta­ta però vanificata da cinque minuti di... follia all'inizio del secondo par­ziale quando, per vedere un canestro della SAM, si è dovuto aspettare qua­si cinque minuti. Facchinetti ha pro­vato a dare una scossa ai suoi man­dando in campo Balletta, che ha ripa­gato con 10 punti ottenuti in una man­ciata di minuti, trascinando alla pau­sa i suoi ad una tripla dal pareggio (32-35). Ma gli Starwings, al rientro dagli spogliatoi, non si sono lasciati pren­dere dal panico e, anzi, hanno tenta­to di allungare nuovamente. Questa volta l'accelerazione dei renani è sta­ta fatale ai massagnesi, che non sono più riusciti a farsi pericolosi (46-54 al­la fine del terzo periodo). Gli ultimi dieci minuti di partita sono stati una passeggiata per i basilesi, che hanno in seguito chiuso la contesa 60-76.
«Da due settimane a questa parte stia­mo attraversando un cattivo momen­to - ha esordito a fine partita l'allena­tore della SAM Franco Facchinetti - non riusciamo ad allenarci nelle mi­gliori condizioni, sono troppi gli ac­ciaccati. Credo che stia affiorando un po' di stanchezza tra quei giocatori, come Hawkins, che hanno trascinato la squadra fin qui. Stiamo facendo il possibile per cercare di recuperare le energie, ma non è facile. La partita? Sono soddisfatto dal punto di vista del­l'impegno, non ci siamo arresi. Però, quando il Basilea ha fatto valere la pro­pria fisicità, noi siamo crollati» ha di­chiarato Facchinetti, che ha aggiun­to: «Non capisco perché a Farokhma­nesh siano stati fischiati così tanti fal­li, mentre a Hollins, che marcava il no­stro miglior uomo (Hawkins, ndr), nessuno». Sulla stessa linea d'onda pure Davide Balletta: «Peccato, era una partita importante per quanto ri­guarda la classifica. L'ottavo posto non è ovviamente in discussione, però la settima piazza si allontana. E quando due dei nostri quattro stranieri non sono in giornata, le cose si complica­no ulteriormente».


By Cdt




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LINK: Cronaca dal sito della SAM Massagno.



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!maro!
00martedì 26 aprile 2011 20:04


27.02.2010.






Esiste ancora il tanto decantato tifo gialloverde ???


La squadra sia nelle sconfitte che nelle vittorie, non si avvicina
piu' alla transenna dove siedono i tifosi od i sostenitori.
Il coach Pastore non ringrazia piu' il "sesto" giocatore in campo.
Il presidente ormai rimane da parecchio tempo sempre piu' muto.
Alla semifinale di Coppa della Lega, solo una decina di giovani,
gloria a loro, cercava di dare un minimo di sostegno.
In questa annata l'unica parvenza di vero tifo si é manifestata nei
Derby col Lugano.
Non avevamo capito bene, se per sostenere maggiormente la propria
squadra o per denigrare l'avversaria.

Perché avviene questa totale inversione ???
Dove sono spariti gli incitamenti ???
Cosa dobbiamo pensare ???

Il tifo per i propri colori é la migliore espressione di amore per
la squadra.
I fans, a differenza dei normali spettatori, non si lasciano
fondamentalmente troppo influenzare dai risultati.
Quando c'é amore, anche se di fronte ti trovi la peggior racchia
dell'universo, ci stai sempre vicino per i sentimenti che provi.

Allora perché questi pseudo-fanatici-sanguigni fans lasciano vuoti
i seggiolini del Palapenz ???
Attualmente la squadra, non mostra piu' la bellezza di primadonna,
come abbagliava negli anni scorsi, dunque dobbiamo dedurre che
era infatuazione o solo espressione di circostanza e non vero
amore ???

Salire sul carro dei vincitori e scendere al primo accenno di
defaillances, non conferisce il marchio di vero "tifoso".
Soffiare e gonfiare ogni cosa, si arriva molte volte a perdere di
botto tutto l'ossigeno che si é sprecato, perché la realtä che si
viene a scoprire in seguito, é tutt'altra.

Il progetto del presidente vacallase, ha portato gia' nel suo iniziare,
grandi successi e molte soddisfazioni.

Ma la programmazione dove é andata a finire ???

Morire di attacchi cardiaci nello sport, si ha quando la società
fallisce e per la SAV non é questo il caso, ma la diagnosi sembra si'
la stessa.
Oppure la pancia si é riempita troppo velocemente e sappiamo che la
sazietà porta quasi sempre a profonde anemie.
Che sia stata piena, lo comprendiamo, come pure pensiamo, giustamento
od ingiustamente, che il portafoglio non lo era nella stessa ed
esatta misura.
Quindi bisognava dunque tagliarlo, questo benedetto programma, e
dare il foglio di via a quelle persone che avevano la voce troppo
esosa, sia tra i giocatori che tra i tecnici, e rimpiazzarli con altre
meno costose.
Bisognava indirizzare queste nuove risorse in forze di gioco.

Non desideriamo esprimere idee illuminati e nemmeno che la squadra
acquistasse giocatori di 1^ classe, ma che almeno avesse nel suo
seno rimpiazzi o, volgarmente detti, panchinari adeguati alla LNA.


Altro programma, e non lo diciamo solo adesso, ma già prima dell'inizio
del Campionato, era quello di seguire la linea per la rivalutazione
del vivaio, ripetiamo sia in giocatori, che in tecnici.

Era l'annata giusta, quella del cambiamento, da sempre amplificato e
mai attuato, senza pericolo di scendere in LNB.
La possibilità di fare esperimenti giovanili ed avere un campionato
da intervallo e d'attesa tra allori vinti e quelli programmabili per
il futuro.
La squadra di LNB doveva essere il pozzo per attingere gli elementi,
che necessitavano, ma non abbiamo visto nessuno fare un passaggio di
categoria, anche dopo i numerosi infortuni.

Siamo convinti che i 300 spettatori di media di quest'anno col solo
Kovac, sarebbero stati altrettanti o forse di piu' con altri della sua
stessa età e la GGV avrebbe occupato i seggiolini lasciati ora vuoti.


Ci ha colpito favorevolmente il tifo di una decina di giovani che
inneggiavano ieri a W. Molteni. Erano suoi amici, che lo seguono
anche se il basket non é forse per loro lo sport principe, ma che
erano presenti al Palapenz a sostenerlo.


Saranno tutte queste le risposte della situazione gialloverde ???

Aspettiamo che qualcuno ci possa schiarire ulteriormente le idee,
esprimendone altre anche piu' plausibili.


ciao

maro




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