9 ottobre

il mio amico estremamente inglese mi attende all'imbocco di Gloucester road. mi dice che ha insegnato alla St. George letteratura tedesca e ultimamente ha svolto una ricerca su Sebald pubblicata sulla Rize Literary. ma adesso ripudia tutto quanto fatto e ha abbracciato la filosofia cinica ma - specifica - il termine cinico bisogna intenderlo nel senso autentico e antico. lui cerca la virtù, non la sfrutta, la cerca. ma - dice - sto male. e questo dolore al braccio che non cessa e la cosa è drammatica perché i pensieri vanno per conto loro, non si connettono, nessun controllo da parte mia, ti chiedo di aiutarmi, Guido fai passare il signore, ecco, vedi, il marciapiede è estremamente stretto, potremmo bere e ubriacarci, Guido cercami qualcuno, portami da qualcuno. salvami. ma fai passare il signore, Guido sei in mezzo. senti? il signore batte i piedi, l'asfalto ne risuona! Alfred, dico, ecco lo vedi che mi sono spostato, così il signore può passare se ce ne fosse uno, ma cazzo Alfred non c'è nessun cazzo di signore che pesti i suoi stramaledettissimi piedi del cazzo e voglia sorpassarci. Guido, mi fa, forse è il caso che ci fermiamo un attimo, adesso è la schiena, questa cazzo di vertebra schiacciata, che si riconnette al braccio e insomma domando solo un po' di quiete. sì, Alfred, fermiamoci, cazzo fermiamoci ora, subito.