Abbattere le Piramidi

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EGIZIA72
00giovedì 12 luglio 2012 15:25
Sarà opportuno sbrigarsi a visitare le Piramidi, prima che i neo-iconoclasti islamici le demoliscano. Sono un simbolo del paganesimo, tuona lo sceicco saudita Ali Bin Said Al Rabi’i, il quale ormai, oltre a indossare il paraocchi sharaitico, è così abituato agli orizzonti desertici da non tollerare ostacoli di sorta nel proprio campo visivo. Preoccupa semmai il progetto del partito salafita La Luce, che alle ultime elezioni ha ottenuto il 20% dei voti e risulta diviso in due correnti di pensiero, secondo quanto riporta Raymond Ibrahim su Front Page Magazine: da una parte i falchi che intendono distruggere la testimonianza dell’idolatria pre-islamica e dall’altra le colombe che si limiterebbero a coprire di cera i monumenti funerari dei faraoni.

Sfregio alla sfinge - Fra tutti, il più moderato è Abdel Moneim Al Sahat, propugnatore del sequestro delle opere letterarie del romanziere e premio Nobel Naguib Mahfouz e del divieto di giocare a calcio perché «distrae i musulmani dal rendere culto a Dio». Sul fronte opposto, si schiera il presidente di Unità Nazionale, Abd Al Latif al Mahmoud, che invita il presidente della Repubblica Mohammed Mursi a «distruggere le Piramidi e compiere quanto non riuscì ad Amr Bin Al As». Messaggio criptico, riferito a quel compagno di Maometto che, dopo aver invaso e conquistato l’Egitto, riuscì a incenerire un’immensa mole di testimonianze del passato, compresa forse la biblioteca di Alessandria su ordine del califfo Omar. Successivamente, intorno al 1380, Mohammed Saim Al Dahr si scagliò contro la Sfinge, ma non è certo se l’asportazione del naso sia opera sua o di altri suoi emuli, appassionati di tiro a segno. Di certo, la famosa scultura della creatura mitica, adagiata a Giza, ora rischia molto più che nel Medioevo.

Per una questione di prestigio, i successori dei Mammalucchi non vorrebbero dimostrarsi da meno dei loro illustri predecessori. Inoltre, vorrebbero imitare i talebani afghani che polverizzarono le statue dei Buddha di Banyam e sono in competizione con gli Ansar al Dine, i Difensori della fede che recentemente hanno distrutto i mausolei del Mali e le tombe di Timbuktu. Tanto, al museo delle antichità egizie della capitale, potrebbero benissimo decidere di sostituire sarcofaghi e mummie con donne in burqa. La differenza non è apprezzabile. E, comunque, come ha dichiarato recentemente il leader dei Fratelli Musulmani Mohammed Akef, «al diavolo l’Egitto», se si trattasse di subordinare l’islam agli interessi della nazione.

Ma nemmeno al Cairo possono permettersi di trascurare l’impatto sul settore del turismo, dal quale annualmente si riversano nelle asfittiche casse della Repubblica egiziana una ventina di miliardi di dollari. Eppure sorgono già alcune riserve etiche anche sul business delle vacanze, benché dia lavoro ad almeno 3 milioni di persone.

Spiagge separate - Per promuovere un turismo coranicamente corretto e religiosamente sostenibile, c’è chi propone di separare le spiagge: da una parte gli uomini, dall’altra le donne, rigorosamente segregate. Niente alcol e basta con la musica e i divertimenti anche per gli ospiti stranieri. Della vigilanza si incaricherebbe la “polizia morale”, che altri fondamentalisti recentemente hanno proposto d’istituire.

Sharm El Sheikh e le località della costa occidentale del Mar Rosso, a quel punto, potrebbero chiudere definitivamente i battenti e magari cospargersi di cera in attesa di stagioni migliori.

A meno che, come pare sia accaduto a molti archeologi occidentali, non si abbatta sui nuovi faraoni egiziani una nuova e più efficace maledizione di Tutankhamon.


www.liberoquotidiano.it/news/1055962/Nuovo-Egitto-fuori-di-testa--Vuole-abbattere-le-piram...
-francis-
00giovedì 12 luglio 2012 17:22
Ho letto la notizia ma faccio fatica a credere che sia attuabile. Vorrei avere però conferme da altri tipi di giornali...
.Bata.
00giovedì 12 luglio 2012 22:39
Mi era giunta notizia che i pulman dal Mar Rosso all'entroterra erano stati sospesi (a causa di poca sicurezza sulle strade) ma oggi ho parlato con la mia amica a Luxor che mi ha rassicurato sul fatto che proseguono i tour e che, anche se lentamente, il turismo sembra riprendere (fino alla settimana scorsa erano presenti tedeschi, inglesi, russi e altri ma attendono in particolar modo settembre e ottobre che dovrebbero segnare il ritorno degli italiani).

Inoltre, per gli amanti del mare, sembra che i "Fratelli Mussulmani" abbiano addirittura pubblicizzato in campagna elettorale l'apertura di nuovi villaggi riservati ai turisti della penisola arabica oltre, naturalmente, il mantenimento dei villaggi esistenti per gli occidentali.

Personalmente sto alla finestra e aspetto ma spero di poter tornare presto sul Nilo.

Ciao, Bata.
-francis-
00venerdì 13 luglio 2012 12:19
(ANSAmed) - IL CAIRO - Distruggiamo le Piramidi? Prima le statue faraoniche da coprire perche' simbolo di un'epoca senza Dio, poi una raffigurante sirene nel centro di Alessandria velata per un comizio, quindi l'attacco al premio Nobel per la letteratura egiziano Naguib Mahfouz, colpevole di propagandare ateismo e promiscuita'. Infine l'appello a distruggere le Piramidi per portare a termine la missione che si era dato un amico fedele del profeta Maometto.

Un crescendo di sortite ad effetto da parte di esponenti salafiti che alimenta da mesi polemiche e successive smentite e precisazioni in Egitto, ma riflette una crescente proccupazione nel paese sulle intenzioni degli iperintegralisti islamici. Il copione si e' ripetuto anche per la provocazione sulle Piramidi, nata da un messaggio su Twitter, poi smentito dal suo presunto autore, il religioso del Bahrein Abdel Latif el Mahmoudi, gran sceicco della sunna nel suo paese. ''Non ho mai scritto questo tweet che stato fabbricato da traditori per danneggiare la mia immagine'', scrive oggi lo sceicco, smentendo di avere postato un messaggio per dire: ''Grazie a Dio, che ha dato la vittoria ai suoi soldati e consentito di battere i nemici. Congratulazioni all'Egitto, dove e' giunto il momento di distruggere le Piramidi e le statue dell'apostasia e realizzare quello che Amr Ibn El Ass non e' riuscito a fare''.

La notizia e' rimbalzata sul quotidiano egiziano 'Rose el Youssef', pro militari, che il 30 giugno ha scritto che el Mahmoudi aveva presentato la richiesta al presidente egiziano Mohamed Morsi. Il religioso del Bahrein ha effettivamente incontrato Morsi, ma il 4 luglio, nell'ambito di una delegazione dell'Unione mondiale degli ulema musulmani.

Il rincorrersi periodico di notizie piu' o meno confermabili, come quella della proposta di legge per consentire agli uomini di avere rapporti sessuali con la moglie immediatamente dopo la sua morte, fa montare la preoccupazione, e ad alimentare la paura arrivano episodi come quello avvenuto il 6 luglio scorso a Suez. Quel giorno un giovane studente universitario e' stato pugnalato a morte da tre giovani con barbe lunghe, simbolo degli integralisti islamici, per tentare di difendere la fidanzata con la quale stava passeggiando in un parco. I tre, che non farebbero parte di nessuno movimento integralista, sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di omicidio premeditato e formazione di un gruppo illegale per imporre con la forza le proprie convinzioni religiose.

(ANSAmed).
sargon.
00venerdì 13 luglio 2012 12:40
Sarà, ma in Afganistan lo hanno fatto davvero.
pizia.
00sabato 14 luglio 2012 10:26
Re:
EGIZIA72, 12/07/2012 15.25:

...
Di certo, la famosa scultura della creatura mitica, adagiata a Giza, ora rischia molto più che nel Medioevo.

Per una questione di prestigio, i successori dei Mammalucchi non vorrebbero dimostrarsi da meno dei loro illustri predecessori. Inoltre, vorrebbero imitare i talebani afghani che polverizzarono le statue dei Buddha di Banyam ...



Non credo proprio...
Questi articoli mi sembrano scritti da persone piene di pregiudizi, solo per creare allarmismo e diffondere timori vari.
A me gli egiziani sembrano molto diversi dai talebani e i tempi attuali dell'Islam mi sembrano molto diversi dal Medioevo, in ogni caso non si può generalizzare.
Colgo anche una fastidiosa nota ironica nella definizione dei "successori dei Mammalucchi", abbastanza fuori luogo in un pezzo dai toni drammatici.
-francis-
00sabato 14 luglio 2012 10:37
Re:
sargon., 13/07/2012 12.40:

Sarà, ma in Afganistan lo hanno fatto davvero.




Proprio per questo penso che in Egitto non si arrivi a tanto. I talebani sono estremisti, non li si può paragonare all'intero islam, ed agli egiziani in particolare.
Ricordiamoci che il Corano non prescrive il velo o il burka per le donne. L'obbligo è nato da decisioni dei governanti, e nei paesi moderati come l'Egitto le donne lo indossano non perchè obbligate.

Hotepibre
00sabato 14 luglio 2012 16:08
anch'io credo che si tratti di uno dei tanti pregiudizi che investono l'Islam, ma sinceramente non metterei la mano sul fuoco sul fatto che qualcuno non possa quanto meno suggerire di arrivare a tale estrema follia!
Più sopra Francis ha scritto che l'obbligo del "burka" è nato da decisioni di governanti e, come più volte detto, proprio qui sta il problema visto che nel mondo islamico l'equazione è politica = religione.
In tal senso basta che un "governante" sia integralista e il gioco è fatto!
Aggiungo ancora che, al contrario di quanto avviene per la "nostra" religione, nell'Islam non esiste UNA autorità centrale che detta i criteri o interpretazioni uguali per tutti (per noi si chiama Papa), ma la religione si poggia su intepretazioni le più varie: da quelle degli "sheik" a quelle più vicine al popolo degli "imam" che, lo rammento, non sono l'equivalente dei nostri "preti", ma sono solo coloro che guidano la preghiera.
Ciò nonostante, chi segue un imam lo fa credendo fino in fondo quel che gli viene imposto; non dimentichiamo che la famosa "fatwa" contro SAlmon Rushdie (ricordate i "versetti satanici"?) non aveva valenza universale (anche se giornalisti incompetenti hanno fatto credere che così fosse), ma solo per coloro che si riconoscevano nella guida che quella fatwa aveva emessa eppure, chiunque si fosse trovato in quelle condizioni, ovvero di essere "fedele" a quel tal "imam", avrebbe potuto uccidere il poeta sicuro del perdono divino.
In definitiva, credo al 90% che sia una "bufala" megagalattica, ma lascio purtroppo aperto un 10% di possibilità che qualcuno possa essere così pazzo, così folle, così cieco, da tagliare il ramo su cui è seduto.
Del resto, non dimentichiamo che i Fratelli sono decisamnte oppositori di qualunque "sudditanza" dagli occidentali e per loro anche il turismo è qualcosa del genere.
Follia? Si, ma andate a spiegarlielo quando mineranno le piramidi come hanno fatto con i Budda!
pizia.
00lunedì 16 luglio 2012 18:10
Se vogliamo proprio essere precisi, di pazzi ce ne sono dappertutto, in ogni nazione e sotto ogni bandiera.
Anche la Norvegia non si salva, sebbene sia sempre un esempio di algida civiltà.
In Italia non ci possiamo lamentare, ogni tanto un braccio, ogni tanto una gamba di qualche statua dal valore inestimabile... forse manca la determinazione per montare qualcosa di grosso, attualmente si preferisce essere dispersivi anche nella pazzia.

In Egitto la gente di buon senso conosce il valore del patrimonio archeologico nazionale e ne va fiera.
Anche chi non guadagna direttamente attraverso l'attività turistica ma dall'indotto, o semplicemente dal miglioramento del tenore di vita dei propri compaesani se ne rende conto.
Comunque, a ben guardare, la maggior parte del terrorismo islamico in Egitto è stato rivolto verso gli egiziani stessi piuttosto che verso i turisti o verso i simboli dell'Occidente: sono grandi i conflitti che l'Islam porta dentro di sé.
Purtroppo lì questi conflitti emergono più che altrove perché rispetto agli altri paesi dell'area araba è un po' diverso, la popolazione non è del tutto soggiogata dai piccoli dittatori locali, né preda inerme degli estremismi religiosi, ma può vantare un indice di scolarizzazione molto alto e notevoli fonti di energia.
A volte ho l'impressione che ci sia dell'invidia da parte delle altre nazioni arabe oppure tanta paura che l'Egitto riesca ad essere uno stato moderno e islamico allo stesso tempo, ponendosi alla testa di tutti gli altri.
Hotepibre
00lunedì 16 luglio 2012 20:19

"Tre quarti d'ora di fuoco: poi i terroristi, finite le munizioni, hanno usato i pugnali. Trucidati 60 stranieri Hanno attaccato alle nove del mattino quando il piazzale davanti a Hatshepsut era gremito. ... Il gruppo "Jamaa Islamiya" rivendica l'attentato: liberate il nostro capo...."
....
"...L'attentato di gran lunga piu' grave dall'inizio dell'offensiva lanciata nel 1992 dagli estremisti islamici per destabilizzare il regime di Hosni Mubarak. ...
La polizia non aveva ancora fornito il numero preciso e l'identita' delle vittime. I feriti sarebbero oltre 80, alcuni gravissimi..."



da "Il Corriere della Sera" del 17/11/1997 [LEGGI L'ARTICOLO]

21 ottobre 1992 - Una cittadina britannica viene uccisa e due uomini, anche loro britannici, rimangono feriti in un'imboscata a un bus turistico.

26 febbraio 1993 - Una bomba in un affollato caffé al centro del Cairo provoca tre morti (un turco, uno svedese e un egiziano) e 20 feriti.

8 giugno 1993 - Due egiziani perdono la vita e altre 22 persone restano ferite quando un ordigno esplode vicino a un pullman turistico lungo la via delle Piramidi
al Cairo.

27 ottobre 1993 - Un uomo, a quanto pare affetto da disturbi mentali, uccide due uomini d'affari americani, un giurista francese e un italiano in un albergo di lusso al Cairo.

4 marzo 1994 - Un commando apre il fuoco su una nave da crociera in navigazione sul Nilo: muore una turista tedesca.

26 agosto 1994 - Un ragazzo spagnolo viene ucciso in un attacco a un bus turistico nel sud dell'Egitto.

27 settembre 1994 - Due cittadini tedeschi vengono assassinati e un altro ferito da colpi d'arma da fuoco a Hurghada, località balnerare sul mar Rosso. Nello stesso episodio muiono due egiziani.

23 ottobre 1994 - In un'imboscata a un minibus, probabilmente opera di militanti islamici, perde la vita un turista britannico e altri tre rimangono feriti.

18 aprile 1996 - Vicino alle piramidi, estremisti islamici uccidono 18 cittadini greci che avevano scambiato per israeliani.

18 settembre 1997 - Nove turisti tedeschi e il loro autista egiziano muoiono in un attacco al Museo egizio a piazza Tahrir, al Cairo.

17 novembre 1997 - A Luxor vengono uccisi 58 turisti e quattro egiziani. Muoiono anche sei attentatori e tre poliziotti.

7 ottobre 2004 - Una serie di autobombe all'hotel Hilton e a due spiagge di Taba, al confine con Israele, provoca 34 morti. Tra le vittime anche le sorelle Jessica e Sabrina Rinaudo.

7 aprile 2005 - Un americano e due francesi perdono la vita in un attentato suicida in un bazar al Cairo.

30 aprile 2005 - Un kamikaze provoca il ferimento di sette persone, tra le quali due israeliani, un italiano e uno svedese, vicino al museo Egizio.

proprio convinta che:

... la maggior parte del terrorismo islamico in Egitto è stato rivolto verso gli egiziani stessi piuttosto che verso i turisti o verso i simboli dell'Occidente: sono grandi i conflitti che l'Islam porta dentro di sé.

?

quanto poi al

...Se vogliamo proprio essere precisi, di pazzi ce ne sono dappertutto, in ogni nazione e sotto ogni bandiera.
Anche la Norvegia non si salva, sebbene sia sempre un esempio di algida civiltà.
In Italia non ci possiamo lamentare, ogni tanto un braccio, ogni tanto una gamba di qualche statua dal valore inestimabile... forse manca la determinazione per montare qualcosa di grosso, attualmente si preferisce essere dispersivi anche nella pazzia.



il discorso qui non si riferisce a pochi esaltati esibizionisti o scriteriati (ricordate il pazzo che martellò la Pietà di Michelangelo per diventare famoso?), il timore è che una tal follia possa essere istituzionalizzata da "pazzi" al governo ed ancora una volta è d'obbligo ricordare i Buddah ed i Talebani, o, se preferite, la follia di Stato nazista ed i suoi 8 milioni di morti... se si può arrivare a quello...
pizia.
00sabato 21 luglio 2012 19:24
Ancora una volta non credo proprio, la follia dello stato nazista penso non sia ripetibile ai giorni nostri, i tempi sono cambiati enormemente.

Be' certo che i dati che hai raccolto dal 1992 sono abbastanza esplicativi, aggiungo che probabilmente ci saranno anche altri episodi magari trascurati dalla stampa.
Ma la mia constatazione è innanzi tutto un'impressione personale, maturata in questi ultimi anni, tesa a giustificare la mia relativa tranquillità, basata soprattutto sulle osservazioni fatte sul posto nei miei (pochi purtroppo) viaggi in Egitto, oppure dal dialogo con i miei amici egiziani o con gente del posto incontrata per svariati motivi.
Non saprei nemmeno fare un elenco di vittime islamiche, tratto dai giornali o da testate analoghe in rete, perché non ne leggo mai...
Hotepibre
00sabato 21 luglio 2012 23:38
Purtroppo, cara Pizia, vorrei avere la tua stessa fiducia nell'"uomo", ma quel che hanno fatto i nazisti non è impossibile neppure al giorno d'oggi! I tempi sono cambiati, ma gli uomini no e le follie di Stato continuano; se così non fosse non ci sarebbe bisogno del tribunale dell'Aja e non ci sarebbero così tanti processi in corso per delitti contro l'umanità (ex-Jugoslavia docet, tanto per fare un solo esempio).
Riccardo Banchi
00giovedì 26 luglio 2012 10:37
non prendo parte a questa discussione perché ho poco tempo.
Spero - in parte penso che sia così - che spesso si crei un eccessivo allarmismo. Nel contempo non bisogna essere totalmente ottimisti, perché fasi buie della storia, anche recente, dimostrano che tutto è possibile. L'Egitto, però, non presenta caratteristiche storico-culturali paragonabili a quelle di altri paesi islamici. Almeno fino ad ora è così.
Ovviamente, stare in campana.

Ric
pizia.
00lunedì 30 luglio 2012 00:22
Re:
Hotepibre, 21/07/2012 23.38:

Purtroppo, cara Pizia, vorrei avere la tua stessa fiducia nell'"uomo", ma quel che hanno fatto i nazisti non è impossibile neppure al giorno d'oggi!


Vabbe', mica dobbiamo pensarla per forza allo stesso modo, ci mancherebbe!
Forse ho meno fiducia di quanto sembra, o forse ne ho davvero troppa, comunque a me non sembra più possibile il verificarsi di una follia come quella nazista.
Non voglio dire che l'uomo non sia "cattivo", ma che lo stesso fenomeno non si ripeterà negli stessi termini, ma in proporzioni sempre minori e in paesi sempre meno "civili" (so che non è la parola giusta, ma non riesco a trovarne una più adatta).
A questo penso serva il tribunale dell'Aja, da una parte come deterrente, dall'altra come necessaria forma di giudizio a cui, in fin dei conti, finora nessuno è sfuggito, se è sopravvissuto alle ire del proprio popolo.
Dittatori presenti e futuri, tremate, non morirete di vecchiaia!

Riccardo Banchi, 26/07/2012 10.37:


... che spesso si crei un eccessivo allarmismo. Nel contempo non bisogna essere totalmente ottimisti...


E' naturale, tutti ci rendiamo conto che esiste sia l'eccessivo ottimismo che l'eccessivo pessimismo, ma ognuno è fatalmente convinto di saper individuare con chiarezza quale sia il giusto punto di equilibrio, cioé il proprio [SM=x822714]


sargon.
00lunedì 30 luglio 2012 10:45
Sono un pò meno ottimista, tanto per fare un esempio in Cambogia, trenta anni fà Pol Pot, facendo le proporzioni, ha fatto più vittime dei nazisti, in Serbia a Sebrenica sono stati uccise migliaia di persone, al confine dell' Italia poi. In Nigeria il numero delle vittime cresce in modo esponenziale. Non so poi i conflitti tra sciti e sunniti quante vittime hanno provocato. Come si vede c' è poco da stare allegri.
Riccardo Banchi
00lunedì 30 luglio 2012 13:14
A studiare la storia ci si rende conto che i mellenni passano senza insegnare - ad alcuni - nulla...

Ric
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