Alberi: FRASSINO

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stregaviolet )O(
00mercoledì 21 giugno 2006 18:36

Vi riporto parte dell'articolo che ho scritto su quest'albero, anch'esso stupendo, meravigliosissimo!! [SM=g27836]
Vi riporto solo la parte dedicata alla magia, gli usi e le tradizioni legate al Frassino, ma se volete leggere l'articolo completo vi lascio il link in fondo.

IL FRASSINO

"Il frassino più importante e conosciuto della mitologia è Yggdrasill, l’Albero del mondo dei miti nordici immenso e gigantesco, che unisce il cielo alla terra e la terra al cielo. Le sue radici, infatti, affondano profondamente nella terra e i suoi rami raggiungono le altezze più elevate del cielo, mentre il grande e robusto tronco fa da ponte alle due dimensioni e le unisce. Yggdrasill inoltre ha tre grandissime radici che lo ancorano al mondo stesso e ognuna di queste si trova in un luogo diverso. La prima giunge fino alla terra delle divinità celesti, gli Asi; sotto di essa si trova una fonte e vicino ad essa le Norne (o la più vecchia di esse) si prendono cura dell’albero e, donando la vita agli stessi uomini, ne tessono il destino. La seconda si trova nella terra dei giganti della brina e ache questa è nelle vicinanze di una sorgente che dona la saggezza e il potere dell’intelletto chiamata Mimir, e il cui sorvegliante (anch’egli chiamato Mimir) possiede grandi conoscenze poiché ne beve le acque. La terza radice invece si trova in cielo, accanto ad una fonte sacra laddove gli Dei si riuniscono nel loro tribunale. Lo stesso albero è luogo di discussioni e litigi tra un’aquila che dimora sugli alti rami, la quale ha un falco in mezzo agli occhi, e un serpente che sta alla base della pianta e ne rode le radici. I messaggi di questi curiosi e senza dubbio simbolici animali vengono trasportati dalla base alla cima e viceversa da uno scoiattolo, che corre continuamente sue e giù lungo il fusto.
Yggdrasill è l’albero della saggezza e dell’equilibrio, nonché il Centro del mondo. A tale albero Odino rimase appeso per nove giorni e nove notti e qui, superando le prove che lo avrebbero portato alla sua iniziazione, scoprì il mistero delle Rune.
Come la betulla anche il frassino è il primo albero a colonizzare un terreno spoglio e rappresenta la nascita e la crescita, ma più di tutto rappresenta quel momento della giovinezza, ovvero la maturità e la prima coscienza della propria responsabilità e forza d‘animo, oltre che di corpo, che determina la fine dell’infanzia e l’inizio dell’età adulta. I giovani celti, infatti, quando arrivava il momento dell’iniziazione per “diventare” adulti, dovevano superare un certo numero di prove e l’unica arma che veniva data loro era una lancia fatta con il legno di frassino. Il frassino infatti è molto flessibile ma anche molto duro e resistente e per questo ricorda lo spirito, la forza e l’entusiasmo dei giovani guerrieri, che “si piegano ma non si spezzano”.
Questo robusto albero era anche utilizzato per scacciare via le malattie dai bambini. Si racconta infatti che i bambini affetti di rachitismo o di ernia venissero fatti passare, nudi, attraverso la fenditura di un frassino per tre oppure nove volte (tre volte tre), prima dell’alba. In questo modo se l’albero fosse guarito dalla spaccatura che gli era stata procurata allora anche il bambino si sarebbe ripreso e sarebbe guarito, altrimenti come moriva l’albero così anche il bambino poteva morire. Bisognava però stare molto attenti che qualcuno non abbattesse l’albero perché in questo caso non solo il bambino non sarebbe guarito, ma avrebbe potuto peggiorare gravemente.
Anche i neonati ricevevano buoni influssi dal frassino. Le fascine ancora verdi, infatti, venivano tradizionalmente bruciate nel camino durante il primo bagnetto dei bambini perché si credeva che le fumigazioni così ottenute fossero ottime per la loro salute, nonché perfette per dar loro il benvenuto nel mondo. Inoltre veniva anche fatta bere loro la linfa del frassino, considerata sempre ottima per la loro salute.
Fumigazioni di frassino inoltre allontanerebbero gli spiriti e gli esseri maligni, oltre che, nella vita più reale, i serpenti. Bastoni di frassino, infatti, sono utilissimi compagni dei frequentatori dei boschi perché li proteggono e fanno fuggire le serpi. Queste infatti ne hanno talmente timore che, come affermava Plinio, “non ne sfiorano l’ombra”.
In Francia se una ragazza vuole scoprire chi sarà il suo futuro sposo dovra semplicemente mettere una foglia di frassino nella sua scarpa sinistra e il primo uomo che incontrerà sulla sua strada sarà colui che sposerà, mentre è usanza scandinava quella di appendere portafortuna e nastri ai rami del frassino per far innamorare un uomo. Nel mondo celtico si credeva che il frassino avesse potere sull’acqua e per questo si costruivano le barche inserendo da qualche parte del legno di frassino, così che la barca non potesse mai affondare, e anche in Grecia l’albero, consacrato a Poseidone, il Dio del Mare, esorcizzava l’annegamento ed era usato nei riti di evocazione della pioggia.
Questa affinità con le acque e con il fuoco nasce forse dalla duplice natura del frassino, del quale esistono specie dioiche (alberi maschio e alberi femmina) e monoiche (alberi che contengono sia fiori maschili che femminili). L’aspetto acquatico e femminile infatti è quello che protegge i neonati, che guarisce e che dona sostegno in mare, mentre quello maschile è dato dalle forme falliche delle lance e dalle massime espressioni solari e virili dei giovani guerrieri all’alba della maturità.

Il frassino è il terzo albero del calendario arboricolo celtico e la lettera che rappresenta si chiama Nion. Il suo spirito forte eppure dolce, che esprime forza di volontà e ardore giovanile, ma anche guarigione e percezione profonda, segue non a caso lo spirito degli altri due alberi che lo precedono. Con la Nascita e le prime difficoltà simboleggiate dalla madre betulla e il risveglio dell’interiorità e dell’ispirazione dati dal sorbo (l’albero dei bardi), infatti, ecco che il risveglio si traduce anche nell’essere completo e che l’età della fanciullezza inizia a mostrarsi tra le ombre e le luci del bel fogliame novello, vigorosa e spensierata, eppure matura e sottilmente controllata dalla consapevolezza interiore.
Il frassino apre quindi le porte alla primavera dell’anno e dello spirito e porta in sé tutta l’Essenza dell’aspetto fanciullesco del Divino."

Tratto dal sito Il Tempio della Ninfa
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