Alberi: GINESTRONE

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stregaviolet )O(
00lunedì 2 giugno 2008 01:51

Ed ecco anche la parte mitologica (privata della parte medicamentosa che comunque troverete sul sito), del mio articolo sul Ginestrone.
L'articolo completo lo trovate qui Il Tempio della Ninfa - Ginestrone

Miti, tradizioni e usi magici

“Prospera nei terreni silicei e nelle lande invase dall’erica e sorvolate da minacciose nuvole tempestose, dove abbiamo l’impressione di veder passare veloci cortei di folletti ghignanti…
La troverete nei luoghi incolti e desolati, in prossimità di boschi solitari e nelle radure che appaiono destinate ad eterni sabba di streghe.”*
Figlia dei potenti raggi del sole, la ginestra è pura “luce solare, canto gioioso”** che si innalza lieto ad accarezzare le aride e ghiaiose pendici come una brezza vivace.
Il colore brillante dei suoi fiori cattura l’occhio curioso e regala al cuore piccoli impulsi di gioia, come pennellate di pittura lucente che spazzano lontano i pensieri e le preoccupazioni, con i loro toni scuri e pesanti, compiendo, così, la loro sottile magia.
Tra le diverse specie di ginestra, quella che maggiormente veniva considerata magica e potente era il ginestrone, o ginestra spinosa. Secondo i Celti, ed i Galli in particolare, questa pianta apparentemente aggressiva, rappresentava il Sole dorato, caldo e benevolo, e viveva sotto la protezione di una misteriosa Divinità femminile. Questa Dea era venerata nei boschi di frassino e si chiamava Onniona, un nome che sembra derivasse dall’unione della ginestra, “onn”, e del frassino, “nion”, sebbene queste rimangano solo delle ipotesi non propriamente comprovate.
I rami del ginestrone venivano usati per ricoprire i corpi dei defunti durante i riti funebri, usanza che forse potrebbe far intendere che la pianta possedesse un qualche influsso magico legato all’Altromondo o al viaggio che l’Anima doveva compiere per raggiungerlo; le ceneri del suo legno, invece, erano utilizzate come fertilizzante per rendere ricchi e fecondi i terreni sterili, richiamando emblematicamente la nuova florida vita che nasce dalla morte.
Le ceneri di questo arbusto, tuttavia, non possedevano solamente questo scopo, ma nascondevano un misterioso segreto…
Secondo Plinio esse avrebbero contenuto l’Oro, forse prodotto dalla combustione dei fiori color del Sole. Il ginestrone, infatti, era simbolo del Sole nascosto nelle profondità umide della Terra, un Sole terrestre ed, anzi, sotterraneo e profondo, simile ad uno splendido nucleo dorato, per raggiungere il quale era forse necessario cercare a lungo e scavare a fondo. Ed oltre a contenere l’Oro, si diceva anche che essa avrebbe anche aiutato a trovarlo, sebbene non tutti erano adatti a questa ricerca. In quale modo essa avrebbe offerto il suo aiuto, purtroppo, non è risaputo, ma a volte basta osservare e lasciar cantare la Bellezza della vegetazione per percepire che, forse, l’Oro che si sta cercando non è propriamente quello materiale, ma un altro tipo di Oro, ben più lucente e meraviglioso, che non è poi così lontano dall’interno del proprio essere.

Un’ulteriore qualità che fa parte della pianta di ginestra è l’effetto che ha il suo legno quando entra in contatto col fuoco. Esso produce un crepitio molto intenso che, anticamente, si diceva allontanasse le negatività e i demoni maligni. Pertanto, bruciare del legno di ginestra, ancora oggi potrebbe costituire un potente rito di purificazione e protezione, nonché di stimolazione del buonumore che scaturirebbero dall’ascolto e dalla contemplazione dell’allegro e scintillante scoppiettio.
Naturalmente non tutti i popoli ed i culti amarono questo vivace crepitio. Secondo il Cristianesimo, e più precisamente una sua leggenda siciliana, la ginestra sarebbe, infatti, stata maledetta dal Cristo poiché iniziò a crepitare intensamente mentre egli era intento a pregare nell’orto di Getsemani. In questo modo attirò i soldati che catturarono il Signore e lo imprigionarono. Egli condannò quindi la pianta a scoppiettare sonoramente quando sarebbe stata bruciata: un modo forse un po’ ambiguo per dare una spiegazione, od una giustificazione, cristiana a qualcosa che, comunque, era sempre stato tale per sua stessa natura.

La ginestra illumina come un piccolo sole il Sentiero che porta all’Oro.
Si potrebbe intuire che essa contenga la brillante polvere magica che nelle fiabe permette di volare e di vedere cose meravigliose alle fanciulle ed ai fanciulli che hanno conservato, in loro stessi, lo spirito aperto alla Bellezza ed all’Incanto della Grande Madre.
Nella ricerca, che spesso attraversa lande buie e vie sconosciute, la ginestra fornisce la Luce e si fa dolce lanterna dorata nell’oscurità del Cammino. Una luminosa compagna di viaggio ed una tenace guida fatata al raggiungimento del Sole interiore.


Note:
*Cfr. Maurice Mességué, Il mio Erbario, Club degli Editori, p. 180
**Cfr. Alfredo Cattabiani, Florario, Ed. Oscar Saggi Mondadori, p. 297




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