Amélie diventa una ragazza squillo

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zerofobia92
00giovedì 21 giugno 2007 10:54
Audrey Tautou, la "favolosa Amelie" del 2001 cambia faccia e si trasforma da romanticona a prostituta nel film "Ti va di pagare", dal 22 nelle sale. Diretto da Pierre Salvadori, racconta la storia di Iréne (Tautou), accompagnatrice per facoltosi uomini d'affari che incontra Jean (Gad Elamleh), un cameriere-gigolò. Nel film non ci sono scene spinte: probabilmente un veto posto dall'attrice, che non si concede mai fino in fondo.


Amélie insomma diventa Irène. Una che si venderebbe a tutto e tutti per soldi. Una che di soldi ne vuole parecchi, che non vive alla perfieria di Parigi ma nelle località di Biarritz, Nizza, Montecarlo, posti dove il denaro scorre e in parte finisce nelle sue tasche. Fredda e disincantata un giorno incontra Jean, schivo e timido cameriere di un lussuoso albergo, e lo crede un intraprendente milionario.

Quando scopre la sua vera identità Iréne fugge fugge a gambe levate, ma ormai il danno è fatto: l'uomo è innnamorato e insegue la squillo d'alto borgo fino in Costa Azzurra. Finito al verde, decide di adottare il suo stesso stile di vita, diventando un gigolò. La sua nuova professione lo riavvicina ad Irène che inizia addirittura a dargli dei piccoli consigli e senza rendersene conto si affeziona sempre di più a lui.

Per questa nuova prova d'attrice, la Tautou (reduce dalla produzione hollywoodiana de "Il codice da Vinci") è ulteriormente dimagrita, ha il volto scavato e porta il trucco pesante delle prostitute. Tuttavia, come sottolinea Maurizio Cabona su "Il giornale", "la sua prova è notevole, ma Salvadori le risparmia - o lei stessa s'è fatta risparmiare ogni scena spinta".

Un dettaglio non da poco in una pellicola incentrata sulla mercificazione dei corpi, non trovate? D'altro canto la Tautou è sempre stata molto schiva nel mostrarsi e nel parlare di sè e detesta la pressione dei media sulla sua privacy. "Non mi considero una persona di carattere molto aperto - ha confessato in un'intervista. - Trovo molte difficoltà a confidarmi con la gente". Poi però si racconta che, alla fine di ogni intervista, chieda al giornalista una foto ricordo.
Una ricaduta romantica o piuttosto un tentativo di schedarlo?

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