Nella mitologia il serpente è forse la più forte di tutte le figure che rappresentano il rinnovamento e la trasformazione. E' il guardiano della saggezza del mondo sotterraneo e della profezia. A causa del suo ciclico rinnovarsi attraverso la muta, viene associato alla luna e al pari di essa è visto come simbolo di luce e di buio poichè vive sia sotto la terra che su di essa. Rappresenta i poteri della luna nera, le energie dinamiche provenienti dalla coscienza interiore che portano alla luce i poteri profetici, la saggezza, l'ispirazione e la fertilità. In alcune mitologie il serpente rappresenta la sorgente creativa che diede vita all'universo. Esso era visto come l'energia dinamica della dea, cioè sia la madre terra che il suo potere in grado di far crescere le piante.
Molte dee venivano raffigurate insieme ai serpenti, per esempio Hel, la dea teutonica del mondo infero, sorella del serpente Uroboros, che circondava gli oceani.
Inanna e Ishtar venivano spesso rappresentate con serpenti attorcigliati ad un bastone. Nel santuario di Cnosso, sull'isola si Creta, furono trovate statue di dee e sacerdotesse con serpenti attorcigliati sul corpo e sulle mani. Ecate, la dea greca della luna nera, era raffigurata con i serpenti al posto dei capelli, e Demetra, dea delle messi, era sempre accompagnata da un serpente.
Le sacerdotesse di Artemide erano chiamate pythie, cioè serpi, e i loro templi erano luoghi di guarigione e divinazione. Lo scudo di Atena e l'indumento chiamato egida, che indossava sulle spalle, erano adornati con fregi e immagini della Gorgone, un essere con i serpenti al posto dei capelli. Nelle leggende celtiche la dea Brigit era associata anch'essa ai serpenti e così pure la dea Egizia Heh.
I serpenti si trovano anche nelle leggende mitologiche riguardanti l'albero della vita. L'albero, come immagine della dea, portava unione tra la terra, il cielo e il mondo sotterraneo attraverso il quale le energie della vita si riversavano nel simbolo del serpente. Esso era la linfa che saliva e scendeva, la morte e la vita, l'aspetto di rinnovamento dell'eterna sorgente.
La storia di Adamo ed Eva è simile a quelle scoperte in Mesopotamia, in Egitto e in altre culture nelle quali si vuole rappresentare il femminino sacro. L'albero della vita, della luna e delle donne, era un'immagine di morte seguita dalla rinascita. La storia di Adamo ed Eva parla di due alberi, l'albero della vita e l'albero della conoscenza, separando il concetto della consapevolezza, da parte dell'individuo, del ciclo della vita e della rinascita dal ciclo della natura. Eva, tuttavia, unisce queste due idee cogliendo il frutto. Prendendolo, ella si unisce ai flussi della natura e dell'universo diventando conscia della connessione di questi ritmi con i cicli della vita.
Questo dono, che avrebbe dovuto essere interpretato come apportatore di conoscenza della vita, della morte e della rinascita attraverso il ciclo della donna, fu invece percepito come simbolo di tradimento da parte di quest'ultima, che portava il male e la morte nel mondo. Le mestruazioni di Eva e la susseguente espulsione dal giardino dell'Eden, divennero causa di dolore e vergogna, poichè tutti gli esseri umani nascendo da un utero femminile ereditavano il male insito in esso, il peccato originale. Il dono delle donne divenne così una maledizione.
Anche se la Bibbia non ne fa menzione, molte tradizioni tramandano che Eva era la seconda moglie di Adamo; la sua prima moglie, Lilith, era stata creata pari ad Adamo ma fuggì dal Paradiso quando la sua sessualità le fu negata. Al contrario di Eva, Lilith possedeva già tutti i poteri femminili. Ella riassume la distruzione, la tentazione e la morte, tutti aspetti della luna nera temuti dalla società patriarcale e negati alla figura iniziale, innocente e "buona", di Eva. Tentando quest'ultima, Lilith risvegliò in Eva il ciclo mestruale, liberando la conoscenza della luce e dell'oscurità e rendendola, agli occhi degli uomini, "cattiva" come Lilith.
In alcune culture si credeva che il primo atto sessuale di una ragazza avvenisse nel sonno, con un serpente, e che questo le causasse le mestruazioni.
Dopo aver morso la mela, Eva offre il frutto ad Adamo e, così facendo offre la consapevolezza e la conoscenza dell'albero della vita attraverso sè stessa. In altre storie e leggende, agli umini viene detto di non raccoglierne il frutto perchè si sarebbero avvelenati. Il frutto mestruale non può essere colto dall'uomo perchè contiene la conoscenza intrinseca della natura ciclica delle donne; ma i suoi frutti possono essere offerti agli uomini dalle donne. Questo importante e potente simbolismo fu sostituito con un'immagine negativa della donna che venne vista di indole più debole dell'uomo e fonte della tentazione che lo allontanava dalla divinità.
Fonte: Luna Rossa
Scylla...
Piccola stella immensa, figlia della Luce, figlia della Luna, dell'eternità.
Contate il biondo rame dei miei capelli,
perdetevi nelle pieghe della candida pelle
percorrete mille e mille volte
le curve dei miei seni e degl'esili fianchi.
Mentre tutto cambia, nell'immobilità della natura,
non avrete ancora carpito il mio segreto.
Amministratrice di "L'Antica Magione di Scylla"
[Modificato da )O(ScYLLa)O( 25/01/2007 2.09]