BEIJA-FLOR
“Chi non balla la samba non è un buon soggetto: o non c’è con la testa o ha male ai piedi”.
(Samba da minha terra, Dorival Caymmi).
Quella mattina avevo male ai piedi. Lungo la strada un cartello indica che lì, a Ubatuba, passa il Tropico del Capricorno. E il sole del tropico non perdona le disattenzioni.
Il giorno prima mi ero cosparso di crema protettiva trascurando, però, i piedi, cosicché la sera avevo le estremità incendiate. Un gentile farmacista mi aveva consigliato un giorno di riposo. All’indomani, quando i miei due amici erano partiti per visitare nuove spiagge, rimasi a dormire nella nostra
pousada. Dopo colazione scesi in piscina, in costume da bagno e calzini bianchi. Mi immersi in una buona lettura e misi i piedi in acqua. Così pensai di trascorrere la giornata.
Ma ad un tratto, vidi un piccolissimo uccello volare senza timore verso una pianta di ibisco, vicinissimo a me. Era rimasto sospeso in volo battendo freneticamente le ali mentre succhiava il nettare da un fiore. Di lì a poco un altro, ed un altro ancora. In breve, mi ritrovai circondato dai colibrì, che in Brasile chiamano
beija-flor, “bacia-fiore”: ciascuno baciava il suo fiore con una grazia ed una delicatezza che mai avevo osservato in un essere vivente.
Guardando attonito, pensai: che fortuna, oggi
non sono stato un buon soggetto. Se fossi andato a ballare la samba, non avrei imparato a baciare.