Centrali eoliche a Genova e in Liguria?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2, 3, 4, 5, 6, 7
papupi
00martedì 1 aprile 2008 10:58
Non so se esiste gia' la discussione (io non l'ho trovata)

Pale eoliche in porto. Piano: "Un errore"

Piano: "Un errore le pale eoliche in porto "L'accordo tra Enel e Provincia prevede di produrre energia pulita attraverso un impianto eolico con dodici pale-mulino lungo la diga foranea di Voltri. Il progetto non piace agli ambientalisti e all´architetto Renzo Piano

Genova è la polemica del giorno, e non potrebbe essere altrimenti. Da quando il presidente della Regione Claudio Burlando ha deciso di finanziare il progetto dell'Enel di mettere una decina di pale eoliche dell'altezza di un centinaio di metri sulla Diga Foranea. cittadini, forze politiche, ambientalisti, televisioni si confrontano quotidianamente col tema dei "Mulini a vento".

Tra le associazioni ambientaliste Italia Nostra si è mostrata fredda, favorevoli i Verdi, perplessa Legambiente.

L'ultimo intervento, quello del grande architetto genovese Renzo Piano (favorevole all'eolico, perplesso sulla collocazione) non ha fatto che aumentare le polemiche.

«Non fraintendetemi - ha detto Piano - è un bene che la città si interroghi sulle energie alternative, ma vorrei fare un invito a riflettere bene, per non fare errori». Piano parla dei problemi che la presenza delle pale eoliche può porre, come la rumorosità e parla del profilo dell´area portuale: «Dove le gru sono alte trenta, quaranta metri, se esci da questa altezza..., ma è bello che si parli di energie alternative. Mi fa piacere».


--------------

Il vento e il sole per produrre energia pulita, almeno 22 mega watt, con due impianti in particolare: uno eolico con dodici pale-mulino lungo la diga foranea di Voltri (servirebbe 8 mila utenti), un altro fotovoltaico con impianti in aree portuali non utilizzate e sui terreni dell´Aeroporto, anche questi non utilizzati e già offerti alla Regione dalla società del Cristoforo Colombo.

La Regione ci prova e venerdì mattina il presidente Claudio Burlando, con l´assessore all´ambiente Franco Zunino, ha firmato un protocollo d´intesa con l´amministratore delegato e direttore generale di Enel, Fulvio Conti. Il documento costituisce l´avvio dell´iter per realizzare i due impianti. Ora l´Enel dovrà prevedere un progetto preliminare e confrontarlo con gli enti titolati ad esprimere pareri, soprattutto l´Autorità Portuale («che ha già manifestato disponibilità», ha detto Burlando), la società dell´aeroporto («perché la diga foranea anche se è distante è nel cono di atterraggio dell´aeroporto») e la capitaneria di Porto.

«Io brindo al fatto che si investe in energie rinnovabili ma aspetto di vedere la documentazione perché occorre l´accordo della popolazione che si troverà davanti quella barriera di pale e poi ci sarà la valutazione di impatto ambientale», dice Andrea Agostini di Legambiente. Italia Nostra, che è da sempre contro le pale dell´eolico perché deturpano lo skyline, probabilmente si farà sentire a stretto giro di posta.

Il protocollo riguarda anche l´ipotesi di servire di energia elettrica le banchine del porto («per ora alle Riparazioni Navali») per evitare che le navi attraccate tengano i motori accesi e dunque inquinino. Al dilà della percorribilità tecnica, che sarà verificata a partire dai prossimi giorni, la questione dell´eolico sulla diga foranea di Voltri è destinata a far discutere: un abbozzo di progetto, nell´area del centro città, era già stato bocciato anni fa perché, si era detto, deturpava il paesaggio e poi le pale fanno troppo rumore. A Voltri? l´amministratore delegato di Enel parla di pale alte cento metri, che producono ciascuna 2 megawatt: «sfruttando l´energia del vento senza inquinare. Gli ambientalisti? Spero che non si oppongano, spero ci sia rispetto».


L´assessore Zunino sull´altezza delle pale preferisce non pronunciarsi: «L´altezza dipende dalla potenza e non è detto che debbano essere pale da 2 megawatt alte 100 metri, ce ne sono di più piccole come a Varese ligure. Comunque manca ancora un progetto: tutto comincia ora». Per pale meno potenti, l´altezza può andare dai 30 ai 60 metri. Se tutti i soggetti interessati saranno disponibili, i tempi previsti sono celeri: «Sei mesi dopo il benestare formale dell´Autorità Portuale», dice Conti.

Burlando specifica: «solo dopo il confronto con porto, aeroporto e capitaneria si potrà essere più precisi, ma credo che la cosa possa essere definita entro l´estate e poi realizzata in un tempo abbastanza veloce». I soldi Enel li ha già a disposizione. Regione ed Enel ieri hanno affrontato anche il discorso della centrale a carbone in porto la cui concessione scadrà nel 2020: «abbiamo concordato sul fatto che si può discutere di una chiusura anticipata».

E se Enel sottolinea che comunque l´impianto non inquina, Burlando spiega che la chiusura potrebbe avvenire accorpando a Vado tutti i terminal del carbone (Genova e Savona): «dal momento che a Vado è stato realizzato un grande investimento pubblico per muovere il carbone in modo che non inquini; ad esempio non è accatastato all´aperto, con il vento che trasporta le polveri».
cliobini
00martedì 1 aprile 2008 13:22
Re:
papupi, 01/04/2008 10.58:

«Non fraintendetemi - ha detto Piano - è un bene che la città si interroghi sulle energie alternative, ma vorrei fare un invito a riflettere bene, per non fare errori»

Io vorrei sapere perchè dobbiamo tenerci questo imbecille a dare consigli. Le pale sarebbero un errore, mentre una bella isola artificiale in mezzo al mare è una cosa sensata...

Cara Sindaco, ma perchè non ce lo togli dalle balle?!?!?


papupi
00martedì 1 aprile 2008 13:35
Re: Re:
cliobini, 4/1/2008 1:22 PM:

Io vorrei sapere perchè dobbiamo tenerci questo imbecille a dare consigli. Le pale sarebbero un errore, mentre una bella isola artificiale in mezzo al mare è una cosa sensata...

Cara Sindaco, ma perchè non ce lo togli dalle balle?!?!?






[SM=x1405315]
euge1893
00martedì 1 aprile 2008 13:56
Io non ho capito per quale motivo il Semidio non sarebbe d'accordo.
Perché i "trespoloni" sarebbero troppo alti? E rispetto a cosa in tale caso?
lordtiranus
00martedì 1 aprile 2008 14:04
gli brucia perchè l'idea non è venuta a lui!
[SM=x1177057]
erugby
00martedì 1 aprile 2008 14:31
Penso che la convenienza o meno della costruzione della centrale eolica sia data da una sottrazione: valore dell'energia prodotta - costo di esercizio della centrale (manutenzione, ecc..) e ammortamento del costo di costruzione; se il valore è abbastanza positivo allora è conveniente costruirla.
Non sono un esperto in questo campo ma siccome al mondo ne esistono molti di impianti simili, esistono sicuramente degli esperti del settore, degli esempi da seguire, parametri da confrontare, ecc...insomma credo che la decisione se costruirla o no debba essere un dato oggettivo.
Mi domando quindi perchè di fronte ad una scelta del genere si alzino voci di tutti i tipi anche con dubbie competenze ed argomentazioni che stento a capire con un unico probabilissimo risultato: portare, come al solito nella nostra città, a non realizzare nulla ed a lasciare tutto immutato.
Richzena
00martedì 1 aprile 2008 15:05
Siccome la contestazione maggiore fatta alle pale è l'abbruttimento del paesaggio (e lo sterminio di volatili..... io finche non vedo uno stormo di passeri passarci dentro non ci credo, non sono mica idioti) mi sembra che posizionarle in porto sia la cosa piùlogica e semplice! abbruttire non abbruttiscono niente visto che si è riusciti a piantare una centrale elettrica sotto il monumento cittadino. Volatili ci sono solo i gabbiani che se ne starebbero alla larga a tutto vantaggio dell'aeroporto. E che non mi si dica che il salino rovina perchè in Danimarca le hanno piantate in mezzo al mare.. Piano e Vincenzi hanno fatto una figura da imbecilli arroganti, IMHO.
invman
00martedì 1 aprile 2008 21:23
il problema non è solo questo:

uno dei motivi per cui il progetto alcuni anni fa è stato messo nel dimenticatoio (a quanto dice mio padre che è stato uno dei progettisti) è il fatto che le pale troppo alte avrebbero dato problemi di visibilità visto che una volta non c'era ancora la torre di controllo del porto.

Per quello che riguarda gli altri problemi sollevati concordo pienamente che non sono altro che panzane.
chicc0zz0
00martedì 1 aprile 2008 22:24
A me fanno pena gli ambientalisti: a parte che non sanno nemmeno adottare una posizione comune, poi sono quelli che sono contro tutto: no all'eolico perché imbruttisce il paesaggio e da fastidio agli uccelli, no alla TAV perché deturpa il paesaggio.. nel frattempo buttiamo sempre più CO2 nell'atmosfera, massì [SM=x1405315]
erugby
00martedì 1 aprile 2008 22:36
da www.ansa.it 01/04/2008

ECO-ENERGIA: NEL 2020 EOLICO ILLUMINERA' 107 MLN FAMIGLIE UE
(ANSA) - BRUXELLES - Il presidente dell'Ewea (Associazione europea per l'energia eolica), Arthouros Zervos, ha presentato a Bruxelles, in occasione dei lavori della Conferenza Europea sull'Energia Eolica (Ewec), una analisi sul futuro dell'eolico. Il rapporto intitolato ''Pura Energia: scenari dell'energia eolica fino al 2030'' analizza i possibili sviluppi fino al 2010, 2020 e 2030, studiando i probabili effetti che si avranno sul mercato elettrico, sulle emissioni ad effetto serra e sull'economia dell'Unione europea. I risultati dello studio dimostrano che l'obiettivo fissato dalla Commissione europea per la fornitura di elettricita' a partire dall'eolico nel 2020 si puo' sicuramente raggiungere. Attualmente l'energia eolica soddisfa il 3,7% della domanda Ue di elettricita' e nel 2020 dovrebbe salire al 12%. Nel 2007 la capacita' di energia eolica e' cresciuta di 8,5GW.

Se mediamente si assistera' nei prossimi 13 anni ad un incremento annuo di 9,5 GW, nel 2020 si potranno raggiungere i 180GW necessari a coprire il 12-14% della domanda di elettricita' verde; i 180GW di eolico produrranno 477 TWh di elettricita', di cui 133 TWh dovrebbe venire dall'offshore. Si tratterebbe di un quantitativo in grado di rispondere alle esigenze di 107 milioni di famiglie dell'Unione europea. L' energia eolica a quel livello rappresenterebbe il 18,1% della capacita' produttiva europea, cioe' piu' della meta' del contributo delle rinnovabili necessario a soddisfare gli obiettivi obbligatori dell'Unione europea. (ANSA).

© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati 01/04/2008 15:51
cliobini
00mercoledì 2 aprile 2008 11:11
Sul sito di Repubblica c'è un sondaggio
euge1893
00mercoledì 2 aprile 2008 12:13
altro articolo da "la repubblica"
Mulini a vento sulla diga la ricetta dell'Università

"Sì all´eolico, ma a certe condizioni"
di Ava Zunino



Mulini sulla diga foranea del porto di Genova
La diga foranea a Voltri è uno dei siti che l´Università di Genova, in uno studio di dieci anni fa, aveva giudicato "interessanti" per valutare l´installazione di pale eoliche con cui produrre energia dal vento. E´ la stessa area dell´intesa appena siglata da Enel e Regione per verificare un progetto di centrale eolica con 12 pale alte 100 metri. Un progetto che Italia Nostra, come ha spiegato a Repubblica il presidente ligure Giovanni Gabriele, seguiranno da vicino, scettici per il paesaggio e per la produttività. Corrado Ratto, professore di fisica dell´atmosfera alla facoltà di Ingegneria di Genova, è uno degli autori dello studio sui "Mulini a vento sulla diga foranea", realizzato nell´aprile del '98 dai Dipartimenti universitari di Fisica, Ingegneria Strutturale e Geotecnica, e dall´Istituto di Idraulica, per conto della Regione. «Quello studio - racconta - aveva tra l´altro presentato i risultati di simulazioni numeriche del campo di vento sulla diga foranea e sull´area circostante».

Cosa è emerso dall´analisi mirata all´eolico sulla diga foranea?
«Tra le altre cose, il fatto che l´intensità del vento presenta una notevolissima e continua variazione nei quasi 20 chilometri della diga dalla Foce a Voltri; mediamente, però, l´intensità aumenta nel procedere dalla Foce verso il torrente Cerusa. Una delle tratte di diga risultate più interessanti era proprio quella che, leggo, fa parte dell´intesa di Regione ed Enel, vale a dire l´estremo occidentale della diga di Voltri. Così come i fondali antistanti la costa in corrispondenza delle foci dei torrenti Cerusa e Leira; e poi anche l´estremo orientale del Molo Galliera, davanti alla la Fiera del Mare e alla Foce del Bisagno».

E´ proprio necessario pensare a pale altre 100 metri?
«Dallo studio è emersa proprio l´estrema importanza dell´altezza al di sopra della diga e della distanza dalla costa. Per meno risentire dell´effetto frenante dell´entroterra (accidentato e "rugoso") è necessario innalzarsi il più possibile sul livello del mare o allontanarsi il più possibile dalla costa. La seconda soluzione però era economicamente improponibile, per la profondità dei fondali. Unica eccezione i fondali davanti le foci di Cerusa e Leira».


Le vostre conclusioni?
«Lo studio concludeva raccomandando alla Regione di installare due torri anemometriche agli estremi delle dighe foranee del porto, per ovviare all´inconveniente di poter disporre (all´epoca, almeno) delle sole misure dell´aeroporto che è un´area meno esposta ai venti».

La Regione lo fece?
«Si, furono installate due torri alte 33 metri sul livello del mare e circa 25 sul sommo della diga e lì sono rimaste fino a pochi mesi fa quando sono state smantellate, suppongo perché danneggiate dalla ruggine. Ma purtroppo, per problemi tecnici non certo imputabili alla Regione, le torri non hanno fornito i dati che si sperava. L´Enel dovrà fare una valutazione accurata».

Le pale fanno rumore?
«Un rumore paragonabile a quello che il vento produce in presenza di altri ostacoli o manufatti, come alberi o edifici».

C´è poi l´aspetto estetico...
«E´ soprattutto questione di gusti e filosofie personali. Credo però che si possa dire che un solo aerogeneratore facilmente stona rispetto ad un paesaggio, soprattutto se poco tecnologico (ma il paesaggio del porto di Genova è fra i più tecnologici), mentre un certo numero di aerogeneratori, opportunamente disposto, contribuisce a creare il paesaggio e secondo me possono essere bellissimi».
(25 marzo 2008)
titoit
00mercoledì 2 aprile 2008 12:19
Re:
cliobini, 02/04/2008 11.11:

Sul sito di Repubblica c'è un sondaggio



Direi che non c’è storia….. [SM=g27988]


Il Celle
00mercoledì 2 aprile 2008 15:20
cento metri, come termine di paragone, è pochi metri in meno del matitone, 30 in più della lanterna (se ben ricordo la lanterna è 69).
se si riuscissero ad abbassare di una ventina di metri credo che si guadagnerebbe molto in termini di approvazione senza perdere troppa energia. Per il resto assolutamente favorevole! [SM=g28002]


Scheda tecnica
La torre
m. 40 altezza dello scoglio su cui poggia la Lanterna.
m. 36 altezza del 1 tronco della torre
m. 33,95 altezza del secondo tronco a forma di parallelepipedo.
m. 7,05 altezza della cupola luminosa.
m. 77 altezza complessiva della lanterna.
m. 117 altezza complessiva dal livello del mare alla sommità.
m. 9 misura del lato del primo tronco.
m. 7 misura del lato del secondo tronco.

(tratto dal sito liguri.org/lanterna)
ho cannato di 8 metri...
se poi consideriamo anche lo scoglio allora i miei dubbi sono fugati e l'approvazione è totale
metrosur
00mercoledì 2 aprile 2008 15:38
Ummmmm, mi sono trattenuto fin'ora ma volevo solo dire ai nostri "esperti" Vincenzi e Piano su tutti che nel mondo esistono moltissimi impianti eolici in mezzo al mare, vadano in Danimarca a farsi un giro... tutti ecologisti a parole ma quando ci sono i fatti si tirano tutti indietro, associazioni ecologiste (non tutte per fortuna) per prime. In Italia non si riuscirà più a muovere un granello di sabbia se non si fa qualcosa al riguardo.
Richzena
00mercoledì 2 aprile 2008 16:08
commons.wikimedia.org/wiki/Image:DanishWindTurbines.jpg
ecco qua la foto delle turbine eoliche in mezzo al mare, direi che sono meravigliose.... magari li hanno meno problemi con i fondali e soprattutto con le onde ma sarebbe un sogno vederle nell'adriatico o di fronte a Genova o nei laghi del nord Italia
euge1893
00mercoledì 2 aprile 2008 16:57
Ci sono un sacco di posti ventosi e non abitati dove si potrebbe sfruttare la forza del vento per produrre energia elettrica: mi vengono in mente i Piani di Praglia o il Monte Fasce.

Ricordo in Corsica delle "palone" sulla punta del ditone.... e nessuno protestava (e lì quando si protesta lo si fa con la dinamite [SM=g27985] )

Continuo a non capire il perché dell'opposizione di Renzo Piano [SM=g27993]
fa1963
00mercoledì 2 aprile 2008 19:44
forse renzo piano ( architetto che io stimo ) guarda molto il fattore
estetico ma penso che alla fine dovremo cominciare a convivere con
tali apparecchi per produrre energia, altrimenti l' alternativa e
la convivenza con " mostri " come la centrale sotto la lanterna.
Ho votato positivamente pure io sul sondaggio di repubblica.
invman
00mercoledì 2 aprile 2008 20:31
Re:
fa1963, 02/04/2008 19.44:

forse renzo piano ( architetto che io stimo ) guarda molto il fattore
estetico ma penso che alla fine dovremo cominciare a convivere con
tali apparecchi per produrre energia, altrimenti l' alternativa e
la convivenza con " mostri " come la centrale sotto la lanterna.
Ho votato positivamente pure io sul sondaggio di repubblica.




[SM=x1177061]

tanto per ironizzare un po sul gusto estetico:
una volta un mio amico di milano che è venuto in visita a genova ha fatto un giro sulla nostra mitica metro (appena aperta la stazione di deferrari).
Il suo commento è stato: "Se a milano avessero fatto le stazioni come da voi non avrebbero più fatto la metro"

fine [SM=x1177061]
ralco
00mercoledì 2 aprile 2008 20:37
Forse Renzo Piano, che anche io stimo, oltre che le valutazioni estetiche ha fatto ( o si è fatto fare) anche due conti.
Quello che tu definisci "un mostro", ovvero la centrale della lanterna, e che anche io considero da spostare, è una piccola centrale termoelettrica che, da sola, produce comunque da 15 a 20 volte ( dipende dal vento) l'energia complesivamente ricavabile delle 12 torri da 100 metri, e copre da sola il fabbisogno dell'intera città..

In Italia le energie rinnovabili non si devono, secondo me, ricercare nell'eolico, ma nell'idroelettrico, nel solare termico - e non fotovoltaico- e, soprattutto nel geotermico.

Non siamo nel mare del nord.
erugby
00giovedì 3 aprile 2008 08:23
Re:
ralco, 02/04/2008 20.37:

, ma nell'idroelettrico, [SM=g27993]
Non siamo nel mare del nord.


...ma non siamo neanche in Cina [SM=g27988]
diga delle tre gole


euge1893
00giovedì 3 aprile 2008 09:07
Re:
ralco, 02/04/2008 20.37:


In Italia le energie rinnovabili non si devono, secondo me, ricercare nell'eolico, ma nell'idroelettrico, nel solare termico - e non fotovoltaico- e, soprattutto nel geotermico.

Non siamo nel mare del nord.



per quale motivo scarteresti a priori l'eolico?


lucamax-ge
00giovedì 3 aprile 2008 12:33
Re: Re:
euge1893, 03/04/2008 9.07:



per quale motivo scarteresti a priori l'eolico?




L'eolico installato senza studi preventivi e' sicuramente un errore. In questo caso quel prof. universitario sostiene che uno studio e' stato fatto, ma su base modellistico e non su rilevamenti reali, visto che le stazioni anemometriche installate hanno avuto problemi tecnici (a margine ormai con 500 euro si possono installare stazioni meteo affidabili anche se non professionali, meglio che niente comunque).

Rispondendo anche ad altro

Per quanto ne so l'idroelettrico in Italia funziona spesso cosi'. Di giorno viene prodotta energia. Di notte, quando l'energia costa meno, viene ripompata l'acqua nel bacino, perche' di acqua non ce n'e' a sufficienza per consentire l'operativita' continua delle centrali. In sostanza si rischia il bilancio zero.

In Italia l'eolico ha sicuramente molto senso in regioni come il Molise, la Puglia, la Sardegna, regioni molto ventose. In Molise stanno costruendo parecchi parchi eolici, ne volevano costruire anche uno off-shore al largo di Termoli ma al momento e' stato bloccato. I problemi che ne derivano sono pero' spesso grandi. Molto spesso le aziende che si occupano della costruzione di queste centrali poi non si occupano del ripristino ambientale dei siti.

In Liguria penso che su alcuni crinali il rendimento dell'eolico possa essere buono. Ai Piani di Praglia e' prevista la costruzione di un parco eolico, cosi' come sul Galero. Penserei anche al Beigua, dove grandi danni paesaggistici non si farebbero, vista la presenza dei ripetitori. O piu' vicino a Genova alla costa di Scarpino, gia' devastata, piu' di cosi' non si puo' rovinare, ed esiste gia' la strada. A Varese Ligure si sono costruite e a me non pare deturpino il paesaggio, certo molto dipende da "come" si costruiscono e dai lavori di ripristino ambientale che vanno fatti in questi casi.




ralco
00giovedì 3 aprile 2008 13:07
Chiarisco il mio pensiero sull'eolico.
1)Nessuna soluzione è da buttare o da scartare, solo penso che ogni Paese, a livello di indirizzi nazionali, deva cercare di sfruttare le risorse che ha e di minimizzare gli impatti negativi:
2)L'eolico richiede a mio avviso due condizioni base: a) abbondanza e COSTANZA del vento e b) Basso valore paesaggistico/densità abitativa delle località dove si installano le torri
3) Entrambe queste condizioni sono assai più facilmente riscontrabili nel nord Europa, dove hanno, tra-l'altro un mare con fondali molto bassi, che in Italia;
4)Per soddisfare anche solo il 5% del fabbisogno nazionale, che è attorno ai 42000 Megawatt medi VEDI , ovvero goccia nel mare, occorrerebbero oltre 2000 torri da 100 metri; messe una accanto all'altra coprirebbero quasi interamente il crinale dell'appennino ligure. Vi sembra che questa sia la via giusta per un paese che, come il nostro, ha nelle risorse paesaggistiche una delle sue doti migliori?
5)In italia abbiamo però i monti, e non so se l'idrolettrico, che da solo, a differenza di quanto dice l'amico sopra contribuisce già per circa il 12%, al netto del pompaggio, sia ancora incrementabile; abbiamo il sole della Sicilia e vaste aree, dove si potrebbero fare centrali solari termiche "serie", abbiamo vari territori vulcanici dove il calore della terra è gratis.

Per questo, non sono favorevole ai generatori sulla diga perchè: a) sono visivamente impattanti b) contribuiscono poco ai fabbisogni della nostra città
ralco
00giovedì 3 aprile 2008 13:33
Re: Re:
erugby, 03/04/2008 8.23:


...ma non siamo neanche in Cina [SM=g27988]
diga delle tre gole






Quella diga è effettivamente una opera immane, e sono ben noti gli impatti sull'ecosistema locale che ha provocato.

Tuttavia, vorrei ricordare che la Cina sta crescendo a botte del 9% di PIL all'anno, e conseguentemente incrementando a dismisura il proprio fabbisogno energetico (e ringraziamo il cielo che stiano contenendo l'incremento demografico).

Se i 10.000 Gigawatt medi di questo impianto ( che di fatto funziona ad "energia solare", visto che è il sole che riporta l'acqua a nonte)li continuano a produrre bruciando carbone o petrolio, penso che per il Pianeta sarebbe assai peggio
lucamax-ge
00giovedì 3 aprile 2008 14:52
Re:
ralco, 03/04/2008 13.07:


5)In italia abbiamo però i monti, e non so se l'idrolettrico, che da solo, a differenza di quanto dice l'amico sopra contribuisce già per circa il 12%, al netto del pompaggio, sia ancora incrementabile...



Amico :-) a me risulta che il 12% sia al lordo, e che il ripompaggio incida circa per 1/5 sull'energia prodotta. Non poco.

Inoltre parliamo di percentuali sul fabbisogno elettrico e non sul fabbisogno energetico complessivo e di un tipo di produzione d'energia che probabilmente e' gia' sfruttato al massimo e che genera anch'esso criticita' ambientali.

Nelle energie alternative non esiste ad oggi la soluzione finale. Un paese come l'Italia probabilmente deve puntare a diversificare le fonti.

E riguardo al paesaggio, siamo sicuri che ripetitori e tralicci dell'alta tensione siano meno impattanti delle torri eoliche?



Richzena
00giovedì 3 aprile 2008 18:01
Io invece sostengo che l'inevitabile impatto che avrebbero queste torri possa essere una cosa positiva, nel senso che darebbe un nuovo volto al porto senza cmq ostruire la vista in maniera eccessiva alle abitazioni, darebbe un senso di ordine che attualmente manca e darebbe sicuramente un aspetto moderno all'orizzonte cittadino... poi è ovvio che l'idea di bellezza è una cosa soggettiva...
erugby
00giovedì 3 aprile 2008 19:21
Re:
ralco, 03/04/2008 13.07:

Chiarisco il mio pensiero sull'eolico.
1)Nessuna soluzione è da buttare o da scartare, solo penso che ogni Paese, a livello di indirizzi nazionali, deva cercare di sfruttare le risorse che ha e di minimizzare gli impatti negativi



Sono assolutamente daccordo con te, non esiste una soluzione sola e unica ma ogni territorio (secondo me anche a livello locale) deve contribuire applicando la forma di produzione di energia più vantaggiosa;
certo che da qualche parte bisogna pur iniziare e gli "impatti negativi" dipendono dalla situazione:
se sono al calduccio in un albergo alpino posso inorridire al fatto che qualcuno tagli degli abeti centenari nella pittoresca vallata, se sto morendo di freddo e devo sfrattare un orso da una caverna per soppravvivere mi sa che le mie riserve sul taglio degli abeti per fuoco e difesa spariscono (scusa la banalità dell'esempio... [SM=g27995] )


papupi
00venerdì 4 aprile 2008 12:00
non sapevo che Genova fosse una citta' con poco vento .... [SM=g27993]
lucamax-ge
00venerdì 4 aprile 2008 18:02
Re:
papupi, 04/04/2008 12.00:

non sapevo che Genova fosse una citta' con poco vento .... [SM=g27993]



Vento ce n'e', ma non e' costante



Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:06.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com