Tributo ad un capitolo chiuso
Quella mattina, sentivo l'acqua
del mare riempirmi
la gola, solo a vedere
lo schianto rude delle onde
sulla scogliera
come la rabbia che sfogavi
a pugni sulle mura di casa
tua.
Quella mattina, in realtà,
non pensavo a te. Ma, al ricordo,
mi chiedevo cosa potesse mai
contare il sibilìo di una foglia
nel tran tran quotidiano
di un corso principale
alle nove del mattino
come la mia parola per te:
goccia d'acqua che gareggia
in una grandinata
Questa mattina, penso che
io non amerò mai nessuno
come ho amato te, eppure
ti dirò che
le lacrime che sto versando
non sono che la proiezione
del mio non essere senza
lui.