m.f.m.
00venerdì 25 settembre 2009 19:06
Eppure sono poesie d'amore
quelle che scrivo
sbagliando sempre le parole.
Dovrei sfiorarti
nelle linee delle mani
parlarti di feste e paesi
altissimi fuochi
costruire ponti
e punti lontani
cantarti nei luoghi
bagnati di luna
ma sono demoni
quelli che scrivo
che stuprandole fecondano
streghe e principesse.
Angeli affascinati dall'incesto
posti desolati e distanti
sostanze che assumo.
Il più grave profumo
la morte,la mia
seduta sul mio stomaco.
E pillole sul letto.
Il mio silenzioso appartamento.
Lo schifo nella mia testa.
Gesù Cristo appeso al muro
le cosce di Maylinda
bestemmie di sere e prigioni
luce nera,voci e sputi
stragi nelle mie canzoni.
Perdona questo male
la metafora dei miei pensieri
questi fiori sul tavolo
freddi desolati e neri.
chiaralapazza
00venerdì 25 settembre 2009 19:11
Re:
m.f.m., 25/09/2009 19.06:
Eppur son poesie d'amore
quelle che scrivo
sbagliando sempre le parole.
Dovrei sfiorarti
nelle linee delle mani
parlarti
di feste e paesi
-altissimi fuochi-
e costruendo ponti
e punti lontani
cantarti nei luoghi
bagnati di luna.
Ma sono demoni
quelli che scrivo
che stuprandole
fecondano
streghe e principesse
e sono angeli
affascinati dall'incesto
posti desolati e distanti
le sostanze che assumo. Qui fatico a sistemarla...posti inteso come siti o posti inteso come luoghi?
per adesso mi fermo qua. Così io la vedo...e me piace!!!!! Grandeee!!!
chiaralapazza
00venerdì 25 settembre 2009 19:26
Madò, sta poesia è un casino..sembra una serie di immagini di un pazzo fuorioso...una specie di delirio.