Giobbe 19:26 quale traduzione esatta?

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LeanBurn
00venerdì 21 dicembre 2012 19:36


tutte traducono:

Dopo che questa mia pelle sarà distrutta,
senza la mia carne, vedrò Dio.

La TNM:
E dopo la mia pelle, [che] hanno portato via, questo! Benché ridotto nella mia carne contemplerò Dio,

----------------------

e il concetto cambia dal giorno alla notte!

a chi si deve credere????
barnabino
00venerdì 21 dicembre 2012 22:18
Abbiamo risposto a questa domanda almeno tre o quattro volte... usa la funzione "cerca". Se vuoi una riposta veloce, la TNM qui traduce in modo strettamente letterale, da qui la rigidità del testo.

Shalom
Aquila-58
00venerdì 21 dicembre 2012 22:37
Re:
LeanBurn, 21/12/2012 19:36:



tutte traducono:

Dopo che questa mia pelle sarà distrutta,
senza la mia carne, vedrò Dio.

La TNM:
E dopo la mia pelle, [che] hanno portato via, questo! Benché ridotto nella mia carne contemplerò Dio,

----------------------

e il concetto cambia dal giorno alla notte!

a chi si deve credere????



La resa della TNM mi pare corretta:
dall' interlineare ebraico italiano di Armando Vianello:

"e dopo che la pelle mia abbiano abbattuto questa, anche dalla mia carne vedrò Dio".

Come ammette anche la Bibbia di Gerusalemme in nota, il TM è incerto. Potrebbe significare, alla luce di di Giobbe 42:5, che il giusto Giobbe stava esprimendo già sin da ora la fede avrebbe "visto", "contemplato" Dio nel senso indicato il questo passo...si tratta comunque di un testo incerto e tentare di costruirvi delle dottrine è semplicemente ridicolo.....


DIEGO.1966
00sabato 22 dicembre 2012 08:13
Caro Leandro,

1°Cor15.50 vi é scritto:la carne e il sangue,non possono ereditare il regno di Dio. [SM=x1408427]

Ciao
LeanBurn
00sabato 22 dicembre 2012 09:09
Re:
DIEGO.1966, 22/12/2012 08:13:

Caro Leandro,

1°Cor15.50 vi é scritto:la carne e il sangue,non possono ereditare il regno di Dio. [SM=x1408427]

Ciao



Che sia Vedrò o conteplerò, fa intendere che dopo la morte ci sia vita,

ma il punto è anche un'altro, visto le difficolta di traduzione anhe di semplici passi,

come si può pretendere di comprendere interi libri ingarbugliati tipo Daniele Rivelazione e profezie varie,

è fisicamente impossibile, ed ecco i continui nuovi pseudointendimenti, un'inutile tentativo di spiegare l'inispiegabile
DIEGO.1966
00sabato 22 dicembre 2012 09:48
Il tutto va interpretato secondo il vangelo di Cristo. É lui che perfeziona l'intendimento .
É nell'ottica del N.T.che il tutto va riletto.
Scusami se non mi dilungo ma sono al lavoro.
Ciaooooo [SM=g1944981]
Aquila-58
00sabato 22 dicembre 2012 12:47
Re: Re:
LeanBurn, 22/12/2012 09:09:



Che sia Vedrò o conteplerò, fa intendere che dopo la morte ci sia vita,

ma il punto è anche un'altro, visto le difficolta di traduzione anhe di semplici passi,

come si può pretendere di comprendere interi libri ingarbugliati tipo Daniele Rivelazione e profezie varie,

è fisicamente impossibile, ed ecco i continui nuovi pseudointendimenti, un'inutile tentativo di spiegare l'inispiegabile



che dopo la morte ci sia vita (nella risurrezione dell' ultimo giorno anche in sede anticotestamentaria, vedi Daniele 12:13) non ci piove ma il "vedere" o "contemplare" Dio, come ti ho detto citandoti Giobbe 42:5, non significa solo essere in cielo al suo cospetto, mi capisci?


barnabino
00sabato 22 dicembre 2012 13:39
Caro Diego,


Il tutto va interpretato secondo il vangelo di Cristo. É lui che perfeziona l'intendimento



Direi che questo principio ha più a che vedere con la teologia che la traduzione, non possiamo tradurre Giobbe in una certa maniera solo sulla base di un presunto intendimento cristiano...

Shalom
speculator
00sabato 22 dicembre 2012 23:52
pelle distrutta o portata via
ridotto nella carne o senza la carne
vedrò dio o contemplerò dio

Non vedo contraddizioni ma sfumature di uno stesso concetto.
Giobbe vedrà dio in futuro, anche con la pelle distrutta e senza carne (come chi soffre di grave cachessia da malattia o malnutrizione);

Dio lo vede e vedrà con gli occhi della mente e dello spirito. Infatti alla fine Giobbe 42: 5 "Per sentito dire ho udito di te,
Ma ora il mio proprio occhio veramente ti vede"
dispensa.
00domenica 23 dicembre 2012 14:54
Re: Re:
LeanBurn, 22/12/2012 09:09:



Che sia Vedrò o conteplerò, fa intendere che dopo la morte ci sia vita,

ma il punto è anche un'altro, visto le difficolta di traduzione anhe di semplici passi,

come si può pretendere di comprendere interi libri ingarbugliati tipo Daniele Rivelazione e profezie varie,

è fisicamente impossibile, ed ecco i continui nuovi pseudointendimenti, un'inutile tentativo di spiegare l'inispiegabile




Senza la mia pelle, ossia la mia carne: i miei occhi contemplerenno Dio, e le mie viscere si consumano dentro di me, Giobbe con gli occhi e le viscere ma senza più la sua carne?? Ossia la sua pelle perchè gli si consumava


Nuova Diodati:
Giobbe 19:26
Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, nella mia carne vedrò Dio.

Giobbe 19:27
Lo vedrò io stesso; i miei occhi lo contempleranno, e non un altro. Il mio cuore si strugge dentro di me.


C.E.I.:
Giobbe 19:26
Dopo che questa mia pelle sarà distrutta,
senza la mia carne, vedrò Dio.


Giobbe 19:27
Io lo vedrò, io stesso,
e i miei occhi lo contempleranno non da straniero.
Le mie viscere si consumano dentro di me.

Insomma abbiamo un Giobbe che nonha più la pelle ossia la sua carne, ma ha occhi e viscere o cuore o reni.




dispensa.
00domenica 23 dicembre 2012 15:46
Re: Re:
LeanBurn, 22/12/2012 09:09:



Che sia Vedrò o conteplerò, fa intendere che dopo la morte ci sia vita,

ma il punto è anche un'altro, visto le difficolta di traduzione anhe di semplici passi,

come si può pretendere di comprendere interi libri ingarbugliati tipo Daniele Rivelazione e profezie varie,

è fisicamente impossibile, ed ecco i continui nuovi pseudointendimenti, un'inutile tentativo di spiegare l'inispiegabile



Secondo il mio studio personale che spesso anticipa ciò che diverrà ufficiale la mia risposta è questa:

Negli anni 80 aspettavo la riunificazione delle due Germanie e la nascita dell'Europa unita l'Europa unita, di cui disegnavo il suo simbolo europeo, ossia la corona di stelle nello sfondo blu; cioè disegnai la sua bandiera prima ancora che se la inventavano.

Mi aspettavo pure la contemporanea nascita di una doppia Europa come immagine contemporanea della prima, ma non riuscivo a comprendere chi doveva ancora imitarne il modello unificatrice,quali popoli; poichè allora Gorbaciov ancora non si era manifestato, in pratica mi era sfuggito scioccamente il particolare che l'immagine dell'Europa era di colore scarlatto .

la caduta di satana via dal cielo nel 14, doveva precedere la ricomparsa dell'impero romano nella sua settima e ultima espressione , ultima secondo il modello che presenta solo un principale popolo al comando dell'impero,mentre il resto subordinati a esso.

Questa potenza sarebbe stata abbattuta da un elemento politico che non esisteva al tempo di Giovanni, un elemento che doveva presentare aspetti simili all'agnello: Cristo, e il suo gregge; che nella bibbia è descritto come terra eccellente.

Questo elemento sarebbe stato presente solo nel tempo della fine, rappresentato dall'argilla che è nella visione della statua di Daniele, nei piedi.

Questo elemento avrebbe abbattuto la settima testa, e divisa in due.

Ma dato che questo impero doveva rinascere, occorreva che tale testa o popolo ( non il suo governo, o corno); si riunificasse, che rinascesse politicamente parlando in modo libero, poichè non potevamo avere una Europa unita con una Germania divisa


ma non sarebbe più nata come singola testa a comando dell'impero, ma tutto ciò che nel passato ha dato vita all'impero come specifici popoli, tutti insieme i loro rispettivi governi o corni o stelle; avrebbero formato qualcosa che nella storia dell'uomo prima non è mai esistito, ossia un governo centrale formato da tutte quelle nazioni che fecero parte dell'impero , quando fu Roma a dominarlo e costituirlo.


Ossia sette tipi di popolazioni, che hanno costituito sette imperi, e da cui ne sono venute diverse nazioni da ogni singolo tipo di popolo.. latino, egiziano, teutonico, ecc sette tipi di popoli in tutto..


Questa ottava espressione dell'impero , che non è una nuova popolazione , ma tutte quelle del passato di tipo imperiale; rappresenta la bestia che rivive.

OSSIA rivivendo nella sua forma finale dei piedi e relativi dieci dita o dieci re, dieci che significa completezza di tutto quello che è stato.

la sua nuova forma sarebbe stata sia ferro che argilla : si legge sui giornali << L'Europa è un gigante di argilla >> mentre il nuovo impero russo come C.S.I. ( X romano) ne è quello di ferro.

E Il dragone di terra avrebbe fatto piovere fuoco dal cielo dinnanzi alla bestia che rivisse, per lo scopo di sostenere il suo elemento argilloso che è presente nell'impero risorto, ma mischiato al ferro.

Questa bestia che rivive doveva al contempo avere una sua immagine gemella, immagine voluta e ispirata dall'elemento politico che abbatté la settima testa nazista.

Nella realtà In cambio a quei popoli è stato offerto dall'impero americano sostegno economico , e alimentare, se imitavano il modello politico, almeno di immagine o di forma della bestia europea che rivisse nella sua ottava forma multinazionale, o multigovernativa.

In questo modo nel tempo della fine abbiamo tre imperi globalizzati, come tre impure espressioni di rana che si preparano a combattere il re dei re.

personalmente mi aspettavo con anni di anticipo la loro nascita per l'anno 1992, questo secondo quanto scrive Pietro nella sua seconda lettera.

Essi sono responsabili della rovina della terra, perciò rappresentano come il mare e la terra come catastrofe ambientale, dove il mare come inondazione o alluvione viene inghiottito dalla terra divenuta come un deserto.

la distruzione ambientale rappresenta la loro medesima figura politica

in lotta tra di loro, la loro guerra finale è la stessa guerra che causano in natura

Inoltre quando nacque nel 1992 : L'X sovietico, insieme all'Europa unita, i giornalisti lo descrivevano come La Cosa..presumibilmente quella "cosa disgustante "profetizzata da Cristo e da Daniele che insieme forse pure all'islam e i cinesi potrebbe rappresentare quella cosa disgustante che causando grande tribolazione ,Dio dovrà abbreviare, poichè come scrive Zaccaria tutto il genere umano sarà l'uno contro l'altro

Più in là i giornalisti descrivevano come "cose pure gli elementi politici europei


Nella parte finale dei giorni L'impero XX avrà un dirottamento politico, che costringerà il dragone a dichiarargli guerra.

la fine prospettata per lo sconvolgimento climatico sono loro stessi ad affrettarla. Regnerà la follia

E sta profetizzato in rivelazione che per la grande falsa religione essa in quel tempo dichiarerà che non sarà orba e vedova di figli.

Nell'anno 1993, si scriveva della chiesa per elogio ; come della grande bellezza di una donna che non sarà vedova..e anche questo si adempie. Amen.
speculator
00mercoledì 26 dicembre 2012 00:33
Pelle carne viscere ossa reni non sono la stessa cosa
dispensa.
00mercoledì 26 dicembre 2012 16:19
Re:
speculator, 26/12/2012 00:33:

Pelle carne viscere ossa reni non sono la stessa cosa



questo perchè non hai confrontato e forse manco letto le scritture citate nel post, visto che i vari traduttori rendono per la stessa parola viscere, pure cuore o reni.Distinguendo tali organi dalla carne o pelle

La carne è pelle, e la pelle è carne.

Senza la mia carne ma con i miei occhi vedrò Dio, e lui lo ha visto alla fine attaverso il turbine adempiendo che senza la sua pelle = CARNE; avrebbe visto Dio!!!!!!!!!


PER SENTITO DIRE HO UDITO DI TE, MA ORA IL MIO PROPRIO OCCHIO TI VEDE!!!!!!!!!!!!!!!!!!

GIOBBE 42:5
speculator
00venerdì 28 dicembre 2012 01:37

DISPENSA La carne è pelle, e la pelle è carne.




Non posso nè voglio entrare nel merito delle singole traduzioni

ma La pelle è pelle e la carne è carne

la carne non è pelle, e la pelle non è carne.

Vai a comperare un chilo di carne e ti danno un chilo di pelle e non protesti ? Oppure comperi un chilo di pesce e ti danno un chilo di scaglie; Oppure mangeresti la polpa (carne) del fico d'india insieme con la pelle (le spine?), tanto sono lo stesso, oppure morderesti la carne di una persona come ne nordicchieresti la pelle? .


Lo stesso Satana dice e nessuno lo contraddice: Pelle per pelle
speculator
00venerdì 28 dicembre 2012 02:02

DISPENSA Insomma abbiamo un Giobbe che non ha più la pelle ossia la sua carne, ma ha occhi e viscere o cuore o reni.


Giobbe non ha più pelle, rovinata dalla malattia ripugnante, e la sua carne è ridotta dalla malattia stessa; ma gli rimangono le viscere, il cuore, i reni e gli occhi e la pelle dei denti: "scampo con la pelle dei denti"

I singoli organi del corpo hanno un valore fisico-letterale ma anche simbolico, nell'insieme simbolico del corpo.

Una delle prime cose che si perde nel'organismo spirituale è la chiarezza della luce spirituale e l'ultima che si perde è l'approvazione di Geova cioè la vita.

Giobbe alla fine vedendo Dio giunge alla chiarezza della luce spirituale, cioè fa il primo passo necessario verso una ulteriore maturazione spirituale.
L' Apostolo
00venerdì 28 dicembre 2012 02:33
E Giobbe stesso che da la risposta. Alla fine del suo dramma dira a Dio:"Ecco ora i miei propri occhi ti vedono" ... Ovvero mentre e' ancora vivo. Anche la nota in calce nellNV Ed Paoline lo conferma
DIEGO.1966
00venerdì 28 dicembre 2012 08:31
Buongiorno cari amici,
Permettetemi un solo pensiero per esprimere un parere su questo argomento.
Secondo il mio modesto parere, Giobbe testimonia di avere intuito, diciamo così, l’esistenza della vita dopo la morte.
Infatti egli afferma con decisione: "E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò a me favorevole; lo contempleranno gli occhi miei, non quelli d’un altro... il cuore, dalla brama, mi si strugge in seno!" al vv. 25,27.
Ma come non interpretare in tal senso le parole dell'amato Giobbe?
Lui ha fede nella risurrezione e nell’immortalità dell’anima e questo lo afferma con chiarezza nel versetto indicato.
Chiaramente non può essere che lo Spirito Santo ad anticipargli questa rivelazione che seccessivamente, migliaia di anni dopo é divenuta una dottrina conclamata.
È sbalorditivo come questo patriarca già allora arrivi a sperare di avere giustizia nell’altra dimensione della vita. Una sete di giustizia che lo proietta nel cuore di una rivelazione futura.
Il libro di Giobbe é testimonianza di come Dio riveli se stesso progressivamente.
Noi tutti, tutti i credenti come anche Giobbe dobbiamo impegnarci senza elemosinare perseveranza per tentare di conoscere la Vera Verità e giungere ad una fede chiara ed inequivocabile.
Forse Dio non poteva sin da subito rivelare all'umanità il "mistero della vita umana?
Certo che sì ma ha scelto di comportarsi in diversa maniera.
Ritornando al nostro personaggio bisogna ricordare che egli si dispera non solo perchè è stato privato solo delle sue mandrie di buoi o dei suoi cammelli o dei suoi servi o dei suoi figli. Non ha perso solo la sua integrità fisica.
Il suo grande dolore si rivela in un modo più profondo e questo perchè Giobbe si è sentito abbandonato, soprattutto da Dio.
Ecco che, vedendo Giobbe immerso in tale disperazione e nella sofferenza più totale mi tornano in mente le parole dette da Gesù Nostro Signore quando gridó: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Il dolore di Giobbe non è solo fisico ragazzi, ma direi anche metafisico e di conseguenza esistenziale.

Ciao e buona giornata a tutti voi.
Aquila-58
00venerdì 28 dicembre 2012 10:44
Re:
Carissimo Diego,

DIEGO.1966, 28/12/2012 08:31:

Buongiorno cari amici,
Permettetemi un solo pensiero per esprimere un parere su questo argomento.
Secondo il mio modesto parere, Giobbe testimonia di avere intuito, diciamo così, l’esistenza della vita dopo la morte.
Infatti egli afferma con decisione: "E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò a me favorevole; lo contempleranno gli occhi miei, non quelli d’un altro... il cuore, dalla brama, mi si strugge in seno!" al vv. 25,27.
Ma come non interpretare in tal senso le parole dell'amato Giobbe?
Lui ha fede nella risurrezione e nell’immortalità dell’anima e questo lo afferma con chiarezza nel versetto indicato.



grazie per il tuo pensiero, consentimi però di esprimere il mio con la consueta amicizia.
Traggo la traduzione dall' interlineare ebraico italiano di Armando Vianello che è un pastore protestante:

"e dopo che la pelle mia abbiano abbattuto questa, anche dalla mia carne vedrò Dio".

La cattolica Bibbia di Gerusalemme ammette, in nota, che si tratta di un testo incerto, molto incerto..per cui, a mio parere, non conviene costruire dottrine su questo passo, laddove poi lo stesso Giobbe, pochi versetti prima, afferma che "l' uomo se muore giace inerte.....l' uomo che giace non si alzerà più, finchè durano i cieli non si sveglierà nè più si desterà dal suo sonno" (Giobbe 14:10-12 - CEI).
Ma supponiamo che tu abbia ragione e che il patriarca stia esprimendo la fede nella risurrezione e nell' immortalità dell' anima.
Leggiamo dalla CEI:
"Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne vedrò Dio" (se confronti con l' interlineare che ti ho proposto, devo dire che mi sembra una traduzione leggermente....azzardata....) (Giobbe 19:26).
Poi prosegue:
"Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro" (Giobbe 19:27).
A mio modestissimo parere non può quindi riferirsi ad un' ascesa al cielo al cospetto di Dio, altrimenti il contemplare Dio non sarebbe prerogativa del solo Giobbe ma di tutti i giusti come lui...
E' solo la mia opinione, ovviamente. Tuttavia, ritengo sbagliato costruire dottrine su questo versetto incerto, meglio tenere un basso profilo e ammettere che attraverso un testo così incerto non si può essere dogmatici...
Cari saluti.

dispensa.
00venerdì 28 dicembre 2012 14:17
Re:
speculator, 28/12/2012 01:37:


DISPENSA La carne è pelle, e la pelle è carne.




Non posso nè voglio entrare nel merito delle singole traduzioni

ma La pelle è pelle e la carne è carne

la carne non è pelle, e la pelle non è carne.

Vai a comperare un chilo di carne e ti danno un chilo di pelle e non protesti ? Oppure comperi un chilo di pesce e ti danno un chilo di scaglie; Oppure mangeresti la polpa (carne) del fico d'india insieme con la pelle (le spine?), tanto sono lo stesso, oppure morderesti la carne di una persona come ne nordicchieresti la pelle? .


Lo stesso Satana dice e nessuno lo contraddice: Pelle per pelle



il muscolo non è carne, la pelle non è carne, il fegato non è carne, la carne cosa è uno spirito????

dispensa.
00venerdì 28 dicembre 2012 14:23
Re:
DIEGO.1966, 28/12/2012 08:31:

Buongiorno cari amici,
Permettetemi un solo pensiero per esprimere un parere su questo argomento.
Secondo il mio modesto parere, Giobbe testimonia di avere intuito, diciamo così, l’esistenza della vita dopo la morte.
Infatti egli afferma con decisione: "E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò a me favorevole; lo contempleranno gli occhi miei, non quelli d’un altro... il cuore, dalla brama, mi si strugge in seno!" al vv. 25,27.
Ma come non interpretare in tal senso le parole dell'amato Giobbe?
Lui ha fede nella risurrezione e nell’immortalità dell’anima e questo lo afferma con chiarezza nel versetto indicato.
Chiaramente non può essere che lo Spirito Santo ad anticipargli questa rivelazione che seccessivamente, migliaia di anni dopo é divenuta una dottrina conclamata.
È sbalorditivo come questo patriarca già allora arrivi a sperare di avere giustizia nell’altra dimensione della vita. Una sete di giustizia che lo proietta nel cuore di una rivelazione futura.
Il libro di Giobbe é testimonianza di come Dio riveli se stesso progressivamente.
Noi tutti, tutti i credenti come anche Giobbe dobbiamo impegnarci senza elemosinare perseveranza per tentare di conoscere la Vera Verità e giungere ad una fede chiara ed inequivocabile.
Forse Dio non poteva sin da subito rivelare all'umanità il "mistero della vita umana?
Certo che sì ma ha scelto di comportarsi in diversa maniera.
Ritornando al nostro personaggio bisogna ricordare che egli si dispera non solo perchè è stato privato solo delle sue mandrie di buoi o dei suoi cammelli o dei suoi servi o dei suoi figli. Non ha perso solo la sua integrità fisica.
Il suo grande dolore si rivela in un modo più profondo e questo perchè Giobbe si è sentito abbandonato, soprattutto da Dio.
Ecco che, vedendo Giobbe immerso in tale disperazione e nella sofferenza più totale mi tornano in mente le parole dette da Gesù Nostro Signore quando gridó: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Il dolore di Giobbe non è solo fisico ragazzi, ma direi anche metafisico e di conseguenza esistenziale.

Ciao e buona giornata a tutti voi.



o ha fede nella risurrezione o nell'immortalità dell'anima di cui non sa che farsene della risurrezione della carne per vedere Dio.

Lui alla fine Dio lo ha visto, e lo dichiara, lo ha visto senza la sua carne sotto forma di pelle, il resto sono favole.

ma lo ha visto attraverso la sua parola rivelata, non di presenza

Non ho capito coma fa Gesù a dire Dio mi hai abbandonato se lui era Dio,,a vero non era lui che parlava ma il quarto personaggio che mimava Gesù o era Gesù perchè lo possedeva come si può possedere un idolo o una croce., o del sangue dell'altro [SM=g27987]


DIEGO.1966
00venerdì 28 dicembre 2012 14:55
Ciao dispensa,

Scrivi:""""Non ho capito coma fa Gesù a dire Dio mi hai abbandonato se lui era Dio,,a vero non era lui che parlava ma il quarto personaggio.....""""""""


Grazie a te Dispensa. Hai toccato con il tuo intervento parte di un argomento già ampiamente trattato. La Santissima Trinità. (Le tre persone coesistenti e coeterne che costituiscono un solo Dio)
Ti riepilogo brevemente il mio pensiero. per noi quando Gesù, il Figlio "eterno" di Dio, ha preso su di Sé un’umanità senza peccato, ha anche preso come sai la forma di servo, deponendo la Sua gloria celeste leggi Filippesi 2:5,11.
Quale Vero Dio ma nel contempo Vero uomo ha dovuto imparare l’obbedienza leggi Ebrei 5,8 al proprio Padre mentre era tentato da Satana, accusato falsamente dagli uomini, rifiutato dal Suo popolo, ed infine crocifisso. Egli pregava al Padre celeste per chiedere potenza leggi Giovanni 11:41,42 e saggezza Marco 1:35; 6:46.
Quindi caro Dispensa per noi il Il fatto che Gesù ha pregato il Padre, dimostra la sua dipendenza dallo stesso, nella Sua umanità per portare a compimento il piano di Dio Padre per la redenzione, come si vede anche nella preghiera sacerdotale di Cristo in Giovanni 17.
Scusatemi so che non é questo l'argomento trattato in questo 3D é solo per dare una risposta secondo il nostro intendimento sulla frase scritta dall' amico dispensa e da me riportata.
Ciao.
speculator
00lunedì 7 gennaio 2013 01:26

Dispensa il muscolo non è carne, la pelle non è carne, il fegato non è carne, la carne cosa è uno spirito????


Il muscolo è carne;
la pelle non è carne; il fegato non è carne e neanche le ossa
La carne ha due caratteristiche importanti: è morbida, quindi non è osso, e si adatta nel movimento-sua funzione principale alle diverse circostanze, quindi la pelle non è carne perchè la pelle non ha movimento ma principalmente copre e il fegato non ha movimento quindi non è carne

Lo spirito è forza in azione quindi ogni forza in azione è spirito; c'è lo spirito del vento, quello dell'acqua, dell'elettrcità, del fuoco, dell'uomo, di dio; Circa lo spirito di dio non sappiamo a volte da dove viene e dove va ma ne vediamo gli effetti.

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