Il Diario del Principe Courrier

.Arthur Dent.
00venerdì 4 febbraio 2011 21:38
I
Il viaggio da Parigi è stato tranquillo, nonostante tutto. Ho deciso di prendere uno di questi all'aeroporto di Pisa, e di scriverci qualche piccola memoria, perché no, nella lingua che mi avrebbe circondato d'ora in avanti.
Madame Guil è stata chiara sul compito che mi è stato affidato: riportare un po' di equilibrio. E spero mi sia data quest'opportunità senza troppi problemi, dato che me ne porto già alcuni da Rouen. Tra qualche tempo vedrò se sia il caso di chiamare il vecchio Pierre a darmi una mano, sono convinto che sarà ben lieto di farmi compagnia anche da queste parti, e allargare così le sue conoscenze. Mentre J. non sembra contenta di quest'ennesimo spostamento. Dice che di nuovo sarà un posto di terrore, un posto dove dovrà nascondersi la maggior parte del tempo e pregare che io non finisca in mano di qualcuno di poco raccomandabile. La capisco. E chiedo il suo perdono ogni sera che passa, anche adesso, anche in Italia, sapendo che probabilmente non lo concederà mai.
Madame ha già inviato per me lettere di presentazioni agli altri Principi italiani, non che fosse necessario, l'avrei fatto io nelle prossime settimane, magari di persona, ma a quanto pare la situazione è più critica di quel che sembrasse da lontano, e quest'ulteriore precauzione mi dà da pensare come poche altre.
Durante il breve viaggio, circa un paio d'ore, ho avuto modo di leggere qualche dossier sulle personalità che si trovano all'interno del Principato della Versilia. Non sarà facile.
L'auto è arrivata all'Elysium, è tardi ma penso sia giunto il momento di presentarsi al Principato.
II
Un dossier, tra i tanti che ho ricevuto, mi ha preoccupato più di altri: quello sul Primogenito del mio Clan, Fedro Boschi.
A detta dei Principati che l'hanno ospitato in precedenza, e ne ho trovati soltanto un paio, è sempre stata una persona ligia alle regole e di utilità per tutta la Camarilla, date le sue doti nel manipolare gli umani. Ad un certo punto però le informazioni su di lui svaniscono e, come lui stesso afferma, pare abbia cominciato a lavorare per i Setiti ed altri clan indipendenti. Un lavoro che gli ha permesso di accumulare rispetto e ricchezze un po' ovunque. Soltanto un accordo fatto col fu Principe Xavier gli ha permesso di ritornare liberamente in Camarilla, con l'acquisizione del territorio di Pietrasanta come Dominio per il proprio Clan.
Nessuno in alto nella Camarilla ha alzato un sopracciglio sulle possibili capacità di spionaggio del signor Boschi, e tutti si sono fidati ciecamente.. perché?
Un paio di telefonate, alla fine, hanno risolto un mistero a cui pochi, in effetti, fanno caso più di tanto. E' stato il Conciliatore Brujah, alla fine, a delucidarmi sulla questione, e a garantire per lui. Boschi non sembra avere il titolo di Arconte soltanto perché i suoi compiti sono ancora più segreti, segreti al punto da scomodare i Conciliatori per acquisire un minimo di sicurezza sulla sua persona.
Bizzarro, ma il Conciliatore è stato convincente.
J., però, mi ha confidato più volte che il suo sguardo non le piace. Posso farci poco, attualmente.
VI
Dopo quasi trent'anni direi che il Principato ha assunto una parvenza di equilibrio: Pierre è sempre stato al mio fianco e soltanto da qualche mese è arrivata una nuova sequenza di Fratelli un po' da tutta Italia. Questo rappresenta sia un vantaggio che uno svantaggio, ma finché questo Principato può accoglierne, di certo non sarò io a fermarli.
Quell'ultima faccenda alla fine è stata sistemata senza troppi intoppi, come ho scritto qualche mese fa, e J. ovviamente non è stata contenta della soluzione applicata. Come posso accontentare lei e il resto del Principato senza incorrere in una sentenza ben peggiore del suo disprezzo..?
Madame Guil ha fatto i complimenti a me e alle mie cariche, mentre gli attuali Primogeniti sono stati decisamente freddi. Non è importante. E penso di aver trovato finalmente una sistemazione utile.
XVII
Mi fa ancora male la testa da quel colpo, J. si è tanto preoccupata, ma sa perfettamente che sono molto più duro di così. L'Arconte Materca ci ha fatto un bello scherzetto, nel bel mezzo di tutti questi movimenti, a far passare quell'editto attraverso tutti i canali ufficiali. Ora se ne pagano le conseguenze, tutti noi. Ma il Principato ha tenuto, e non ho intenzione di allargare le mie cantine più di quanto non abbia già fatto durante tutti questi anni... la maggior parte di essi vengono dal mio vecchio lavoro, ma anche qui se ne sono aggiunti non pochi. Uno di loro, più di molti altri, è sempre a tormentarmi il pensiero durante il giorno, ma ho completa fiducia nel Primogenito Icaro e nei suoi rituali, quindi non dovrei preoccuparmi. Nel caso.. magari dovrò tirare fuori quel mio vecchio amico e tentare di riscuotere un paio di crediti nei suoi confronti. Niente di positivo, rispolverare certe questioni, ma data la situazione..
XVIII
Finalmente abbiamo avuto la conferma dal nostro Icaro di una questione che ci attanagliava già da diversi anni. Non so come sia riuscito a schivare tutte le possibili disgrazie che sarebbero potute succedere in caso di mal riuscita dell'operazione, ma a quanto pare ne è uscito indenne.
L'Anziano Zeross, del Clan Lasombra, ha legato di sangue il Primogenito Ventrue, e non sappiamo da quanto tempo va avanti questa cosa. La Camarilla in genere non s'impiccia dei legami di sangue, ma quando si tratta di un Primogenito la questione diventa delicata. Per ora non abbiamo voluto informare nessuno della questione, e lo sappiamo soltanto in tre, compreso Pierre. Abbiamo ricercato nelle vecchie mosse dei Primogeniti se ci fosse modo di sospettare un utilizzo del legame improprio, eppure sembra non ci sia niente. Come se Zeross l'avesse fatto ma non l'avesse mai realmente sfruttato. E finché non è evidente un suo utilizzo è anche poco utile smuovere le acque.. una cosa del genere potrebbe avere ripercussioni fino al Concilio, e sappiamo quanto la situazione del Clan Lasombra sia delicata. Io e Pierre, e a volte Icaro, stiamo avendo già da qualche sera diverse discussioni sull'eventualità o meno d'informare Madame Guil della cosa e farci indirizzare, ma preferisco arrivare ad una soluzione personalmente, nel caso se ne debba applicare una. Certamente, parlare col Messaggero è un'ipotesi da scartare quasi immediatamente, ma una prossima chiacchierata con Zeross potrebbe risultare utile. In genere tengo all'oscuro J. su tutte le questioni del Principato, per lei è meglio così. Però mi conosce, e sa perfettamente quando sono preoccupato e quando sono tranquillo. E adesso, vede la mia preoccupazione senza troppi problemi.
XX
Il vecchio Maristalio è morto, o almeno così dicono le voci. Quel bastardo aveva più vite di un gatto, e forse finalmente è giunto il momento di riposarsi anche per la sua anima torturata. Che cosa lo tenesse ancora in piedi, con tutto quello che ha fatto, rimane un mistero. Gli accordi col Clan Tremere di cui sono stato messo al corrente avevano ben poca influenza... il potere all'interno del Clan Malkavian che gli permise una grazia dall'Arconte De Vida è stato chiarito con uno scambio di favori. L'aver generato una progenie poi diventata arcivescovo del Sabbat, un'altra Principe della Camarilla e, a detta di suo fratello, il Principe Pavone, centinaia di altre progenie, sembra non aver mai intaccato il suo status, anzi. Rinaldi, durante una cena nel suo maniero, una volta mi ha raccontato di alcune voci secondo cui il Progenitore Malkav tenesse sempre di conto il numero dei suoi figli.. e che ogni volta che ne moriva uno subito doveva essere rimpiazzato, altrimenti sarebbero state scatenate settimane su settimane di incubi, per tutto il Clan. Evidentemente, lui si rispondeva, suo fratello doveva essere un agente diretto del Progenitore. O forse sono soltanto voci.
XXII
La situazione a Roma sta diventando a dir poco incandescente. Calebros ormai è dato per morto, i Tremere scaricano un barile dopo l'altro sul successivo gruppo di Tremere, a sapere chi ha detto cosa e quando, e chi sa il perché del tutto. La riunione di stanotte con Sforza e Rinaldi ha dato esiti inaspettati: tutti e due spingono per intervenire, in particolar modo il Pavone e la sua 'progenie'. Ne avevo sentito parlare, non direttamente da lui ma da qualcuno che gli era vicino, ma vederla di persona è qualcosa di sinceramente inquietante, soprattutto per chi ha certi poteri di percezione. Non è la sua vera progenie, questo lo sanno tutti, è stata adottata, eppure nessuno si stupirebbe, fosse così. Sembra sempre in preda alle convulsioni, probabilmente per la situazione di tensione, eppure non parla mai e non riesce nemmeno a camminare da sola, a muoversi, a fare niente. E' sempre portata in braccio dal ghoul personale del Pavone, e se ci sono degli altri Malkavian nella stessa stanza in cui entra, anche se questa sembra una leggenda, tutti raccontano delle stesse visioni e degli stessi pericoli. Il Pavone mi ha detto che sarà molto utile nell'attacco a Roma che, ormai, sembrano aver pianificato nei minimi dettagli. Avere un'arma in più nel nostro arsenale farà senz'altro comodo contro Tantasa, ma mi piacerebbe avere qualche informazione in più... dovrò accontentarmi. J. ha molta paura di questo viaggio, di questa missione... e come biasimarla..? Roma sembra veramente diventata il centro dell'inferno, e al confronto la questione di questo nodo che ci riguarda molto più da vicino sembra una cosa da ragazzi.
Una coterie di poche persone sarà più che sufficiente, dice Sforza. Gli attacchi precedenti e il sacrificio di alcuni ha permesso di indebolire le loro forze, ed è bene non attirare troppo l'attenzione, secondo lui, ci sono forze che si muovono là che potrebbero agitarsi un po' troppo. Ha detto 'il Vaticano', più come se fosse una leggenda che una realtà, eppure conosciamo tutti i loro interessi per i Fratelli. Una volta erano senz'altro più forti.. ma adesso..? Da quando l'ha nominato, non riesco più a togliermelo dalla testa. E il Pavone mi ha sempre guardato in modo strano. C'è qualcosa che non mi dicono.
XXIII
Finalmente a Roma. E finalmente il Pavone si è deciso a parlarmi, anche se forse avrei preferito non lo facesse. Ho evitato di informare J. di questa cosa, sarebbe finita nella disperazione più completa, e già io non sono così contento. Il Principe Rinaldi mi ha informato che sarebbe stato un grosso pericolo per me questo viaggio, e che la conseguenza diretta del mio intervento sarebbe stata la mia stessa morte. Consolante sapere di avere amici che t'informano della tua morte senza riuscire ad abbassare lo sguardo, mentre un bambino trema al loro fianco, tra le braccia di un uomo.
So qual è il mio compito, e un certo sentore di essere stato predestinato per questo mi avvolge già da qualche notte, senza sapere cosa fosse. Ci sarà un sacrificio, mi dice Rinaldi, e questo sacrificio permetterà una vittoria temporanea che avrà ben altre conseguenze... e il sacrificio sarà il mio. Non sarebbe male come idea generica, ma ci sono molti dettagli che mi turbano. Molti dettagli che, ovviamente, nessuno si è degnato di spiegarmi. Forse nemmeno loro li conoscono. Quel bambino, a quanto dice il Pavone, non è una sfera di cristallo, e già il suo 'utilizzo' è la cosa più difficile che sia capitato di fare ad un vecchio Principe come lui. Difficile da credere, eppure non ho molti mezzi per contrastare la sua opinione.
XXIV
Se mi avessero detto che la morte sarebbe stata questa, forse avrei anche potuto crederci. Eppure mi rifiuto. Il Principe Pavone deve aver sbagliato qualcosa. D'altra parte non mi trovo nemmeno in una situazione così facile da riderne.
Avevamo appena distrutto Tantasa, ed io stavo personalmente combattendo con l'ultimo di loro, quando quella che dev'essere stata la Black Hand ha fatto sentire la sua presenza dai tetti dietro di noi. Era la Black Hand, in tutto il suo splendore devo dire... non ho mai visto nessuno combattere così, eppure il Sabbat l'ho combattuto in diverse forme. Quando ho steso l'ultimo del vecchio branco di Tantasa e mi sono voltato erano già in due ad essermi addosso, ma quello che sembrava il loro capo era ancora in alto. Soltanto la mia rapidità mi ha salvato dai primi colpi, nessuno di essi, devo ammettere, l'ho evitato consciamente. I poteri di percezione che coltivo da anni devono essere serviti più dell'abilità di combattimento. Altrimenti sarei già cenere. Ma è durato tutto un attimo, poi un bagliore accecante, e tre figure sono apparse in mezzo a noi, tra il gruppetto che mi stava assalendo e il rimanente che scendeva in strada. Il Vaticano. Li riconosci subito.
E' stato come se un treno c'investisse in pieno, siamo stati sbalzati indietro di qualche decina di metri senza che nessuno dei tre se ne fosse completamente reso conto, mentre ancora tentavamo in vano di colpirci uno con l'altro. Quando sono arrivato contro la parete di una casa, sfondandola in pieno (un altro treno, per fortuna non sono così fragile), e mi sono ritrovato a ridosso di quello che doveva essere un forno da cucina, ero da solo. Il colpo mi aveva stordito un attimo, ma sapevo che non era finita lì: una delle tre figure stava entrando dal buco che avevo fatto nella parete col mio corpo e mi si stava avvicinando. Ricordo la paralisi momentanea e i brividi provati in quel momento, ma veramente nient'altro. E' come un buco di oblio all'interno di quelle ore. So soltanto che mi sono risvegliato qualche minuto fa, conscio del passaggio di un'intera giornata, in questa stanza di pietra illuminata da qualche candela. La porta è aperta ma non ci sono messaggi per me, né niente che possa dirmi come sia finito in questo posto.
J. sarà preoccupatissima per me. Ho detto a tutti di andarsene quando ho sentito la Black Hand arrivare, e questo dev'essere stato preso come un sacrificio. So che Ahriman non si sarebbe mai fermato nel cercarmi finché non mi avesse trovato, mentre Pierre avrebbe accompagnato gli altri al Principato. Probabilmente informando J.
Devo uscire di qui e ritrovare la via di casa, qualcuno potrebbe cogliere il momento di confusione nel Principato per sferrare un attacco finale, sia politico che fisico, e non possiamo permettercelo in questa situazione.
XXV
Tra le enormi braccia di Ahriman ho finalmente capito cosa è successo, anche se non riesco a spiegarmelo. Ho vagato per due notti in preda alla confusione, un effetto che sembra essere scaturito da quello che mi è stato fatto: i miei occhi sono stati aperti. E' come se i poteri di percezione precedenti fossero stati amplificati all'ennesima potenza, come se vedessi all'interno delle persone... e quello che vedo, la maggior parte delle volte, è atroce. E purtroppo, non è nemmeno soltanto una questione estetica. Ahriman è un mostro, in tutti i sensi... la sua Bestia è molto più forte di quanto lui riesca a credere, e guardarla negli occhi, ogni volta che li apro, mi fa credere che potrebbe vedermi ed entrare in me da un momento all'altro, oppure potrebbe entrare in sintonia con la mia e... non riesco a capire cosa mi abbiano fatto, ma ora vedo tutto in modo terribilmente chiaro, ed è una visione che non augurerei a nessuno. Anche gli umani sembrano rivelare i loro vizi più nascosti, e soltanto poche persone, per lo più bambini, sembrano inalterati nell'aspetto da quello che ricordavo. E, pure se senza Bestia, anche la loro vista, degli adulti corrotti dalla loro stessa anima, è inquietante, e scuote i miei nervi da cima a fondo senza pietà. Mi hanno condannato a vedere il mondo per quello che realmente è.. non so come abbiano fatto, ma sembra ci siano riusciti in pieno. Non so se questo è il sacrificio di cui mi aveva parlato il Pavone, ma per come la vedo adesso... sembra senz'altro peggiore della morte. Spero soltanto di riuscire a guardare J. negli occhi senza ritirarmi a decine di metri di distanza come ho fatto con Ahriman.
L'unico sollievo sta nel chiudere gli occhi. Nemmeno il torpore diurno sembra sollevarmi: gli incubi di tutto quello che ho visto da quel momento m'inseguono senza sosta.
XXVI
Riesco a guardarla, riesco a vedere J. senza problemi, e per me questo è il sollievo più grande. Tutti gli altri problemi possono essere risolti.
Però, nemmeno Pierre è in grado di spiegarsi cosa mi sta succedendo. Ho provato a chiedere in alto ma non ho ancora ricevuto risposta. La cosa più terrificante è che mi sto quasi abituando a questa vista, eppure ogni notte mi sforzo di non guardare.
Il Principato è ancora stabile ma alcune questioni devono essere risolte con la massima urgenza. La mia condizione sembra incapacitante ai più, ma con l'aiuto delle mie cariche sono sicuro di poter continuare a fare il mio lavoro senza deludere nessuno. Sforza è sollevato dall'avermi rivisto, ma il Pavone no... non mi ha praticamente rivolto la parola, e Pierre dice che è molto preoccupato, ansioso quasi. Non potrà 'usare' di nuovo la sua progenie per diverso tempo, e questo gli impedisce di poter sapere altro su di me... anche se sa perfettamente che quello che ha visto si avvererà con la massima precisione, pur non sapendo il quando. E forse è questo che lo terrorizza. Lui stesso dice che non si può intervenire per cambiare 'quel' destino, eppure magari adesso vorrebbe provarci, andando contro a tutte le sue convinzioni.
Il Sabbat diventerà presto un problema, dice Madame Guil, e il Concilio stesso è preoccupato per quello che succederà nei prossimi mesi. La morte di un Principe è poca cosa rispetto a questi eventi, e sapendo che mi rimane poco tempo dobbiamo agire al meglio delle nostre capacità.
XXXI
Ho sentito gli artigli della morte graffiarmi il volto, in sogno.
L'ultima notte sembra finalmente arrivata.
Cercherò di mettere l'abito migliore.
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