Leo Baeck
In questo saggio, pubblicato nel 1938, in piena dittatura hitleriana, Leo Baeck si pone un doppio obiettivo: reinserire i Vangeli nel loro contesto originale ebraico e rivendicare per le parole e le gesta di Gesù la loro reale fonte: l'autentica Tradizione ebraica. Baeck sostiene che l'insegnamento di Gesù, prendendo come base i Vangeli originali, non conteneva alcuna messa in discussione fondamentale dell'ebraismo, ma che fu soprattutto Paolo il responsabile della deriva antiebraica della Chiesa primitiva, colui che incarnò lo spirito pagano al punto da far trionfare il pagano-cristianesimo sul giudeo-cristianesimo. Leggendo questo libro, si ha come l'impressione che Baeck amasse il cristianesimo originale perché era ricco di nuove prospettive e si poneva come il crogiolo di un rinnovamento e non come un salto nell'ignoto. Il saggio è preceduto da un'ampia introduzione di Maurice-Ruben Hayoun che inquadra tutta l'opera di Leo Baeck nel contesto del pensiero ebraico-tedesco.
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