Ipse, Landolfi: 'Vendita o ritiro della licenza'

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fabiano1987
00martedì 12 luglio 2005 16:48
Martedì 12 Luglio 2005
Sembra poter giungere ad una conclusione l'annosa vicenda di Ipse2000, il gestore che ha vinto una licenza UMTS ma non ha mai lanciato alcun servizio commerciale e dunque non ha rispettato gli obblighi di copertura minima previsti.

A fine maggio 2005, il ministero aveva avviato la revoca della licenza. Ora l'ultimatum arriva direttamente dal ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi: Ipse ha un mese di tempo "per cedere tutte le frequenze", poi la licenza sarà ritirata immediatamente.

Il ministro ha detto che gli azionisti di Ipse, oltre alla vendita delle frequenze UMTS, "possono vendere la società ad uno degli altri gestori 3G italiani, oppure a chiunque si impegni a garantire l'utilizzo delle frequenze e il raggiungimento della copertura prevista dalla licenza".

La possibile via di uscita per Ipse sembra essere la cessione delle frequenze agli attuali gestori di telefonia mobile: questi ultimi godrebbero di sgravi fiscali (per via delle perdite iscritte nel bilancio Ipse) e gli azionisti del quasi ex-gestore sarebbero comunque remunerati. Gli uomini del ministero studiano anche una seconda ipotesi: utilizzare le frequenze di Ipse per creare una rete UMTS nazionale, su cui concedere il roaming ai 4 gestori operanti sul mercato.

Ipse si aggiudicò una licenza UMTS pagando 2,5 miliardi di euro per le frequenze principali e 800 milioni di euro circa per quelle spettanti ai nuovi entranti. Soldi che l’operatore vuole indietro almeno in parte: la richiesta di rimborso è pendente davanti al TAR del Lazio, che ha rinviato di due mesi (da maggio a luglio) la decisione, forse in attesa di conoscere gli sviluppi della vicenda.

Secondo il ministero, Ipse non può riavere la somma (tra gli 1,5 e i 2,4 miliardi) perché non ha rispettato gli impegni sulla copertura previsti nella licenza. Secondo Ipse invece, la verifica della copertura non poteva riguardarla, poiché era già stata avviata la trattativa per la cessione delle frequenze (il cosiddetto trading, previsto dal codice delle comunicazioni elettroniche). Una battaglia legale che a breve potrebbe finalmente terminare. /R3

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