Istituire il diritto di precedenza ai mezzi pubblici?

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(ispettore)
00sabato 25 febbraio 2012 10:18
Un metodo non costoso per aumentarne la velocità commerciale
Il titolo dice già molto, secondo me un determnante non trascurabile della velocità commerciale dei mezzi pubblici, già rallentati dalle molte fermate che qui a Genova sono forse troppe, è il dover sottostare alle stesse regole dei mezzi privati. A mio parere se i mezzi pubblici godessero del diritto di precedenza agli incroci non solo diminuirebbero i tempi morti,ma anche il lavoro dei conducenti sarebbe migliorato, in quanto guidare avendo sempre la precedenza rende la guida meno faticosa mentalmente e da anche "più soddisfazione", per così dire.
Credo che potrebbe essere un metodo molto economico per alleviare un problema che, hic rebus stantibus, sembra insolubile
Robyk65
00sabato 25 febbraio 2012 12:43

Non solo questo diciamo "espediente" avrebbe un positivo beneficio sui tempi di percorrenza ma probabilmente per effetto invidia potrebbe anche convincere qualche drogato d'auto alla conversione.

In realtà periodicamente se ne sente qualcuno parlare ma poi rimane sempre un ciattello privo di esecuzione pratica, probabilmente per pressioni esterne o semplicemente per menefreghismo, dal momento che chi viaggia sui mezzi pubblici (e/o in bici) anzichè essere visto come una persona consapevole e meritevole viene spesso considerato un poveretto che non si evolve...

Aggiungerei che alla precedenza semaforica per i mezzi pubblici si accompagni anche la regolazione dei semafori pedonali, quasi sempre in coincidenza con qualche corsia di svolta (quindi pericolosi) e con tempi di durata da campioni olimpionici dei 100m piani... [SM=x1405312]
ralco
00sabato 25 febbraio 2012 19:31
Re:
Robyk65, 25/02/2012 12.43:


...dal momento che chi viaggia sui mezzi pubblici (e/o in bici) anzichè essere visto come una persona consapevole e meritevole viene spesso considerato un poveretto che non si evolve...




Opinione personale ma mentre considero consapevole e meritevole chi viaggia con i mezzi pubblici, considero pericoloso per sé e per gli altri chi viaggia in bici in mezzo al traffico, magari arrancando in salita. Diverso sarebbe, ed avrebbe tutta la mia stima se lo facesse su piste ciclabili dedicate, ma a genova é già difficilie trovare spazio per le corsie dei mezzi pubblici..


Robyk65
00sabato 25 febbraio 2012 20:33

Chiedo scusa Luigi, pur rispettando le opinioni di tutti mi sento però di dover chiarire alcuni punti in merito all'uso delle biciclette in città (dopotutto sono 40 anni che vado in bici...) [SM=g10811] .

E' senz'altro vero che allo stato attuale delle cose il pedalare a Genova (ma è comune in molte altre città italiane e non) presenta alcuni rischi, specialmente in certi punti dove è ovviamente sconsigliabile infilarsi, penso a P.zza Corvetto o varie strade in salita dove le auto messe dovunque riducono lo spazio disponibile equiparabile ad una pista di bob...
Però siamo ottimisti e penso che il futuro vedrà un netto miglioramento della situazione a favore dello sviluppo dell'uso della bicicletta per vari motivi:

1). L'aumento dei costi di mantenimento del mezzo privato, assicurazione e combustibile in primis (la benzina è prossima ai 2 euro al litro...)

2). I tempi di percorrenza in auto, sempre più bloccate in ingorghi assurdi.

3). La diffusione sempre più massiccia delle biciclette pieghevoli, una risposta formidabile per muoversi in unione ai mezzi pubblici, le loro dimensioni molto contenute e la robustezza raggiunta dai nuovi modelli consentono in pochi secondi di piegarle e spiegarle per poter salire su qualsiasi mezzo necessitiamo, funicolari, ascensori, cremagliera, metrò, bus e speriamo in futuro tram.
Proprio questa caratteristica di mezzo versatile consente di eliminare alla fonte il problema delle salite a Genova, tanto per fare un esempio, dal piano del centro posso facilmente salire in quota sulla circonvallazione a monte usufruendo di uno dei vari mezzi di risalita disponibili, e senza pagare biglietti aggiuntivi perchè la mia bici ripiegata rientra nelle dimensioni del bagaglio a mano consentito sui mezzi. Con un biglietto o un abbonamento si può quindi andare dove si vuole con la propria bici al seguito senza dare fastidio e disturbare le persone.

4). Ultimamente si stanno creando numerosi gruppi ed associazioni in tutto il mondo per la promozione dell'uso delle biciclette, anche qui a Genova anche se numericamente in inferiorità a realtà come Milano o Roma, ma lentamente si avanza... e l'iniziativa di due settimane fa #salviamoiciclisti è approdata in parlamento con ben 63 senatori e parlamentari aderenti, diventando proposta di legge.

5). Più persone vanno in bici meno auto circolano, la scorsa settimana ho incontrato un signore piuttosto anziano che mi ha detto di aver venduto l'auto e di essersi comprato la bici pieghevole con cui era in quel momento...

6). Penso sinceramente che dovremmo collaborare tra Metrogenova e i gruppi/associazioni che spingono questa cosa, proprio per perseguire alla fine i medesimi obbiettivi.

Segnalo questo blog dove lo studio di mobilità combinata è stato fatto con un'ottica mista, certo andrebbe affinato il tutto ma se è vero il detto che l'unione fa la forza...

anemmuinbiciazena.wordpress.com/2012/02/09/smart-mobility-in-genoa-idee-in-...
giambo64
00sabato 25 febbraio 2012 21:17
La proposta di dare sempre la precedenza al mezzo pubblico potrebbe essere valida in teoria, tuttavia in pratica il risultato non è così scontato.
Milano, con i tram, ne è la dimostrazione, i tram hanno sempre la precedenza ma sono lo stesso bloccati dal traffico privato.
Per me la soluzione è un'altra: modificare il codice della strada per fare in modo che chi parcheggia in divieto ha sempre torto in caso di sinistro.
In pratica uno parcheggia in doppia fila, l'autobus passa incurante, distrugge la fiancata della macchina e il proprietario della stessa deve risarcire l'AMT dei danni al bus.
State tranquilli che in questo modo non vedreste più nessuna auto in doppia fila!

Per quel che riguarda le bici, bisognerebbe che gli utilizzatori fossero più coraggiosi e, attraverso internet, organizzassero spesso le cosiddette Critical Mass, ossia quelle adunate di centinaia di bici che, nel rispetto del codice, ostacolino il traffico delle auto.
Da soli in bici si rischia la vita, in gruppo compatto si fa paura.
La strada è anche nostra, non solo degli inquinatori.
gianluca-2012
00domenica 26 febbraio 2012 00:02
"Opinione personale ma mentre considero consapevole e meritevole chi viaggia con i mezzi pubblici, considero pericoloso per sé e per gli altri chi viaggia in bici in mezzo al traffico, magari arrancando in salita. Diverso sarebbe, ed avrebbe tutta la mia stima se lo facesse su piste ciclabili dedicate, ma a genova é già difficilie trovare spazio per le corsie dei mezzi pubblici..
"
Ralco, mi dispiace sentire queste parole riguardo ai ciclisti urbani da un paladino del mezzo pubblico. Chissà perchè io mi aspetterei da un utilizzatore di mezzi pubblici una maggiore apertura nei confronti dell'uso della bicicletta.
Infatti penso che le motivazioni di base che spingono una persona a scegliere il mezzo rispetto all'auto / moto di proprietà siano generalmente simili a quelle che spingono all'uso della bicicletta ma ovviamente potrei sbagliarmi di grosso.

Io uso la bicicletta perchè è enormemente più comoda della macchina negli spostamenti singoli in un raggio di qualche chilometro: non devi cercare un parcheggio, non consumi nulla e nel frattempo fai del sano movimento e ti sgranchisci le ossa ad una velocità di poco inferiore a quella media degli scooter; se poi ti capita qualche salita io non lo definirei un "arrancare" ma piuttosto un "dare un senso al proprio apparato muscoloscheletrico". Inoltre non inquino e non rubo spazio al mondo che in una città costipata come Genova non sono doti da poco, dovrebbero essere premiate da una amministrazione lungimirante che purtroppo non si è mai vista. Non mi paiono troppo diverse dalla scelta di usare mezzi pubblici. Le città sparse nel mondo che hanno aperto a questo modo di spostarsi (bicicletta) non solo non si sono tirate indietro, ma hanno puntato sempre più in alto aumentando a dismisura il numero di persone che si muove in bici rispetto a tutti gli altri mezzi.

Quindi lei considera un ciclista urbano che non percorra piste ciclabili (che a Genova non ci sono) come una persona non meritevole e non consapevole che mette in repentaglio la propria vita e quella altrui "senza saperlo": veramente mi dispiace! Spero che non sia l'opinione media dell'utilizzatore di mezzi pubblici. Me lo aspetterei di più da un automobilista incallito che vede un ciclista come una minaccia in quanto, poverino, gli tocca spostarsi un poco per non spiaccicarlo e non sporcarsi di sangue il parafango o non incorrere in problemi con le assicurazioni. Ma non riesco ad aspettarmelo da un pedone. che fastidio gli posso dare mentre sto sulla mia bicicletta?
Forse c'è il timore che in futuro, un uso massiccio di questo mezzo possa portare a dover condividere i mezzi pubblici con persone che trasportano la propria bicicletta piegata su di una ascensore pubblica o una metropolitana o un treno urbano?

Eh si, molto meglio lasciare le cose come stanno ora, lasciare che le macchine non permettano ai mezzi pubblici di percorrere le loro strade senza intoppi, costringere gli autisti di mezzi collinari a guadagnarsi la santificazione ogni giorno rischiando di tornare a casa con la sindrome delle "orecchie mozzate" per aver fatto troppi peli alle auto posteggiate in modo creativo in ogni dove.

Molto meglio tenersi una azienda che non riesce a far fronte alle spese per colpa dell'inefficenza indotta dal traffico ribelle e dall'essere considerata meritevole di sopravvivere solo per necessità da una minoranza di cittadini che non ne possono fare a meno perchè non hanno la patente o che non possono permettersi il mezzo privato. Che scarsa considerazione del servizio pubblico, ma è quella che mediamente si avverte.

Credo fortemente che con questo tipo di mentalità nel caso più fortunato in cui la crisi non ci lascerà tutti a piedi, continueremo a considerare il mezzo pubblico nel modo in cui lo stiamo facendo ora: un caso di malato terminale che non merita neppure il ricorso all’eutanasia, perché è ancora in grado di aiutarci in casa. Finchè, purtroppo, non morrà. Nel caso in cui, invece, la crisi ci costringerà ad un cambio di abitudini, non saremo pronti ad affrontare il cambiamento perché ancora inviluppati nella diatriba di chi merita di più e chi meno. Non avremo mezzi adatti al trasporto di biciclette pieghevoli se non qualche caso sporadico e fortunato in quanto progettato dai nostri più lungimiranti nonni, come l’ascensore di Castelletto Ovest, doppio, capientissimo, strategico. Non avremo stazioni della metropolitana o del treno provviste di facilitazioni per il trasporto delle biciclette dalla strada alle vetture. Non avremo abbonamenti agevolati che tengano conto dell’uso combinato dei mezzi e della bicicletta. Non avremo neppure lo spazio per far passare i mezzi pubblici, se ancora esisteranno, perché le carcasse delle auto ormai inutilizzabili e cadenti a pezzi o meta di incendiari stufi della cecità delle amministrazioni imbelli, non permetteranno né l’uso consapevole della bicicletta né il passaggio dei mezzi pubblici.
Genova non si evolve perché non sa pensare al futuro, ma non sa neppure ricordare il suo glorioso passato, quando la bellezza della città era sgombra dai vincoli ottici e fisici di migliaia di scatolette multicolori di cui non sappiamo più fare a meno, drogati come siamo dalle pubblicità imbambolanti e dal mito di una crescita infinita e di una prosperità mai raggiunta, perché irraggiungibile.

La invito quindi a comprare subito una bicicletta pieghevole ed a provarla sui mezzi pubblici appena potrà, per capirne a fondo i possibili vantaggi non solo per il singolo ma per la collettività intera e per il futuro di una città e dei nostri figli e nipoti. Prima che sia troppo tardi per farlo!
cliobini
00domenica 26 febbraio 2012 09:49
Io però delle volte mi stupisco di come alcuni utenti, il cui pensiero è rispettabilissimo, scrivano su un forum che è dedicato a "metro e trasporto pubblico" (come si può notare dal banner che è in alto in ogni pagina) per convincere (?) gli altri riguardo alla bonta del trasporto in bicicletta, peraltro con un tono alquanto strafottente e in una discussione non consona all'argomento.

Se posso fare una classifica, gli amministratori di questo forum (nonchè membri del consiglio direttivo dell'associazione) privilegiano nell'ordine:
1. TRASPORTO PUBBLICO (vale a dire un servizio di trasporto di cui tutti ed in tutte le condizioni possono usufruire ad un prezzo più o meno sociale);
2. TRASPORTO PRIVATO, che comprende tutto il resto, a partire dalle biciclette, per passare agli scooter ed infine all'automobile privata.

Sottolineo comunque che nessuno di noi pensa che si possa vivere in una città senza trasporto privato, perchè questo è indispensabile per soddisfare le esigenze di mobilità che non possono essere soddisfatte da un normale (dove normale non è da intendersi secondo gli standard italiani) servizio di trasporto pubblico, ma ci auguriamo che il trasporto pubblico sia sempre di più in grado di minimizzare queste esigenze specifiche di mobilità.

Cercando di reinterpretare le parole di Ralco, le condizioni attuali della circolazione stradale non garantiscono sicurezza per la componente bicicletta, non perchè questa modalità sia intrinsecamente insicura, ma perchè sono le altre componenti indisciplinate (auto e moto) che la rendono insicura.
Non raccontiamoci che sono gli autisti di AMT ad essere quelli che mettono a repentaglio la sicurezza della circolazione perchè - a parte casi isolati che esistono ovunque - la maggioranza degli autisti ha una preparazione professionale per la guida che gli autisti di automobili e due ruote (motorizzate o meno) si sognano.

E soprattutto non cerchiamo solidarietà tra gli utenti del trasporto pubblico che sono GLI UNICI che non possono controllare orari, tempi di percorrenza, itinerari del loro percorso.

Per cui se la vostra "crociata" mira a togliere spazio al trasporto privato - cosa che mi pare abbastanza chiara dal messaggio - a noi va benissimo, ma riteniamo che la priorità degli investimenti debba essere sempre data al trasporto pubblico e siamo i primi ad augurarci di avere una amministrazione comunale ed una azienda che non sperperino più il denaro pubblico.
Robyk65
00domenica 26 febbraio 2012 10:24

Solo un appunto sulle ultime osservazioni, anche perchè come giustamente fatto notare siamo fuori argomento, la bici è sì un mezzo privato ma è anche l'unico che può interagire con il mezzo pubblico, come in molti paesi europei e anche oltremare si fa già da tempo.

Spesso nella vita quotidiana la catalogazione ferrea che ci impartiscono durante gli studi tecnici va a farsi benedire e le categorie mentali non sono come il bianco e il nero, qui siamo nel "grigio", secondo le tendenze più moderne che guarda caso si stanno diffondendo a macchia d'olio, il ciclista urbano (come ho spiegato più sopra) deve poter usufruire anche del trasporto pubblico in quella che viene definita "intermodalità", per questo sarebbe auspicabile una "join venture" tra progettisti di trasporti pubblici e associazioni ciclistiche e/o gruppi di appassionati al fine di progettare, adattare e modificare i mezzi ad ospitare anche una ragionevole quantità di bici.

Tutto ciò non vuol essere una crociata per convertire gli eretici ma solo una riflessione comune con lo scopo di migliorarci la vita muovendoci in città.

Che fastidio darà mai avere una rastrelliera appesa su di una funicolare o sul frontale del bus per l'ostello della gioventù, tanto per fare qualche esempio...

Ricordo inoltre che i ciclisti urbani sono già utenti del trasporto pubblico e con queste attenzioni lo diverrebbero ancor di più, anche perchè non ho mai visto inziccare un'auto o uno scooter su di un ascensore pubblico...
cliobini
00domenica 26 febbraio 2012 10:38
Roberto, se si parte da una affermazione come "io uso la bicicletta perchè è enormemente più comoda della macchina negli spostamenti singoli in un raggio di qualche chilometro", non siamo d'accordo.

Se invece partissimo da una affermazione del tipo "io uso la bicicletta, al posto dell'autobus, per raggiungere la stazione della metropolitana o la fermata del tram", il discorso sarebbe ben diverso, vorrei che domani mattina mettessero 1000 posti bici per ogni fermata della metro che abbiamo...
cliobini
00domenica 26 febbraio 2012 10:40
Robyk65, 26/02/2012 10.24:

Che fastidio darà mai avere una rastrelliera appesa su di una funicolare o sul frontale del bus per l'ostello della gioventù, tanto per fare qualche esempio...

Decisamente meglio mettere la bici sulla funicolare e poi scendere, piuttosto che mettere le bici appese al posteriore di un 40...
[SM=g27988]
ralco
00domenica 26 febbraio 2012 11:07
Penso che nel post di cliobini sia ben rappresentato il mio pensiero.
La mia considerazione nasceva dalla obiettiva e dimostrabile constatazione che l'incidentalità stradale di un mezzo, di qualsiasi mezzo, é direttamente correlata alla differenza tra le velocità di quel mezzo e quella dominante nel flusso veicolare in cui è inserito: vale per chi schizza con lo scooter tra le auto a passo d'uomo e vale per le bici che, di necessità, non possono avere le accelerazioni di un mezzo a motore ai semafori, specialmente se in salita.
Per questo motivo, in tutti paesi dove la mobilità ciclabie é dominante, essa si svolge prevalentemente in percorsi/aree preclusi al treffico motorizzato e, spesso, anche ai pedoni.
Sono quindi favorevole a che vengano creati percorsi ciclabili dove le bici possano spostarsi in sicurezza, ma prendo atto che a Genova è già difficile trovare spazi per le corsie dei mezzi pubblici: e se devo scegliere tra lasciare spazio ad una pista ciclabile o a una corsia per mezzi pubblici, sceglierò sempre la seconda.

P.S. ho una bicicletta, che uso abbastanza regolarmente d'estate per il piccolo cabotaggio in una cittadina di mare, ma non mi sento proprio di portarla a Genova
FINE [SM=x1177061]
Münchner.Fax
00domenica 26 febbraio 2012 12:51
Tornando alla questione iniziale. Fare regole di precedenza agli incroci diverse a seconda del tipo di veicolo è una cosa che genera confusione e quindi pericolo. Se sono su una strada con diritto di precedenza devo frenare a ogni incrocio perché non si sa mai che esca dalla strada laterale con lo stop un mezzo pubblico che ha la precedenza in contrasto con la segnaletica?
Piuttosto si può introdurre una regola che è comune nei paesi a nord delle Alpi: il mezzo pubblico che riparte dalla fermata accendendo la freccia a sinistra ha la precedenza sui veicoli che sopraggiungono, i quali devono rallentare o fermarsi e consentirgli di reimmettersi nel flusso.
cliobini
00domenica 26 febbraio 2012 13:50
Questa tua considerazione che condivido, mi ha fatto venire in mente un trafiletto di Piero Ottone, pubblicato sulla prima pagina di quello che allora (era il 2001) era l'inserto cittadino di Repubblica e chiamato ancora "Il Lavoro".

Allego la scansione del suo articolo e della mia risposta che venne pubblicata qualche giorno dopo...



cliobini
00domenica 26 febbraio 2012 13:54
gianluca-2012
00domenica 26 febbraio 2012 14:18
buongiorno a tutti. voglio scusarmi se sono andato fuori tema. in effetti la bici qui non c'entra un granchè, se no per il fatto, come detto giustamente da RobyK65, che se in città circolassero molte bici e poche auto la velocità commerciale dei mezzi potrebbe salire parecchio.

Non sono un esperto ma siete sicuri che la velocità commerciale del mezzo pubblico sia la priorità da seguire? non sarebbe meglio puntare su di una maggiore diffusione? la bicicletta in questo caso, proprio perchè a Genova è difficile pensare ad una diffusione del mezzo senza considerare l'ausilio dei mezzi pubblici di risalita, potrebbe portare ad un aumento vertiginoso degli abbonati.

Mi scuso anche per i toni che possono essere risultati strafottenti ma quando sento parlare di bicicletta in modo frettoloso mi si ribolle il sangue visto che sono anni che tento a mio modo di proporne l'utilizzo in città.

Secondo me il tema comunque meriterebbe un post apposito che ne dite? oppure di parlarne a 4 occhi davanti ad una birra.
cliobini
00domenica 26 febbraio 2012 15:25
Pensa che noi ci interessiamo di trasporto pubblico probabilmente con altrettanto entusiasmo e da altrettanto tempo...
[SM=g27988]

Per quanto riguarda il forum è a tua disposizione per l'apertura di discussioni sul tema bici, ma forse qualcuna è già presente e Roberto sicuramente saprà indicartela!
papupi
00lunedì 27 febbraio 2012 08:40
Re: Re:
ralco, 2/25/2012 7:31 PM:



Opinione personale ma mentre considero consapevole e meritevole chi viaggia con i mezzi pubblici, considero pericoloso per sé e per gli altri chi viaggia in bici in mezzo al traffico, magari arrancando in salita. Diverso sarebbe, ed avrebbe tutta la mia stima se lo facesse su piste ciclabili dedicate, ma a genova é già difficilie trovare spazio per le corsie dei mezzi pubblici..





[SM=g28002]

senza contare i furbi che in bicicletta passano con il rosso ... creando spesso situazioni davvero pericolose. [SM=g27994]
SkyNomad53
00giovedì 22 marzo 2012 15:13
La discussione corretta dovrebbe essere nella sezione "Mezzi di trasporto alternativi", ha già 17 pagine: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6386298&p=17
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