L'altro lato della medaglia

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cell in the hell
00domenica 16 luglio 2006 22:52
L’ALTRO LATO DELLA MEDAGLIA
Spot x Blood River 2006


La verità ha più facce, dipende da chi racconta le storie. Abbiamo assistito tutti alla commovente storia di Denny Locker, diventato Denny Leone dopo aver riconosciuto il suo status. La gente conosce il suo punto di vista, quello del figlio scaricato e tradito, la parte innocente di questa storia. Allora, perché non ascoltare anche il punto di vista dell’oppressore, di colui che ha reso così terrificante la storia di Denny? Sì, Jack Leone, un uomo che nel suo cuore sa di aver agito come era giusto che avvenisse. Una storia che farà riflettere sull’impossibilità di evitare che accadano cose spiacevoli, poiché nessuno nasce con una sfera di cristallo fra le mani.

21 settembre 1982
La lotta era tutto per Jack Leone. Il ragazzo aveva ripudiato il destino che doveva avere il possessore del suo cognome. Leone era uno status, tutti avrebbero voluto essere figli del grande magnate James Leone, tranne lui. Andato a vivere con la fidanzata Sylvia e lottando in match violenti per sopravvivere, Jack poteva ritenersi felice, anche se non era certo che avrebbe potuto andare avanti a lungo in queste condizioni. Il suo sogno era diventare padre, crescere un figlio per tutto simile a lui.

Questi erano i pensieri di Jack in questo giorno così importante della sua vita. Jack tornò a casa dopo aver sconfitto Dimitri, un potente lottatore russo. Il tutto per 100 dollari, per lui una grande conquista, per la sua amata Sylvia un buon passo in avanti per la loro economia familiare. La ragazza, splendida come sempre, arrivò a casa con un’espressione davvero turbata.

Jack: “ehi, Sylvia, che succede?”
Sylvia: “è da giorni che non sto bene”
Jack: “sì, sei andata a farti visitare?”
Sylvia: “ho fatto un test per la gravidanza, il risultato è positivo”

Il cuore di Jack iniziò a battere sempre più con forza, un’emozione del tutto nuova per lui.

Jack: “ti prego, dimmelo ancora”
Sylvia: “sono incinta, Jack, quasi due mesi di gravidanza!”

Jack abbracciò la fidanzata, baciandola con passione sulle labbra. Per lui questa era la notizia più bella che potesse sentire. Il dolore alla schiena, conseguenza di un Vertebreaker riuscito male, non aveva più effetto su di lui, Jack sarebbe diventato padre, la cosa migliore che potesse capitargli. Eppure, Sylvia era triste, il suo realismo precedeva le proprie emozioni.

Sylvia: “Jack, non possiamo tenerlo, siamo poveri, con che soldi lo cresceremo?”
Jack: “dai, un modo per tirare avanti lo troveremo, se proprio serve lotterò di più”
Sylvia: “e se dovessi morire? Io non voglio che ti accada nulla di spiacevole”
Jack: “è nostro figlio, è la cosa più preziosa che possiamo avere”
Sylvia: “tu non capisci, non possiamo crescere un figlio, siamo poveri, Jack, siamo poveri. Hai mollato la tua famiglia, non erediterai neanche un dollaro, guarda in che condizioni sei a forza di combattere. Non possiamo permetterci di essere genitori, ci riproveremo in seguito”
Jack: “un figlio è sempre un figlio”
Sylvia: “ho firmato i documenti, voglio adottarlo. Gli USA sono un paese libero, noi donne non dobbiamo dipendere dai nostri mariti, cerca di capirmi, l’ho fatto per noi due”
Jack: “Sylvia, io ti amo, perciò accetto a malincuore la tua decisione”

All’inizio, Sylvia pensava ad un aborto, ma Jack era totalmente contrario all’idea. Loro figlio sarebbe nato e dato in affidamento ad uno fra i suoi compagni di lotta, per sua fortuna di buona famiglia: Patrick Locker. Patrick era un bravo ragazzo, anche se spesso si lasciava andare alla depressione. Anche Patrick sognava di avere un figlio, ma scoprì di essere impotente, quindi di non poter realizzare il suo sogno. Fu così che Jack gli chiese di occuparsi di suo figlio.

Patrick: “un Leone? Ehi, non scherziamo, io non posso essere padre di uno che porta il cognome Leone, per me sarebbe una responsabilità troppo grossa”
Jack: “non sarà Leone, sarà Locker. Bruce Locker”
Patrick: “Bruce? Non mi piace questo nome, non so perché ma questo nome mi ricorda la frangia dell’hard rock, piuttosto ci vuole un nome più strano, più divertente, Danny. No, troppo banale, facciamo Denny”
Jack: “Denny? Denny Locker? Ma è un nome da sfigato!”
Patrick: “sempre meglio che Bruce Leone, non trovi?”
Jack: “ok, tanto il figlio sarà tuo. Sia chiaro, non mi immischierò mai più nelle vostre faccende, anzi, credo proprio che non riuscirei neanche a guardarti in faccia dopo averti ceduto un figlio”
Patrick: “non vorrai mica dirmi di farmi da parte nella lotta, vero?”
Jack: “me ne andrei io, ma non credo di essere in grado di fare altro. Il Wrestling è la mia vita”
Patrick: “sì, in effetti avrei voluto ritirarmi fra un anno, non sono un patito della violenza”
Sylvia: “ti ringrazio, Patrick, tu e la tua fidanzata sarete degli ottimi genitori per nostro figlio, anzi, vostro figlio”
Patrick: “Sylvia, Jack, grazie per questa opportunità”
Jack: “facciamo una promessa fra noi tre. Questo segreto dovrà restare fra noi, io e Sylvia saremo assieme, ma non vogliamo più vederti, non contattarci per nessun motivo, non vogliamo sapere nulla, questo è vostro figlio”

Un po’ di burocrazia e l’adozione fu completata, i Locker erano la classica famiglia per bene. I due non si aspettavano che nel giro di pochi anni avrebbero investito tutti i loro soldi in borsa, arricchendosi per poi perdere tutto in quotazioni sbagliate. Da lì, una triste storia che portò i Locker a sbarazzarsi di loro figlio Denny. Patrick era così disperato da essere disposto a farlo fuori, ma per fortuna Denny si salvò. Invece, Jack diventò un uomo di successo ed ebbe con Sylvia una stupenda figlia, Jessica, ma fra lui e la moglie i rapporti furono sempre più tesi. Jack non le perdonò mai la negligenza a provare a crescere il loro unico figlio maschio.

Chicago – 29/09/2005
L’head quarter della WBFF di Chicago era imponente come sempre. Jack Leone, nel suo ruolo da owner, stava visionando alcuni nuovi talenti in compagnia dell’avvocato Sunner.

Sunner: “guarda questo, secondo me può andare”
Jack: “Mike Boxe, lottatore di colore, grande fisico, poca tecnica, non va bene! Scartato”
Sunner: “sicuro? A me pare un buon investimento”
Jack: “sicurissimo, avanti con il prossimo”
Sunner: “il prossimo è un lottatore di Portland, abilissimo nell’uso delle catene”
Jack: “il solito fissato con le catene. Non voglio membri della Chain Gang da noi”
Sunner: “ok, come vuoi tu, sembrava promettente, allora scartiamo anche Denny Locker”
Jack: “passiamo al pr… ehi, come hai detto che si chiama?”
Sunner: “Denny Locker, nato a Portland ed abbandonato dai suoi genitori”

Jack non riusciva a crederci, solo guardandolo in faccia capì che era suo figlio, quel bambino dal viso scarno con qualche capello biondo in testa. Avrebbe potuto mettere sotto contratto suo figlio? E se in qualche modo avesse scoperto la verità? A Jack non importava, questo è il Business, si fanno delle scelte e vanno portate avanti fino all’ultimo.

Jack: “Denny Locker, mettiamoci in contatto con lui, lo chiamo subito”

Jack compose il numero di cellulare di Locker, provando un’emozione a lui nuova. Gli sembrava di essere tornato indietro di tanti anni, se solo sua moglie fosse stata lì con lui chissà cosa avrebbe pensato. Prima o poi anche lei lo avrebbe saputo.

Denny: “sì, chi parla?”
Jack: “salve, sono Jack Leone, l’owner della World Bloody Fight Federation”
Denny: “Jack Leone? Per me è un onore parlare con lei”
Jack: “la ringrazio, Mr.Locker. Voglio proporle un contratto”

Nel giro di pochi giorni, avvenne un faccia a faccia fra Jack e Denny, fu lì che fece la sua comparsa Sylvia.

Sylvia: “sono arrivata, anche a me piace essere presente in questo tipo di affari, chi è questo?”
Jack: “lui è… è… Denny Locker”
Sylvia: “dici sul serio?”
Jack: “certo, perché dovrei mentire!”

Jack fece cenno a Sylvia di rimanere in silenzio, ma lei aveva capito di poter sfruttare questo fatto a suo piacimento. Fu proprio lei a firmare il contratto con Denny Locker, l’avrebbe preso sotto la sua protezione, un modo per mettere Jack su un piano di inferiorità. Se ce ne fosse stato bisogno, lei lo avrebbe minacciato di rivelare al mondo il loro segreto per metterlo in crisi, e così fu.

New York – 19/07/2006
Blood River 2006 – Jack Leone vs Denny Leone, la sfida di famiglia era stata sancita. Jack aveva cominciato a comportarsi in maniera strana, sapeva che i fans si sentivano traditi dal suo atteggiamento, ma lui non poteva dire la verità. Non era mai stato in grado di accettare l’adozione di suo figlio, come poteva dire al figlio ritrovato “ehi, io sono tuo padre, scusa per l’inconveniente”??? Se ne era fregato, aveva voluto chiudere con il passato quando in realtà sapeva che sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbe dovuto pagare per tutte le sue colpe.

Jack entrò in una chiesetta sperduta della sua città fino ad avvicinarsi al parroco.

Jack: “padre, sono peccatore, ho bisogno di confessarmi”
Padre: “qual è il tuo peccato, Dio ti ascolta”
Jack: “anni fa ho dato in adozione un figlio, ero povero, ma non ho scusanti. Egi è cresciuto nel peggiore dei modi, l’ho incontrato dopo tanti anni e non gli ho detto che ero suo padre. L’ha scoperto da solo ed ora è in cerca di vendetta nei miei confronti”
Padre: “quindi temi che possa accaderti qualcosa di spiacevole, devi sapere che il Signore è con te”
Jack: “vede, padre, io merito di essere punito, non ho più certezze nella vita al di fuori della mia fede. Fino al mese scorso ero rispettato, ma ora sono visto male da tutti”
Padre: “devi solo avere fede, se ti comporterai bene, tuo figlio ti perdonerà, devi essere in grado di mostrare la tua umiltà”
Jack: “umiltà? Io non possiedo questo dono, io sono peccatore non per quello che ho fatto, ma per quello che farò. Non porgerò l’altra guancia, non seguirò il comandamento di Nostro Signore, bensì lo colpirò duramente, farò pentire Dio di averlo fatto tornare da me, o per meglio dire, lo redimerò. Presto capirà l’importanza del cognome che porta”
Padre: “tu sei folle, cerca di ritrovare la fede prima di commettere qualcosa di cui pentirti”
Jack: “la fede? Io sono credente, mi assolva per favore, devo assolutamente agire!”
Padre: “non posso assolverti, tu sei pazzo!”
Jack: “padre, non si immischi nelle mie faccende, mi dia la sua benedizione o me la prenderò con la forza!”

Il padre diede la benedizione a Jack Leone, che uscì dalla Chiesa con un’aria davvero soddisfatta. Aveva capito di essere nel torto, si sentiva come le persone che ha sempre disprezzato. Ma ora, questo non aveva importanza, lui era stato punito dalla vita, la verità era venuta a galla e doveva agire di conseguenza. Si sarebbe ripreso il rispetto con il sangue di suo figlio, o magari anche quello della figlia traditrice che non lo aveva capito. Jack rappresnetava l’altro lato della medaglia, quello del malvagio, del padre ingrato, del punitore.

Jack avrebbe punito se stesso uccidendo suo figlio. Ormai nulla poteva più fermarlo, la decisione era irreparabile, a Blood River avrebbe eliminato Denny Leone per fare un torto a se stesso. Jack Leone non avrebbe più avuto un erede, sarebbe morto in solitudine.

Jack: “mi dispiace, Denny, non avrei mai voluto arrivare a questo punto, ma devo farlo. Tu sai tutto, la gente sa la verità. Il mio unico motivo per vivere è quello di eliminarti, una volta fatto questo la mia vita non avrà più senso, potrò farla finita ed essere punito per l’eternità. Nessuno può giudicare Jack Leone, nessuno può dirmi cosa devo fare, ho preso la mia decisione e la porterò a fondo”

Forse, non dobbiamo essere così convinti che via sia più di una verità, Jack Leone si sbagliava nel credere di aver agito nel giusto poiché aveva completamente torto. Paradossalmente, non era mai stato così felice di aver sbagliato!

Questa è una storia che ci ha fatto riflettere sull’impossibilità di evitare che accadano cose spiacevoli, poiché nessuno nasce con una sfera di cristallo fra le mani. Eppure, ci si stupisce sempre che dopo una simile esperienza l’uomo sia capace di persevare, continuando ad agire nel peggiore dei modi!!!

MeltdownMachine
00domenica 16 luglio 2006 22:53
E' Corto [SM=x837070]:
Non ci posso credere, uno spot di CITH che sia meno di 100002302 pagine [SM=x837070]:
Di solito prende voti alti perchè la gente si stufa di leggere alla nona pagina e gli da il voto sulla fiducia [SM=x837067]:
cell in the hell
00domenica 16 luglio 2006 22:55
premessa
Per chi non conosce la storia di Jack Leone, consiglio la lettura dei miei spot al seguente indirizzo internet (2 pagine, saltate pure i primi che sono a stampo comico!).

www.wrestling4ever.com///WBFF/Spot/Spot%20ufficiali/JL...

In particolare, consiglio la lettura di "Una cintura non cambia l'esistenza" del 19 febbraio 2006, dove si parla per la prima volta del segreto della famiglia Leone. La storia prosegue con "segni" del 22 aprile 2006 e con "Occhi altrui, stesso peccato" del 21 giugno 2006.

Buona lettura, fatemi sapere cosa ne pensate. :Sm1: Si chiude un'era nei miei spot perché sta per avere vita un'altra.
cell in the hell
00domenica 16 luglio 2006 22:57
Re:

Scritto da: MeltdownMachine 16/07/2006 22.53
E' Corto [SM=x837070]:
Non ci posso credere, uno spot di CITH che sia meno di 100002302 pagine [SM=x837070]:
Di solito prende voti alti perchè la gente si stufa di leggere alla nona pagina e gli da il voto sulla fiducia [SM=x837067]:



ma no, non ho mai fatto più di 6 pagine, cmq questo è di 4 pagine abbondanti, ho deciso che scriverò meno perché ho studiato la scrittura di sintesi a scuola. Gli stessi concetti espressi in meno spazio. :Sm1:

Il racconto guadagna fluidità ed evita di annoiare. Se non è lunghissimo la voglia di leggerlo resta intatta.
MeltdownMachine
00domenica 16 luglio 2006 22:58
Re: Re:

Scritto da: cell in the hell 16/07/2006 22.57


ma no, non ho mai fatto più di 6 pagine, cmq questo è di 4 pagine abbondanti, ho deciso che scriverò meno perché ho studiato la scrittura di sintesi a scuola. Gli stessi concetti espressi in meno spazio. :Sm1:

Il racconto guadagna fluidità ed evita di annoiare. Se non è lunghissimo la voglia di leggerlo resta intatta.



Stavo vagamente scherzando, eh [SM=x837066]:

Poi i tuoi spot di solito mi piacciono :wlf
cell in the hell
00domenica 16 luglio 2006 23:10
Re: Re: Re:

Scritto da: MeltdownMachine 16/07/2006 22.58


Stavo vagamente scherzando, eh [SM=x837066]:

Poi i tuoi spot di solito mi piacciono :wlf



sì, l'importante è che non mi fisso di utilizzare il tuo stile poi sono soddisfatto. Non perché non mi piaccia ma perché Leone non è Xero.
wordlife85
00lunedì 17 luglio 2006 01:49
Non mi lancio in commenti particolarmente sentimentali per questo feud che mi riguarda da vicino, dico solo che sei un handler di una bravura straordinaria e che vinca il migliore.

:Sm1: Let's go boss :Sm1:
vd2
00lunedì 17 luglio 2006 03:04
Purio ho fatto uno spot intitolato l'altra faccia della medaglia e lo postato oggi come te, che coincidenze!!!!

Cmq a breve leggero lo spot e commenterò :Sm1:

[Modificato da vd2 17/07/2006 3.05]

cell in the hell
00lunedì 17 luglio 2006 19:35
Re:

Scritto da: vd2 17/07/2006 3.04
Purio ho fatto uno spot intitolato l'altra faccia della medaglia e lo postato oggi come te, che coincidenze!!!!

Cmq a breve leggero lo spot e commenterò :Sm1:

[Modificato da vd2 17/07/2006 3.05]




bè, magari abbiamo avuto la stessa idea. Pazzesco! [SM=x837067]:

Non ti preoccupare, alla fine dei conti è una buona idea, probabilmente hai fatto il mio stesso ragionamento.
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