(o lo sport in genere)
Spiegavo qualche minuto fa ad un ragazzo che denigrava noi tifosi napoletani sul fatto che al gol di Quagliarella abbiamo preferito sorvolare.
Quagliarella è un ex giocatore del Napoli. Ci ha fatti sognare per un anno (e in realtà lo fa ancora, ma noi questo preferiamo non vedere) e poi è andato via dopo che ha esclamato:"Ho sognato questa maglia [del Napoli] da tutta una vita". L'abbiamo sentito come un tradimento. E brucia ancora, tantissimo.
Noi tifosi (di tutta Italia e non) sentiamo sino all'osso l'amore che proviamo per la nostra squadra e il nostro giocatore simbolo: quando il Napoli perde la domenica, io sto a lutto tutto il giorno; quando il Napoli vince è festa nazionale; quando il Napoli pareggia lo aggrediamo perchè volevamo di più, ce lo meritavamo, poi continuamo a pronosticare per la prossima partita di campionato; quando il Napoli perse ai rigori in Coppa Italia con la Juventus, io piansi. Non era giusto.
Quando un calciatore ti tradisce lo tratti un po' come fosse il tuo partner: lui ti volta le spalle e tu lo riempi di ingiurie: dici che è uno stronzo, un egoista, pezzo di pupù, che tu gli hai dato il sangue e lui? e lui se ne è andato. Ti brucia, perchè la stima è rimasta lì: Quagliarella è un grande.
Poi ti calmi (anche se a questo ancora non siamo arrivati). E fila tutto liscio.
Questo gli spettatori di calcio non lo capiranno mai. Noi tifosi siamo gli unici appassionati.