Re: domanda:
Walter.Simoni, 04/06/2009 18.56:
Nel testo greco, la scrittura di Giovanni 14,14 dice: «Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò» incoraggiando così a pregare Gesù, oppure dice: «Se chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò», lasciando intendere che la preghiera va rivolta al Padre, ma porgendola nel nome del Figlio?
Semmai fosse la prima ipotesi, cosa significherebbe pregare Gesù nel suo stesso nome? Quel pronome personale, non sarebbe un "mi" di troppo?
Grazie per la risposta
domanda posta da un lettore tdG
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Limitandoci ai testimoni principali e più antichi:
- il Codice Alessandrino (V sec.) riporta la lezione: "Se chiederete [...]"
- il Codice Vaticano e il Sinaitico (IV secolo) riportano la lezione "Se mi chiederete [...]"
La lezione è tradita dal Codice Beza (V secolo) allo stesso modo dell'Alessandrino, e dal P66 (III secolo) come il Sinaitico.
Quindi, come puoi vedere i testimoni tradiscono in ambo i modi.
A favore della lezione del Beza, c'è il criterio testuale della lectio difficilior.
Esistono inoltre altre fonti indirette, mi riferisco ad esempio ad Origene (III sec.) che, citando Gv 14:14, usano la stessa lezione come riportata nell'Alessandrino.