LOCANDINE E CRITICHE

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Cry86
00lunedì 5 febbraio 2007 14:12
In questo spazio inseriamo tutto cio' che riguarda un film appena uscito nelle sale o in procinto di essere distruibito in tutti i cinema italiani ed internazionali!!

Quindi diamoci da fare con LOCANDINE, CRITICHE e OPINIONI PIU' DISPARATE... anche un po' di GOSSIP se volete è ben accetto.. [SM=g27988]
Cry86
00lunedì 5 febbraio 2007 14:28
APOCALYPTO


TRAMA :
Durante la fase finale e più turbolenta della grande civiltà Maya, un uomo, la cui idilliaca esistenza è stata brutalmente sconvolta dalla ferocia degli invasori, intraprende un viaggio irto di pericoli in un mondo dominato da paura e oppressione, dove lo attende una fine straziante. Quando gli eventi precipitano, quest'uomo, spinto dall'amore che nutre per la sua donna e la sua famiglia, tenterà di tornare a casa per riuscire a salvare il suo mondo e la sua vita.

APPROFONDIMENTI :

Titolo originale: Apocalypto
Regia: Mel Gibson
Sceneggiatura: Farhad Safinia ,Mel Gibson
Fotografia: Dean Semler
Musiche: James Horner
Montaggio: Kevin Stitt ,John Wright

Anno: 2006
Nazione: Stati Uniti d'America
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 139'
Data uscita in Italia: 05 gennaio 2007
Genere: storico
Debbyna1972
00mercoledì 7 febbraio 2007 00:16


Titolo originale: Hannibal Rising
Regia: Peter Webber
Sceneggiatura: Thomas Harris
Fotografia: Ben V. Davis
Musiche: Ilan Eshkeri ,Shigeru Umebayashi
Montaggio: Valerio Bonelli ,Pietro Scalia

Anno: 2007
Nazione: Gran Bretagna / Repubblica Ceca / Francia / Italia
Distribuzione: Filmauro
Durata: 117'
Data uscita in Italia: 09 febbraio 2007
Genere: thriller


TRAMA :

In Lituania, un adolescente, reso orfano dalla guerra e muto dagli orrori di cui è stato testimone, si ritrova chiuso in un orfanotrofio sovietico dove deve fare i conti con le prepotenze dei suoi perfidi compagni. Ma non è un ragazzo come tanti altri: è il giovane Hannibal Lecter. Dopo una rocambolesca fuga oltre la cortina di ferro, raggiunge la periferia di Parigi, in Francia, dove risiede lo zio, suo unico parente ancora in vita. Giunto a Lecter Castle, Hannibal scopre che l'uomo è morto, ma la sua bellissima e misteriosa vedova giapponese, Lady Murasaki Shibuku, lo accoglie in casa.

[Modificato da Cry86 11/03/2007 14.15]

Debbyna1972
00mercoledì 7 febbraio 2007 00:27


Titolo originale: Miss Potter
Regia: Chris Noonan
Sceneggiatura: Richard Maltby Jr.
Fotografia: Andrew Dunn ,Chris Seager
Musiche: Nigel Westlake
Montaggio: Robin Sales

Anno: 2006
Nazione: Gran Bretagna / Stati Uniti d'America
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 92'
Data uscita in Italia: 02 febbraio 2007
Genere: biografico

TRAMA :

Biografia della scrittrice Betrix Potter, creatrice di uno dei romanzi per ragazzi di maggior successo. Il film racconta la storia di questa una pensatrice libera ed indipendente che s'innamorò del suo editore Norman Warne. Lascia in eredità pubblicazioni che hanno incantato intere generazioni. Eredità diventata patrimonio nazionale.

[Modificato da Cry86 11/03/2007 14.16]

Cry86
00domenica 11 marzo 2007 14:05
HO VOGLIA DI TE


Cast: Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Filippo Nigro, Ivan Bacchi, Luigi Petrucci, Caterina Vertova, Claudio Bigagli
RegiaLuis Prieto
Sceneggiatura: Teresa Ciabatti, Federico Moccia
Durata 01:50:00
Data di uscita: Venerdì 9 Marzo 2007
Generi: Commedia, Drammatico, Sentimentale
Distribuito da: WARNER BROS. PICTURES ITALIA

TRAMA :

Ho Voglia Di Te è tratto dal romanzo di Federico Moccia, già autore di Tre Metri Sopra Il Cielo di cui questo Ho Voglia Di Te è il seguito.

La trama di Ho Voglia Di Te inizia con Step, il Riccardo Scamarcio protagonista del film, che torna a Roma dopo aver trascorso due anni negli Stati Uniti. Molte cose sono cambiate da quando è partito, ma il ragazzo deve ancora affrontare i fantasmi del passato così come non si sono del tutto sopiti i sentimenti provati per il suo primo amore, Babi. Ad aiutarlo nella sua difficile ricerca della felicità interviene l'incontro con Gin, una ragazza bella e travolgente che gli farà provare emozioni e sensazioni che credeva sopite...

[Modificato da Cry86 11/03/2007 14.12]

Cry86
00domenica 11 marzo 2007 14:09
BORAT


Cast: Ken Davitian, Pamela Anderson
Regia: Larry Charles
Sceneggiatura: Peter Baynham, Dan Mazer
Durata 01:22:00
Data di uscita: Venerdì 2 Marzo 2007
Genere: Commedia
Distribuito da: 20TH CENTURY FOX ITALIA

TRAMA :

Borat Sagdiyev, celebre giornalista della Tv del Kazakhstan, viene inviato negli Stati Uniti per girare un reportage sul Paese più grande del mondo. Giunto sul posto, però, Borat si mostra interessato, più che agli usi e costumi americani, a cercare la bella Pamela Anderson che vorrebbe sposare...

NOTE :

EVENTO SPECIALE ALLA I^ EDIZIONE DI 'CINEMA. FESTA INTERNAZIONALE DI ROMA'. - GOLDEN GLOBE 2007 COME MIGLIOR ATTORE IN UN FILM MUSICAL/COMMEDIA A SACHA BARON COHEN. - CANDIDATO ALL'OSCAR 2007 PER LA MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE.

[Modificato da Cry86 11/03/2007 14.10]

@talia@
00venerdì 23 marzo 2007 12:20
Hollywoodland


Titolo originale: Hollywoodland
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 126'
Regia: Allen Coulter
Sito ufficiale: www.hollywoodlandmovie.com
Sito italiano: www.hollywoodland.it


Cast: Adrien Brody, Diane Lane, Ben Affleck, Bob Hoskins, Robin Tunney, Joe Spano, Molly Parker, Dash Mihok
Produzione: Back Lot Pictures, Focus Features
Distribuzione: Buena Vista
Data di uscita: Venezia 2006
23 Marzo 2007 (cinema)

Trama:
Anni 50, Hollywood, il detective Louis Simo, é chiamato ad indagare sulla morte del celebre attore George Reeves, che interpreta il Superman televisivo. Apparentemente morto per suicidio, le indagini porteranno a sviluppi non prevedibili. Simo scoprirà, infatti, che l'attore aveva una storia con la moglie del produttore Eddie Mannix, e questo potrebbe essere un valido movente per un omicidio...


George Reeves è un attore che cerca di avere successo nel Cinema, la sua carriera lo porta ad acquisire una fama immensa nei panni di Superman nell'omonima serie trasmessa dalla TV americana negli anni '50, e ormai diventata un cult. La morte improvvisa di Reeves, cciso da un colpo di arma da fuoco alla testa, è uno dei misteri insoluti di Hollywood: suicida o ucciso per i giochi di potere del mondo del Cinema? Louis Simo, un detective in cerca di realizzazione professionale, indagherà sulla vicenda.

Un noir o una ricerca sull'identità dell'uomo? È questa la domanda che ci si pone guardando Hollywoodland, opera prima di Allen Coulter, già regista televisivo, (lo abbiamo apprezzato in alcune puntate de "Th Sopranos" e "Sex and the City"), ma che sapientemente ha saputo fare il passaggio dal piccolo al grande schermo. La risposta non è facile, ma è certo che il film affascina. Colpisce la storia del protagonista, tanto amara quanto la vita stessa delle star, sottomesse al capriccio di Studios e spettatori ed estirpati della propria identità in virtù di un unico ruolo di successo. Come Marylin o Elvis, anche Reeves è rimasto schiacciato dalla fama, e come loro la sua morte è diventata quasi più interessante dei ruoli che interpretava. Reeves vestiva i panni di Superman e quando muore è della morte del supereroe che i giornali hanno parlato, e per lui milioni di bambini hanno conosciuto la vera essenza del lutto. Ci si immedesima nel tentativo di cercare un posto nel mondo che ci circonda, non solo dell'attore ma anche del detective che indaga sulla sua morte. Due storie vissute in quasi dieci anni di differenza, ma con un filo conduttore comune, rapportabile anche alla realtà attuale. E non a caso Ben Affleck, ingrassato per l'occasione, è riuscito a rendere al meglio più il lato umano dell'attore che non quello da star.

La bravura di Coulter si può apprezzare non solo per aver saputo sapientemente far rivivere gli anni d'oro del Cinema, il Glamour dell'epoca in cui gli Studios e il grande schermo affascinavano e incantavano i comuni mortali, ma anche il cambiamento del decennio successivo, con la venuta della televisione, causa del declino del bel mondo dorato, e della fine di un epoca. Geniale è l'idea del Flashback sui due periodi, entrambi passati, con le storie dei personaggi che si intrecciano e si separano, divise da solo pochi anni ma da modi di vivere completamente diversi: l'elegante formalismo e il garbo prima, e la cacofonia di colori e rumori poi, riconoscibili non solo dalle scenografie e dagli stessi movimenti degli attori, dai colori...

Un ovazione per Diane Lane è quantomeno doverosa: l'attrice sembra uscita da una stampa dell'epoca e niente avrebbe da invidiare alle dive che stregavano le sale in quegli anni…è perfetta nell'impersonificare il ruolo della moglie del produttore, donna moderna e fuori dalle righe, che ben sa come sfruttare le fortune del marito.
Volendo analizzare più a fondo il film, Hollywood, non è altro che l'immagine di se stessa, nascosta dietro una facciata di sorrisi, sfarzo e perfezione rasentata, c'è il lato tragico, vuoto e a volte deprimente di vite in cerca di qualcosa che appaia ma che poi si dimostra solo finzione.

La frase: "Si è sparato in testa con una Luger... la pistola dei nazisti!".

Monica Cabras
@talia@
00venerdì 23 marzo 2007 12:23
Bordertown


Titolo originale: Bordertown
Nazione: U.S.A., Messico
Anno: 2005
Genere: Drammatico, Thriller
Durata:
Regia: Gregory Nava
Sito ufficiale:


Cast: Jennifer Lopez, Antonio Banderas, John Norman, Kate del Castillo, Irineo Alvarez, Juan Diego Botto, Sonia Braga
Produzione: Mobius Entertainment Ltd., Mosaic Media Group, El Norte Productions
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 23 Marzo 2007 (cinema)

Trama:
Lauren é una giornalista del Chicago Sentinel che si trova a Juarez, una città al confine con il Messico, dove sta indagando su alcune morti misteriose che vedono coinvolte le operaie di una fabbrica.

Mentre da una parte si parla di innalzare una specie di grande muraglia che tenga lontani dagli Stati Uniti le folle di disperati che dal Messico scelgono la via dell'emigrazione clandestina nella speranza di condizioni di vita migliori, d'altro canto i trattati commerciali hanno permesso la creazione di fiorenti industrie che basano i loro profitti su una manodopera economica e non sindacalizzata. Le "maquilladoras" sono fabbriche a ciclo continuo in territorio messicano che impiegano prevalentemente operai di sesso femminile perché più adattabili a condizioni di lavoro difficili e meno organizzate. Nella città di Juarez però molte di queste donne sono in pericolo di vita se è vero (come riporta il film all'inizio) che anche tre donne a settimane vengono ritrovate morte nella piccola località di frontiera. Lo sfondo di questi delitti è prevalentemente sessuale.

Una giornalista del Chicago Sentinel, Lauren Adrian (Jennifer Lopez) viene inviata contro la sua volontà ad indagare su questa serie di omicidi, e si imbatte in una ragazza che è sopravvissuta miracolosamente alle orribili violenza cui è stata sottoposta e che soprattutto è in grado di riconoscere i suoi aggressori. Inizia così una lotta senza quartiere con dei nemici che nascondono il proprio volto dietro il potere economico e la collusione con forze politiche in Messico e negli Stati Uniti.

Bordertown, scritto e diretto da Gregory Nava, si muove su un doppio binario. Da un lato cerca di portare di fronte all'opinione pubblica un problema autentico e scottante, quello dello sfruttamento e della violenza sulle donne, generalizzata al confine del Messico. Per questo il film ha anche avuto importanti riconoscimenti da Amnesty International. D'altro canto Bordertown è anche un thriller, con tutto l'arsenale di sotterfugi e colpi di scena propri del genere. In questo caso si cerca di dimostrare come i delitti di cui si parla facciano parte di una cospirazione su scala internazionale, fino a mettere sotto accusa senatori degli Stati Uniti e persino il Nafta, il trattato del libero commercio tra Usa e Messico. Questi diventano quasi i mandanti ideali di queste morti, anche se non è evidente il legame tra crimini sessuali e sfruttamento economico. Così le parti politiche sono trattate in maniera piuttosto disinvolta e più di un passaggio logico viene saltato in favore di un ipotetico buon fluire della trama. La sceneggiatura però nonostante le intenzioni in tal senso non scorre affatto, e anche la giornalista coraggiosa interpretata dalla Lopez non riesce ad essere credibile fino in fondo (nonostante l'improvviso emergere di un trauma infantile). In definitiva è bene che vengano realizzati film legati alla realtà, purché non adottino tecniche da thriller di serie "B". I risultati così rischiano di essere controproducenti.

La frase: "Tutto il mondo vuole essere un "gringo"!"

Mauro Corso

@talia@
00venerdì 23 marzo 2007 12:25
Il topolino Marty e la fabbrica di perle


Titolo originale: Il topolino Marty e la fabbrica di perle
Nazione: Spagna, Argentina
Anno: 2006
Genere: Animazione, Commedia
Durata: 94'
Regia: Juan Pablo Buscarini
Sito ufficiale: www.patagonik.com.ar/...
Sito italiano: www.mediafilm.it/marty


Cast: Ana María Orozco, Fabián Mazzei, Delfina Varni, Nicolás Torcanowsky, Diego Gentile, Joe Rígoli, Alejandro Awada, Mariano Chiesa
Produzione: Castelao Producciones S.A., Filmax Animation, Patagonik Film Group
Distribuzione: Mediafilm
Data di uscita: 23 Marzo 2007 (cinema)

Trama:
Questa è la storia di Lucia, una bambina che ha appena perso un dentino. Papà Daniel e mamma Linda cercano di rassicurarla, raccontandole la favola del Topolino Marty. Il topolino sarebbe arrivato nella sua cameretta per prendere il suo dentino e lasciare in cambio una moneta. Ciò che nessuno può immaginare, è che una meravigliosa ed incredibile avventura sta per iniziare... Nel mondo di Marty, l'amicizia e la collaborazione permettono alla favola di prendere vita: un topolino controlla ciò che succede e riferisce ad un altro, che a sua volta lo racconta ad un altro.., fino a che la notizia arriva a Marty. Il topolino vive in una barca come centinaia di altri topolini che ricevono i dentini, li puliscono e li lavorano fino a trasformarli in brillanti e preziosissime perle. Queste vengono portate a un gioielliere, Dante, che dà loro il corrispettivo in oro del peso delle perle. Ma quello che per anni è sempre stato un viaggio tranquillo e consueto, sta per trasformarsi una pericolosa avventura: Marty viene rapito con lo scopo di rubare la sua barca e il suo tesoro. Ciò che potrebbe essere considerata la fine della storia per chiunque altro, non lo è per Lucia che, con l'aiuto del cugino Oliver, disobbedendo ai genitori e senza pensare alle conseguenze, si lancia nella pericolosa impresa di salvare Marty, iniziando così a vivere una di quelle avventure che ti fanno capire che non bisogna essere bambini per credere nei sogni...


@talia@
00venerdì 23 marzo 2007 12:29
Il lupo


Titolo originale: Il lupo
Nazione: Italia
Anno: 2007
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 89'
Regia: Stefano Calvagna
Sito ufficiale: www.illupofilm.com


Cast: Massimo Bonetti, Enrico Montesano, Antonella Ponziani, Marco Petrini, Maurizio Mattioli, Stefano Calvagna, Antonella Ponziani
Produzione: Poker Film
Distribuzione: Poker Film
Data di uscita: 23 Marzo 2007 (cinema)

Trama:
Il film si ispira alla storia di Luciano Liboni, latitante ucciso in un conflitto a fuoco con i carabinieri. Il protagonista é Franco, un ragazzo timido, la cui adolescenza viene tragicamente segnata dalla morte del padre. Solo la sorella riesce a capirlo fino in fondo e sarà lei insieme ad un amico d'infanzia di Franco ad aiutarlo durante il periodo di latitanza, in seguito all'omicidio di un giovane carabiniere.

Già autore di tre film dal 2000 ad oggi ("Senza paura", "L'uomo spezzato" e "E guardo il mondo da un oblò") l'ex ultrà della Lazio Stefano Calvagna porta sul grande schermo una storia ispirata alla vicenda di Luciano Liboni, "il lupo", l'assassino che nell'estate del 2004 uccise un appuntato dei carabinieri nelle Marche prima di morire a Roma in un conflitto a fuoco con le forze dell'ordine nei pressi del Circo Massimo. La storia di un diseredato che non aveva nulla da perdere (queste le sue parole) che già prima dell'omicidio nel 2002 sparò tra l'altro ad un benzinaio a Perugia e ad pattuglia della guardia di Finanza oltre ad essere stato accusato autore di rapine, sequestratore di persona a scopo di estorsione e detentore di stupefacenti.
Questi almeno i fatti "veri", quelli accertati, quelli che Calvagna decide di non mostrare, o di rielaborare a suo modo, per portare avanti la tesi che Liboni sia stato una vittima.
La sua uccisione? Il perverso piano di un capo dei carabinieri che lo voleva a tutti i costi per morto (tanto che gli mette una pistola nello zainetto quando si incontrano...). La sua violenza? In parte è giustificata: ebbe il padre malato, l'abbandono delle istituzioni e un'infanzia difficile. Per non parlare del fatto che fosse malato di epilessia.
Etica e cinema dovrebbero sempre rimanere distanti in un qualsiasi discorso critico, ma quando si parla di storie vere, quando di mezzo ci sono persone morte e famiglie dietro che soffrono, rimodellare la verità a proprio comodo maldispone qualsiasi altra successiva opinione.
Sul piano realizzativo il film non funziona comunque. Sono tante le semplificazioni, se non banalizzazioni, nella sceneggiatura: carabinieri che si riuniscono come un circolo di bocciofili, pedinamenti fatti a mò di barzelletta, amici che ricordando un paio di parole dette dieci anni prima capiscono dove venirti a trovare e che, dopo averti lasciato a te stesso per tanto tempo, da un giorno all'altro ti regalano ventimila euro come se nulla fosse (Liboni fu sì trovato con addosso 30mila euro, ma erano il frutto di una rapina fatta qualche anno prima). A mancare non è solo la ricerca sul personaggio (che sicuramente sarà stata fatta bene, ma di cui si è preso solo ciò che si voleva prendere), ma anche e soprattutto quella legata ai modus operandi delle forze dell'ordine(che, a parole, sorvegliano un edificio con un elicottero, ma non si accorgono se dalla porta principale entra il sospettato). "Non riuscita" è poi la direzione degli attori, con un Montesano credibile come quando faceva i due carabinieri con Verdone e un Calvagna che prova a fare il romanaccio duro e spietato come il Piotta chiacchierava con Mastrandrea in un suo famoso video. Si salva Massimo Sonetti che fa di tutto per dare credibilità al suo maledetto personaggio. Regia che strizza l'occhio alle fiction televisive.
Chiudiamo con le parole di Calvagna: "Un film duro e scomodo. Un film verità... un malvivente che ha ucciso a sangue freddo un carabiniere e per questo rimane un delinquente, che forse però nessuno volle catturare vivo. Lascerò allo spettatore il giudizio sulla "giustizia giusta" fornendo una mia elaborazione personale sull'accaduto. Per ora "sbatto" i fatti sul grande schermo aspettando una risposta... se mai ci sarà". Bene...

La frase: "Non ti faremo nulla".

Andrea D'Addio

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