Ho trovato altro materiale sul culto della Madre in Sardegna, anche se non è molto...
COMPLESSO MEGALITICO DI PRANU MUTTEDDU-GONI (CAGLIARI)
Tombe a circolo
Le tombe a circolo ospitavano le ossa dei defunti nella cella cubica di dura pietra arenaria. Le ossa venivano composte nella cella dopo il rito della scarnificazione. Nelle notti di sgomento per la battaglia imminente, nelle albe dei solstizi e dei riti propiziatori, quando più grande era l'attesa, per timore o per gioia, le genti di Pranu Mutteddu danzavano nei circoli sacri bruciando essenze, cinti di mirto, tatuati di simboli astrali con succhi di bacche.
Morte e vita in un unico cerchio.
Pranu Mutteddu non era solo luogo per sepolture illustri. L'Altopiano del Mirto era infatti consacrato alla Dea Madre, da cui discendeva ogni cosa e ogni vivente. Il suo respiro divino governava la Terra, i raccolti e le alterne stagioni e si esprimeva altissimo nell'operato dei grandi uomini sepolti a Pranu Mutteddu. Lungo i percorsi sacri dell'altopiano, delimitati dai Menhir e dai Circoli di pietra, le tribù neolitiche celebravano la Dea Madre e il suo sposo Dio Toro, altra e minore divinità del duale olimpo neolitico. La simbologia utilizzata per rappresentare l'energia cosmica della Dea Madre ci è stata rivelata dai decori incisi sul vasellame dei corredi funerari ritrovati nelle Tombe a circolo e nelle Domus de Janas di Pranu Mutteddu: spirali, triangoli, occhi, zig-zag, figure stilizzate maschili e femminili ornano tutte le terrecotte databili tra il 3000 e il 2500 a.C. Gli stessi simboli venivano sicuramente dipinti, utilizzando succhi di bacche e di radici o il sangue degli animali sacrificati, sui corpi degli officianti i riti, che erano con ragionevole certezza i personaggi più in vista della tribù- sciamani e guerrieri. E' legittimo ritenere che i riti più complessi si svolgessero in occasione di particolari allineamenti astrali, i nostri attuali Solstizi d'Inverno e d'Estate, che segnavano scadenze importanti per le colture agricole e per tutte le altre attività delle comunità di agricoltori e pastori stabilmente insediate nel Neolitico nell'attuale territorio del Comune di Goni.
QUI' potete trovare la pagina dalla quale ho preso le informazioni, ed è visibile anche il complesso megalitico in questione.