La Madre del Grano

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stregaviolet )O(
00giovedì 4 agosto 2005 23:36
E' vero che dai popoli antichi, e anche dai popoli contadini di adesso che portano ancora avanti le antiche tradizioni legate al paganesino, la Madre del Grano è vista solo come uno spirito che abita il grano e, a seconda dalle zone, si parla della Vecchia del grano, della Fanciulla del Grano o della Sposa, della Strega, del vecchio o dalla Nonna.. sono tutte denominazioni per uno spirito che secondo i contadini abita nell'ultimo covone di grano (o di altri cereali) e che chi lo falcia avrà sfortuna, oltre che derisione da parte degli altri lavoratori.
Però la Madre del grano in alcuni paesi diventa la divinità del Grano, Demetra, e controlla la crescita del grano, suo protetto e quindi sua creatura, come un figlio o meglio, una figlia, Persefone, che dall'oscurità della terra durante i mesi ancora scuri esce allo scoperto quando il sole è caldo e le giornate lunghe.
In questa associazione è chiaro il riferimento in questi rituali come alla vicenda mitologica di Demetra e Persefone, e per questo motivo studiosi (io faccio riferimento a Frazer) pensano che le grandi divinità greche, cioè Demetra e Persefone, prima di diventare grandi divinità nobili e scolpite nel candido gesso, fossero prima di tutto delle divinità agresti, collegate con la coltura dei cereali. Ovviamente i nobili e gli scultori d'arte del tempo non si sarebbero mai sognati di dare importanza a usanze popolane e così "basse" come quelle agricole, e anche se l'avessero saputo non vi avrebbero dato peso o avrebbero nascosto l'evidenza..
eppure questa è la probabile nascita del culto di Demetra la dea del raccolto, o più precisamente del Grano (che negò qualsiasi fioritura e maturazione quando Persefone fu rapita, quindi ovviamente ha un grande potere sull'agricoltura), e di Persefone, sua figlia.
Questo è un pezzo del Ramo D'o0ro di frazer che spiega una cosa interessante!

"..Demetra dovrebbe essere il grano maturo dell'anno in corso; e Persefone il seme da esso prodotto per rinascere a primavera. La discesa di Persefone negli inferi sarebbe quindi l'espressione mitica della semina, e il suo ritorno alla superficie in primavera il germogliare del grano in erba. In tal modo la Persefone di un anno diventa la Demetra dell'anno successivo; ed è assai provbabile che questa fosse appunto la forma originaria del mito. Ma quando, con l'evoluzione del pensiero religioso, il grano fu concepito non più come un essere che seguiva l'intero ciclo di nascita, crescita, riproduzione, morte nell'arco di dodici mesi ma come una divinità immortale, una delle due personificazioni, madre o figlia, dovette per motivi di coerenza venire sacrificata. Ma la duplice concezione del grano come madre e figlia ad un tempo, era probabilmente troppo antica e troppo profondamente radicata nell'animo popolare perchè la logica potesse cancellarla, e fu quindi necessario trovare nel mito riformato uno spazio per entrambe. E questo spazio lo si trovò assegnando a Persefone l'immagine del grano che, seminato in autunno, rispunta in primavera; mentre a Demetra rimase il ruolo, piuttosto vago, della madre feconda, che lamenta l'annuale scomparsa del grano sotto la terra e si rallegra per la sua ricomparsa in primavera. Così invece della regolare alternanza di divinità, ciascuna delle quali vive per un anno per poi generare la divinità che a lei succede, il nuovo mito si basa sulla concezione di due creature divine e immortali, una delle quali scompare ogni anno per poi risorgere dalla terra; mentre all'altra rimane solo il compito di piangere o gioire, a seconda delle stagioni."

cosa ne pensate di questa visione? è chiaro che è esattamente la nostra visione però invece di Persefone noi consideriamo il Dio come sacrificatore continuo..
però è una visione che mi è piaciuta molto e volevo rendervi partecipi.[SM=g27822]

mausci
00martedì 19 marzo 2013 01:51
dal 2005 vado a riesumare i topic!!! [SM=g27834] vabbé.. [SM=g27828]
mi piace pensare che Demetra e Persefone siano la stessa Dea, che come sempre si esprime assumendo svariati volti..mi piace pensare che, come per tutte le altre divinità e figure che qui impariamo a conoscere ed amare, anche queste siamo emblema del ciclo naturale, delle fasi della vita..nascita, fanciullezza, maturità, vecchiaia, morte/incubazione, rinascita...come noi, la giovane Persefone inizia a sbocciare in Primavera (e Oestara è alle porte mentre scrivo.. [SM=g27822] ), poi cresce e fiorisce, divenendo matura, divenendo madre, esplodendo di vitalità, così rigogliosa ed abbondante da poter nutrire l'umanità, così matura e consapevole da proseguire nel Cammino di uscita da se' stessa, e di farlo attraverso l'Amore..anche l'amore di una madre che piange forte quando c'è da piangere e ride forte quando c'è da ridere, sulle tracce di chi ama..anche l'amore di una figlia, che compie il drammatico sforzo di uscire dagli Inferi per raggiungere Colei che la ama..l'amore di chi esce da se' stessa per accogliere l'Altro ed offrire appunto Amore..e poi ritrovare di nuovo se' stessa, la se' stessa completa e vera..

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