Il risultato è che finiti i 3 anni tu torni al lavoro e l'azienda recupera un operatore produttivo, motivato, e che non è passato alla concorrenza.
Non sono mica scemi come sembrano.
ma vedi come è distorta questa mentalità?
Tu dici "non sono mica scemi come sembrano" perché di primo acchito sembra che comportarsi così sia da scemi!
Discriminare le donne sul lavoro perché hanno, o potrebbero avere figli, non è soltanto una cosa profondamente ingiusta e (virtualmente!) illegale: è anche una grandissima ca**ata.
A parte le statistiche che dicono che spesso le donne lavorano molto meglio e più degli uomini, perché hanno più senso di responsabilità (non per dono di natura, ma per educazione, s'intende
); le statistiche valgono quanto valgono...comunque c'è da dire che nella maggior parte dei casi le donne lavorano QUANTO e COME gli uomini per uno stipendio più BASSO...
.
E comunque disfarsi di una persona brava e preparata perché ha avuto un figlio, come giustamente sottolinei anche tu, è insensato!
E' un po' come il discorso del ricorso selvaggio al precariato anche per lavori importanti: serve a ottenere l'obiettivo a breve termine di risparmiare sui contributi e a rendere più ricattabili i dipendenti...ma alla fine ti ritrovi a perdere tutte le persone valide e preparate (perché scappano, e giustamente, appena trovano qualcosa di più decente, o perché le mandi via tu per assumere qualcuno che si fa pagare meno) e a dover insegnare ogni volta da capo il lavoro a qualcuno che magari è senza arte né parte e non ha né le capacità né le motivazioni per farlo bene.
E queste sono politiche intelligenti? No, è la classica furbizia all'italiana, che ignora totalmente gli obiettivi a lungo termine e cerca solo il facile guadagno immediato (se possibile a spese del benessere e della salute altrui).
Scusate, oggi mi sono svegliata un po' "compagni dai campi e dalle officine"
, ma voi non avete idea di quale sia la situazione qui all'università...noi dipendenti (e siamo sempre meno) abbiamo tutte le garanzie di legge, ma sapeste quante persone intelligenti e valide ho visto scappare a gambe levate appena possibile, o subire per anni e anni un precariato malpagato e umiliante...e siamo un ente pubblico, dove non si può nemmeno tirare in ballo l'interesse economico del singolo per giustificare queste assurdità...e dove alla fine, a rimetterci di più sono sempre i più deboli, cioè gli studenti