La fiducia riposta.

eloelo
00lunedì 26 maggio 2008 20:44
Dopo che la parrucchiera mi ha fatto i complimenti perchè sono una persona che "sa costruire relazioni sociali", oggi vi racconto una'altra piccola vittoria per la mia autostima.

Un tema molto delicato in azienda sono le maternità.
Non perchè le maternità siano mal viste, anzi, il contrario.
Le mamme hanno ogni possibile aiuto di legge, e molto lotre, dato che la mia azienda è l'unica che abbia un accordo mamme, che peraltro è tra gli unici in Italia.

Il problema è che ogni maternità qui è un evento mediatico.
Una neo mamma dovrà affrontare le congratulazioni di almeno duecento persone, che si prodigheranno in consigli e ricordi, a tutti i gradi di scala gerarchica.
Dal direttore alla donna delle pulizie tutti gli toccheranno la pancia, chiederanno quando deve nascere e si faranno in buona sostanza " i cazzi suoi" ad oltranza.

Ci cono persone che di questa condizione si avvantaggiano e quanid dicono ai 4 venti della loro nuova condizione la sera dopo l'evento.
Altre no.

E quelle altre però lo dicono a qualcuno.

Nello specifico lo dicono a me.
Vengono a salutarmi e poi mi chiedono informazioni sulle agevolazioni contrattuali.
Poi mi dicono come va, solo a me.

E io ne sono molto felice, perchè vuol dire che di me si fidano.
E dato che oggi chi mi ha fatto l'annuncio è una quasi perfetta estranea ne sono molto soddisfatta.
Quella di venerdì mi ha fatto molto piacere, ma era una quasi amica e non fa molto testo.

Mi piace scoprire che di me si fidano davvero.
laura-mani
00martedì 27 maggio 2008 09:28
Al di là della fiducia che sicuramente meriti...
certo che tenete un bel ritmo, una oggi, una venerdì, ma a 200 ci siete arrivati per riproduzione?
QueenCo
00martedì 27 maggio 2008 14:20
[SM=g27768] [SM=g27768] [SM=g27768] [SM=g27768]



certo che tenete un bel ritmo, una oggi, una venerdì, ma a 200 ci siete arrivati per riproduzione?




I contratti a tempo indeterminato fanno la differenza quando si tratta di mettere su famiglia [SM=g27777]
thevivons
00martedì 27 maggio 2008 15:27
Ahahahah!!! Laura!!! [SM=g27775]

Elo, nessuno qui si stupisce... [SM=g27777]
eloelo
00martedì 27 maggio 2008 18:47
Non hai idea del ritmo che si tiene qui dentro.

e guarda che quest'anno ci si è dati una sonora calmata.
L'anno scorso avevamo una media di maternità del 25% degli assunti!
Una roba impossibile da gestire [SM=g27775]
laura-mani
00martedì 27 maggio 2008 21:42
E pensare che nell'ultima società dove ho collaborato sono andati in fribillazione perché erano andate in maternità 4 persone contemporaneamente di cui solo due nello stesso reparto! E già si parlava di sostituirle con uomini, anzi in due casi è stato fatto!
Conni
00martedì 27 maggio 2008 22:13
Beh, si vede che hanno capito che non sei una persona che sbandiera ai quattro venti una notizia ricevuta.
E' una dote bellissima.

neanche io lo faccio mai, ma non per prudenza o bontà, solo perchè me ne dimentico puntualmente e perchè non riconosco la persona che mi parla anche se lei sembra conoscermi nei minimi dettagli.
Quindi al massimo potrei dire: "Ehi, sai che mi ha detto, Cosa-Lì-Come-Si-Chiama? che è incinta!"
ecco, non è molto d'effetto.
thevivons
00mercoledì 28 maggio 2008 09:26

E già si parlava di sostituirle con uomini, anzi in due casi è stato fatto!


già, salvo poi lamentarsi del calo di natalità [SM=g27785] [SM=g27785] [SM=g27785]
Stronzi!!! [SM=g27785] [SM=g27785] [SM=g27785]
(scusate!)
laura-mani
00mercoledì 28 maggio 2008 14:06
Già The, e l'amministratore è una donna... ma democratica, un figlio lo concede a tutte, al secondo ti sostituisce. Per questo motivo in quell'azienda non è considerato un grande evento e nemmeno la meritoria elo verrebbe a sapere nulla delle gravidanze.
thevivons
00mercoledì 28 maggio 2008 14:44
Eccerto, non sono mica maschilisti solo gli uomini, è una mentalità comune a entrambi i sessi [SM=g27787]
Ed è quel tipo di sopruso che POTRETSI denunciare, ma poi nessuno ha il coraggio di farlo perché sarebbe impossibile, poi, tornare a lavorare nello stesso posto serenamente... [SM=g27784]
eloelo
00giovedì 29 maggio 2008 08:14
Ma sai che da noi invece è considerato davvero l'opposto.

E non certo per santità dell'amministratore delegato o perchè metà dei quadri è donna.
Solo perchè gli operatori sono molto formati, l'azienda spende moltissimo per formare il personale, per cui si ragiona sul fatto che una donna con figli abbia necessità di lavorare più a lungo per mantenere la famiglia... [SM=g27782] [SM=g27782]

Per farti un esempio, dopo la maternità puoi scegliere se tenere un part time per due anni, o se la maternità facolatativa la vuoi far durare fino ad un anno di vita del pargolo.
la facoltativa paga solo il 50% dello stipendio e la puoi usare fino ai tre anni del bambino (un classico quando chiude l'asilo).

Il risultato è che finiti i 3 anni tu torni al lavoro e l'azienda recupera un operatore produttivo, motivato, e che non è passato alla concorrenza.

Non sono mica scemi come sembrano.

Anche altre azienda di comunicazione hanno lo stesso tipo di ragionamento, anche se un contratto specifico per le mamme non ce l'hanno (noi si), però magari hanno il nido, che in questa sede invece manca completamente.
thevivons
00giovedì 29 maggio 2008 09:56

Il risultato è che finiti i 3 anni tu torni al lavoro e l'azienda recupera un operatore produttivo, motivato, e che non è passato alla concorrenza.

Non sono mica scemi come sembrano.



ma vedi come è distorta questa mentalità?
Tu dici "non sono mica scemi come sembrano" perché di primo acchito sembra che comportarsi così sia da scemi!
Discriminare le donne sul lavoro perché hanno, o potrebbero avere figli, non è soltanto una cosa profondamente ingiusta e (virtualmente!) illegale: è anche una grandissima ca**ata.
A parte le statistiche che dicono che spesso le donne lavorano molto meglio e più degli uomini, perché hanno più senso di responsabilità (non per dono di natura, ma per educazione, s'intende [SM=g27777] ); le statistiche valgono quanto valgono...comunque c'è da dire che nella maggior parte dei casi le donne lavorano QUANTO e COME gli uomini per uno stipendio più BASSO... [SM=g27785].
E comunque disfarsi di una persona brava e preparata perché ha avuto un figlio, come giustamente sottolinei anche tu, è insensato!
E' un po' come il discorso del ricorso selvaggio al precariato anche per lavori importanti: serve a ottenere l'obiettivo a breve termine di risparmiare sui contributi e a rendere più ricattabili i dipendenti...ma alla fine ti ritrovi a perdere tutte le persone valide e preparate (perché scappano, e giustamente, appena trovano qualcosa di più decente, o perché le mandi via tu per assumere qualcuno che si fa pagare meno) e a dover insegnare ogni volta da capo il lavoro a qualcuno che magari è senza arte né parte e non ha né le capacità né le motivazioni per farlo bene.
E queste sono politiche intelligenti? No, è la classica furbizia all'italiana, che ignora totalmente gli obiettivi a lungo termine e cerca solo il facile guadagno immediato (se possibile a spese del benessere e della salute altrui).

Scusate, oggi mi sono svegliata un po' "compagni dai campi e dalle officine" [SM=g27775] , ma voi non avete idea di quale sia la situazione qui all'università...noi dipendenti (e siamo sempre meno) abbiamo tutte le garanzie di legge, ma sapeste quante persone intelligenti e valide ho visto scappare a gambe levate appena possibile, o subire per anni e anni un precariato malpagato e umiliante...e siamo un ente pubblico, dove non si può nemmeno tirare in ballo l'interesse economico del singolo per giustificare queste assurdità...e dove alla fine, a rimetterci di più sono sempre i più deboli, cioè gli studenti [SM=g27785]
laura-mani
00domenica 1 giugno 2008 17:43
Passavo di qui per caso per chiedere ad elo se nel frattempo c'erano state altre gravidanze, vista la frequenza, ed ho letto i vostri ultimi commenti.

Purtroppo non penso nemmeno che sia "furbizia" all'italiana, ma un'incapacità degli imprenditori ad investire. Molte aziende pubbliche e private, vanno avanti finché dura, quando decrementano tirano il collo a chi lavora per loro e davanti ai problemi ci mettono la classica pezza. Non sono abituati a pensare in prospettiva e poi se va male è colpa del mercato, dello stato che mette troppe tasse e non da finanziamenti. Dentro questa incapacità ci cascano anche le maternità, che, viste come un problema, vengono eliminate, quando basterebbe gestirle.


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