Le dee perdute dell'antica Grecia

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Danae_88
00mercoledì 7 settembre 2011 17:04


Le dee perdute dell'antica Grecia
di Charlene Spretnak,
edito da Le Civette di Venexia





E' la donna a creare il completamento inesauribile di ogni frammento mitico. Lei è nella Dea e appartiene alla Dea. Lei incarna il mito con il proprio essere totemico. Lei è la forma cosmica della crescita, della pienezza e della decrescita: vergine innocente, creatrice matura, anziana saggia. E lei non potrà mai più essere negata. Le sue radici sono troppo profonde, e sono ovunque.

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L'abitudine di vedere la religione greca esclusivamente attraverso la mediazione della letteratura greca ha comportato un errore di metodo iniziale e fondamentale. In letteratura l'inizio è Omero, anche se ogni studioso sa che non è affatto primitivo. [...]
Omero non rappresenta un punto d'inizio, bensì un'apice, un compimento, con scarse allusioni alle origini. [...] Sotto questa superficie splendida giace uno strato [...] al tempo stesso più primitivo e permanente.


Citazione di Jane Ellen Harrison

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Jung scrisse: "Simboli nefasti sono la strega, il drago (ogni animale che divori o avvinghi, come un grosso pesce o il serpente) [...].
Quest'elenco [...] si limita a indicare le caratteristiche essenziali dell'archetipo della madre".
Davvero? Oppure rappresenta soltanto le caratteristiche dell'archetipo patriarcale della madre?

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Quali sono le conseguenze per una donna se le si dice che la sua vera natura è in gran parte quella di una "puttana perfetta", e che tutto ciò è dimostrato dalle fonti più antiche della mitologia?

Danae_88
00mercoledì 7 settembre 2011 17:15

Mi sono innamorata di questo libro... rappresenta qualcosa di molto importante per me che amo la terra dei templi e degli ulivi, le sue leggende... e soprattutto svela l'origine e la vera natura di quelle stesse Dee che la mitologia olimpica corrente definisce gelose, cattive, lussuriose, folli, e che alcune donne fanno fatica a riconoscere come tali...

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"I miti pre-ellenici rappresentano una visione della vita del tutto diversa da quella espressa nei miti olimpici. Anche se avessimo raccolte enciclopediche della mitologia più antica, sembra del tutto improbabile, a giudicare da ciò che effettivamente è sopravvissuto, che i temi dell'inganno, del tradimento, dell'alienazione, della brutalità fossero contenuti nelle storie sacre degli antichi popoli, altrimenti anche numerosi manufatti e iscrizioni li avrebbero espressi. L'orientamento mitico pre-ellenico, infatti, enfatizza i legami armoniosi fra gli umani, gli animali e la natura, il rispetto e la celebrazione dei misteri del corpo e dello spirito".

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[SM=g27819]

stregaviolet )O(
00sabato 10 settembre 2011 02:43

Hihihihihih!!!! L'abbiamo tradotto per la Venexia Alessandro e io! [SM=g27828]
Credevo che la discussione ci fosse già e invece no... INCREDIBILE!! Alessandro com'è possibile che non l'abbiamo messa proprio qui all'Isola??! [SM=g27831] [SM=g27825]
Comunque c'è la discussione del "prima che tutto nascesse" [SM=g27824] ovvero la mia sul libro originale in inglese, quando l'ho letto per la prima volta... da lì ne ho parlato ad Alessandro, poi a Luciana Percovich, che ne ha parlato alla venexia, e noi l'abbiamo tradotto e pubblicato...
Bello vedere il "prima" e il "dopo"!
E scusate se lo ripeto sempre che l'abbiamo tradotto noi, ma è una di quelle cose che mi rendono veramente orgogliosissima... (lasciate che almeno per sta cosa io mi vanti un pochino!! [SM=g27837] )

Lost Goddesses of Early Greece

Violet

Danae_88
00sabato 10 settembre 2011 14:53

wowwwwwwww [SM=g27836] non lo sapevo! incredibile [SM=g27828] [SM=g27828] bravissimi, mi è piaciuto un sacco... l'ho divorato nel giro di due ore!!!
AlessandroSkryer
00domenica 11 settembre 2011 00:53


Danae, grazie! [SM=g27821] [SM=g27822] Sono felice che il libro ti piaccia tanto. [SM=g27836] È bellissimo e merita tutti gli elogi. Però ti esorto: d’ora in poi, guarda sempre chi sono la traduttrice, il traduttore o i traduttori, mi raccomando! [SM=g27828]

Violetta, forse abbiamo voluto inconsciamente che la discussione sul libro fosse aperta da una lettrice, non da noi, e sono contento che sia stata una lettrice entusiasta, che non sapeva del nostro contributo, proprio come avviene per tutti gli altri libri. Così la presentazione è più imparziale! [SM=g27828]

E adesso, perdonatemi se rinuncio a qualunque modestian a qualsiasi imparzialità, a qualsiasi ritegno. [SM=g27828] Sono fierissimo di avere contribuito a tradurre «Le Dee perdute»: è stato molto bello lavorare insieme ed è un’immensa soddisfazione. È senz’altro il libro più bello e più significativo che io abbia mai tradotto. Non è stato semplicemente un lavoro: la traduzione è stata scritta con dedizione e con amore verso le Antiche Tradizioni che guida a riscoprire, e ci ha emozionati e commossi intensamente e profondamente entrambi. Vero, Violetta? [SM=g27821]

Charlene Spretnak ha seguito la via aperta da altri, studiose e studiosi, in primo luogo Jane Ellen Harrison (autrice di opere fondamentali, una soltanto delle quali tradottta in Italiano), ma con questo libro, pubblicato per la prima volta nel 1978 e conosciuto in tutto il mondo da decenni, ha creato qualcosa di unico e di bellissimo, dal punto di vista letterario, mitologico e spirituale. È un libro piccolo, che ha avuto un’influenza immensa. È uno dei libri fondamentali che hanno contribuito al «ritorno della Dèa», come lo descrive la stessa Charlene, con una espressione che a me piace molto. Altri libri simili degli stessi anni, che lei stessa ricorda, sono quelli di Starhawk, di Marija Gimbutas e di Merlin Stone. Starhawk e Gimbutas erano già disponibili in Italiano. «Il Linguaggio della Dèa» è stato ripubblicato in una nuova edizione sempre grazie a Luciana Percovich e a Venexia, che adesso, dopo «Le Dee perdute», ha tradotto finalmente «Quando Dio era una donna», di Merlin Stone, pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1975.

Comunque, nella Prefazione e nella Introduzione, Charlene Spretnak spiega bene come sia avvenuto il ritorno della Dea e come «Le Dee perdute» vi abbia contribuito: anche per questo invito tutte le Fanciulle dell’Isola a leggerlo, e poi, se vorranno, a scrivere qui le loro impressioni. [SM=g27823]





Danae_88
00domenica 11 settembre 2011 20:40

Grazie Ale [SM=g27819] hai ragione, di solito mi soffermo più sul titolo, sull'autore e dell'edizione...
Bellissima presentazione e ottimi spunti [SM=g27822]
olwen73
00domenica 11 settembre 2011 21:01
ma corro subito a comprarlo in libreria (beh proprio subito no ma appena potrò permettermelo), Violet, Alessandro, son fiera di voi. Che bello!
Credete, nel caso in cui qlc di noi trovi un bel libro in inglese non tradotto in italiano di poter fare altrettanto?
Sarebbe bellissimo!

Sono veramente fiera di voi, un abbraccio
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