nello cataudo
00lunedì 28 ottobre 2013 14:12
Luogo:
Spiaggia del ragusano
Data
26/10/2013
Partecipanti:
Io, Sebastiano, Giovanni e Alessandro
Descrizione meteo:
Vento iniziale da SE moderato, tendente a calma piatta dopo le 18,30
Mare inizialmente poco increspato, tendente a calmo dopo le 19,00
Spot: Spiaggia
Morfologia: Aperta
Profondità: medio bassa
Granulometria: media
Stato acqua: limpida
Catture
Tecnica: Paf
Prede: Mormore, occhiate, saraghi, triglie, sugarelli, spigole maculate
Tipologie calamenti: braccioli scorrevoli cm 80-100, Short bassi e alti 80cm
Ami: nr.10 - 8 - 6
Esche: arenicola, americano, Koreano, muriddu, bibi, sarda, trancio di muggine
Ore strike: tramonto-21,30 poi stasi. 23,00-3,00 poi fine esche.
Qualcuno ha già avuto modo di seguire il thread su Pis aperto da Seb in merito al fatto se andare o meno a pesca quando il mare è piatto. Su questo anche noi avevamo delle perplessità, se affrontare o meno la serata di ennesimo cappotto, in considerazione anche di spese di esca e costi carburante per la trasferta. Però stavolta il grande entusiasmo di due nostri amici e colleghi di lavoro, nuovi nel mondo della pesca, ha avuto il sopravvento, ed abbiamo organizzato, nonostante tutto.
Io volevo dare comunque un senso a questa ulteriore uscita: mi è balzata in testa l’idea non del tutto malvagia, né tanto meno fuori luogo che, date le condizioni del mare, era giusto andare a dare un’occhiata a quella sottile striscia di rocce, dove nelle ultime due battute avevamo disperso oltre un chilo di zavorre, alla spasmodica ricerca dei saraghi sul misto. E, se nel frattempo magari, con il fucile subacqueo…Pensato, fatto! Solo Seb sapeva delle mie intenzioni, tanto che arrivati in spiaggia, gli amici cominciarono a mormorare frasi del tipo “oggi era il caso di venire in costume da bagno, altro che canne da pesca!” oppure “Se avessi avuto una mascherina, mi sarei fatto un giro qua intorno per dare un’occhiata!”. Niente paura ragazzi, a questo ci ho pensato io! E mentre loro si apprestavano a scaricare canne e picchetti dalla loro macchina, io indossavo la cintura con i piombi e, borsone sulle spalle, sotto i loro sguardi increduli, mi avviavo a passo svelto verso la spiaggia.
In effetti, volevo approfittare della bella giornata per dare un’occhiata in giro sui fondali, per quantificare meglio l'entità e l'estensione di quelle rocce sommerse, che tanto piombo ci avevano fatto perdere, e chissà, tentare magari di recuperarne un paio.
Qui la grande sorpresa: In genere, le scogliere del ragusano sono costituite da una modesta estensione di rocce di tipo arenario, che dopo un 30-50 mt di distanza dalla riva lasciano spazio a enormi distese di sabbia. Qui ho trovato tutto il contrario. Quello che all’inizio sembrava un’arida e compatta distesa di sabbia, dopo una settantina di metri, diventava un bel fondale di misto roccioso, pieno di spaccature, buche, posidonia a chiazze e quant’altro. Allora i saraghi che avevamo preso fino ad allora non venivano da chissà dove! Eravamo noi che lanciavamo a loro le esche fin dentro l’uscio di casa!
Dopo la prima iniziale sorpresa, mi sono messo di buona lena, e girando in lungo e largo ho cercato di mappare per bene a mente la morfologia del nostro spot dei saraghi, portando anche nel retino qualche polpo. Non sono riuscito a misurarne in tutto e per tutto l'estensione, ma a spanne credo che lo spot possa impegnare almeno un paio di subacquei per un 2-3 ore a testa di immersione.
Una volta in spiaggia ho spiegato ai ragazzi dove lanciare, e dove non lanciare, le varie distanze, dove erano le grosse buche, e tutto il resto. Insomma, abbiamo fatto strategia, in base a quello che avevamo realmente davanti alle nostre canne, ma che mai avevamo potuto immaginare.
E’ stata una piacevolissima serata. Io e Seb ci siamo dedicati un po’ a pesca di selezione alle mormore, con le immancabili canne con il trancio sgallato (una a testa), abbandonate a lato della batteria, mentre i ragazzi giocavano al piglia piglia. Vagliela a spiegare adesso la storia delle misure minime, dell’etica del pescasportivo…in questa fase iniziale la loro è frenesia alieutica pura e nient’altro.
Ognuno a modo suo ci siamo divertiti. Con la consapevolezza del dove andare a lanciare, e a che distanza, abbiamo tirato fuori dalla spiaggia di tutto: Mormore, occhiate, sugarelli, saraghetti e triglie, per un totale di 27 pezzi.
Questa volta ho anche approfittato della calma serata per portarmi le 2 pezzi ad innesto 1-3 oz, che avevo in vendita da qualche settimana nel nostro mercatino e, che dirvi, ad ogni tocca timorosa (tipica da aiola) un improvviso sussulto di cimino. Altro che segnalare le abboccate. Queste simpatiche cannette le amplificano, e fanno diventare il tutto molto più divertente e coinvolgente. Ci siamo divertiti tutti, nessuno escluso, per una nottata intera fin quasi le tre del mattino, quando è finita l'arenicola. Il momento di stasi c’è stato dalle 21,30 fin quasi le 23,00, ma per il resto una bella serata movimentata. Anche l’entità delle catture può far sorridere a questo punto più di uno di voi, vi posso però assicurare che non c’è niente di più piacevole di passare una notte insieme agli amici, a chiacchierare e scherzare del più e del meno, balzando però in continuazione da una canna all'altra, per vedere cosa era stato....
Poi stamattina abbiamo comunque stabilito che dalla prossima volta in avanti, le prede da rilascio vanno veramente rilasciate!