Re:
StanleyClarke, 28/07/2016 10.35:
Ogni volta che leggo di Quantistica, mi viene subito in mente
l'entanglement...e la parola entanglement mi riporta alla mente
alcune parole che Gesù disse a Pietro.
Scusa se rispondo solo ora, ma sono stato fuori e sono ritornato ieri.
L'entanglement è un modo, secondo me, che dimostra come l'informazione rivesta una grande importanza nella realtà che ci circonda. la realtà non è fatta solo di particelle, ma anche di informazione. L'entanglement permette di superare la velocità della luce grazie all'informazione. Le particelle grazie allo scambio di informazione aggirano l'ostacolo dell'impossibilità di superare la velocità della luce nel mondo macroscopico.
Questo apre le porte in futuro al viaggio interstellare, tramite scorciatoie che per adesso sono solo fantascienza. Dio ha creato la realtà con queste scorciatoie che permettono di superare le enormi distanze per il viaggio nello spazio esterno. E se gli angeli usassero già queste scorciatoie?
Se,probabilmente, gli scienziati si aprissero un po di più alla verità, potrebbero senza sforzo dimostrare l'esistenza di Dio..
La famosa formula di Einstein E = M x C^2, è già una dimostrazione indiretta dell'esistenza di Dio. Ma per gli scienziati atei, l'energia non è una manifestazione di Dio. Non sanno cos'è. Ma per loro non è una manifestazione di Dio. Il grande Einstein, aveva scoperto l'equazione di Dio. E gli scienziati credenti ammettono che è una grande scoperta.
Il gatto di Schroedinger non è proprio cosi...
Si prende un gatto e lo si chiude in una scatola contenende una fiala di cianuro, in un contatore Geiger si trova una minuscola porzione di sostanza radioattiva, così poca che nel corso di un'ora forse uno dei suoi atomi si disintegrerà, ma anche, in modo parimenti probabile, nessuno; se l'evento si verifica il contatore lo segnala e aziona un relais di un martelletto che rompe una fiala con del cianuro. Dopo avere lasciato indisturbato questo intero sistema per un'ora, si direbbe che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo si fosse disintegrato, mentre la prima disintegrazione atomica lo avrebbe avvelenato.
Quindi il gatto, in assenza di osservazione diretta, può essere contemporaneamente "vivo" e "morto".
Beh! Di solito quando si cerca di spiegare un concetto alla massa che non ha basi scientifiche, si cerca di farlo in maniera più semplice possibile. Sono abituato a fare in questo modo. Non è facile fare divulgazione scientifica. Perché bisogna superare lo scoglio di non usare termini tecnici e argomenti non troppo complicati. Parlare in maniera semplice non è sempre facile. Per questo non mi sono dilungato nei particolari. Poi chi ama la scienza è in grado di approfondire il discorso.
Ciao
anto_netti