On the railways

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@Mimmi the Maneater@
00venerdì 7 novembre 2008 18:02
L'abbraccio di E. arrivò distratto. Osservava le carrozze del treno che man mano rallentavano la corsa.
Feci per salire quando mi fermò con una mano e mi sorrise. << Parto mica per la guerra? >> e gli stampai un bacio sulla guancia.
Ero molto quieta, un po' emozionata e anche distratta visto che non timbrai il biglietto. Chiesi a una signora con due bambini dove fosse l'obliteratrice.


<< Guardi mi deve solo mettere una firma, è scritto qui >>.
<< Certo >>, rispose presuntuoso il controllore,<< mi dia 50 euro e le metto tutte le firme che vuole >>
<< Ma mi facci il piacere >> e fuggii via nel corridoio. Mi sedetti, estrassi una biro dal mio fedele zaino, non dopo averlo messo a soqquadro. Scrissi l'orario e...
<< Siediti qui >>, fece capolino la signora con i due bambini dalla carrozza di fronte.
<< Ah, signora grazie, ma non posso >>. Le indicai il mio biglietto senza posto assegnato.
<< Non preoccuparti, tanto è vuoto >>.

Il tempo d'arrivare a Roma Termini che c'alzammo tutti e quattro.
Fino a Firenze avevo dovuto sorbirmi: la bambina che mi abbracciava e voleva stare con me; la mamma che mi raccontò tutta la sua vita dalle origini napoletane, all'adolescenza bolognese e matrimonio casertano. Conobbi in 4 ore: vite, lavori, vacanze, desideri, pensieri di una famiglia intera.
Però, era simpatica [la mamma], soprattutto quando io, osservando i bellissimi campi di girasole toscani, le feci presente che fosse razzista ma nonostante ciò aveva una dipendente straniera.
Ammutolì e io ebbi il tempo di maledire il lettore cd di E. che non funzionava.


Fino a Milano, persi la serenità di un momento mio, in solitudine ad ammirare i paesaggi umbri e toscani; il fiume Po e le fabbriche emiliane. Si perse la magia del viaggio: mentre il mondo ti scorre addosso, tu sei fermo e lasci che ti penetri per un istante e poi vada via, regalandoti un ricordo.
Son nota per il mio istinto passionale, foss'anche vero che funzionasse anche ad high voltage.
Invece, predomina l'educazione anche quando di fronte si presente il peggiore dei cretini.
<< Scusi, ma io cambio carrozza qui l'aria condizionata non funziona >>, afferrai in un attimo zaino e borsa e mi diressi verso il corridoio.
<< Ti aiuto >>, allungò quelle manacce viscide verso me. Non bastasse gli sguardi e i commenti sul mio corpo e quelli circa i non rapporti sessuali con la moglie, il suo bisogno di sfogare e i racconti relativi l'argomento. Ma le sue manacce sulle mie gambe non le tollerai nemmeno per un secondo.

Peccato non avergli sferrato un pugno
, pensai nella terza carrozza successiva. Seduta di fronte a un ragazzo e tranquilla, l'uomo era sgaiattolato via all'apparire del giovane.

E' così che andai incontro a la Serpe.
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