Siamo così oltremodo legati alla dannata e lugubre stasi di sofferenza -ove le lacrime non esistono e i sorrisi si perdono nel disordine dei pensieri- che basta solo una brezza -fresca, limpida, marina- a generare confusione e aggiungere, caso assurdo, ulteriore malessere.
E quella lacrima dimenticata scende su un cuore così desertico, ardente; un cuore di fuoco che ha gettato così tanto magma da aver reso tutto una crosta, anche quell'espressione di pura innocenza che balena dal volto nel profondo dei sonni e dei sogni...
...i sogni! Ah non c'è peggior lama di un sogno!
Visioni di vita e di desideri:
ferro ancora caldo su le ferite
di sangue sgorganti.
Quei visi amati...
e la finta, atroce
indifferenza
della mia bocca
No, non me ne importa niente di essere felice: bere un bicchiere d'acqua nella notte, acquietare la gola calda e asciutta e svegliarsi di nuovo e piangere ancora.
Non me ne importa niente di godere di istanti in una terra di occhi nebbiosi; in un tripudio di fuochi infernali e di una confusione che altera la mia essenza, eppure...
"Bisogna avere il caos dentro di sè, per generare una stella danzante"
... ma le mie
tamangos, no, non le schiodo
*Nietzche