Perché i miei non mi lasciano divertire?

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Amalia 52
00venerdì 1 giugno 2012 21:22

Per Allison, un’adolescente australiana, il lunedì mattina a scuola è sempre la stessa storia.
“Tutte parlano di quello che hanno fatto nel weekend”, dice. “Raccontano delle storie pazzesche, come a quante feste sono state, quanti ragazzi hanno baciato e addirittura gli inseguimenti con la polizia... Fa quasi paura, ma è divertente! Rientrano alle cinque del mattino e i loro genitori non dicono niente. Quando loro si preparano a uscire io devo essere già a letto!

“Dopo avermi raccontato i loro weekend movimentati mi chiedono che cosa ho fatto io. Appunto, che cosa ho fatto? Sono andata alle adunanze cristiane. Ho partecipato all’opera di predicazione. Mi sento come se stessi davvero perdendo qualcosa. Per questo di solito rispondo che non ho fatto niente di speciale. E allora mi domandano perché non sono andata con loro.

“Forse pensate che, passato il lunedì, le cose migliorino. Vi sbagliate. Il martedì cominciano già a parlare del weekend che sta per arrivare! Di solito mi siedo e mi metto ad ascoltare. Mi sento decisamente tagliata fuori”.

ANCHE il tuo lunedì mattina è più o meno così? Forse hai la sensazione che dietro la porta ci sia tutto un mondo di divertimenti che ti aspetta, ma che i tuoi abbiano chiuso quella porta a chiave. Oppure è come se ti trovassi al luna park ma non avessi il permesso di salire su nessuna giostra. In realtà non vuoi fare tutto quello che fanno i tuoi coetanei. È solo che ogni tanto vorresti divertirti un po’. Per fare un esempio, cos’è che ti piacerebbe fare questo fine settimana?

◯ andare a ballare
◯ andare a un concerto
◯ andare al cinema
◯ andare a una festa
◯ altro ․․․․․
Sicuramente hai bisogno di un po’ di svago. (Ecclesiaste 3:1, 4) Anzi, il Creatore desidera che tu viva la tua età. (Ecclesiaste 11:9) E, per quanto possa sembrarti strano, anche i tuoi genitori desiderano che tu ti diverta. Probabilmente, però, i tuoi hanno anche due legittime preoccupazioni: (1) cosa farai e (2) con chi.
Allora cosa puoi fare se sei invitato a uscire ma non sei sicuro di come potrebbero reagire i tuoi? Quando si deve prendere una decisione, la Bibbia incoraggia a considerare le varie opzioni, sia positive che negative, e a valutare le conseguenze. (Deuteronomio 32:29; Proverbi 7:6-23) Riguardo all’invito che ti hanno fatto i tuoi amici, quali opzioni hai?

OPZIONE A: ANDARCI SENZA CHIEDERE.
Perché potresti scegliere questa opzione. Vuoi far colpo sui tuoi amici facendo vedere quanto sei indipendente. Pensi di saperne più dei tuoi genitori, o non dai molta importanza alla loro opinione. — Proverbi 15:5.

Le conseguenze. Agendo in questo modo lancerai un messaggio ai tuoi amici, e cioè che sei bravo a ingannare gli altri. Se sei stato disposto a ingannare i tuoi, potresti fare la stessa cosa con i tuoi amici. Se i tuoi genitori lo scopriranno, si sentiranno feriti e presi in giro e probabilmente non ti faranno uscire per un po’. Disubbidire ai tuoi e uscire comunque è una decisione sconsiderata. — Proverbi 12:15.

OPZIONE B: NON ANDARCI E NON CHIEDERE.
Perché potresti scegliere questa opzione. Valuti l’invito e ritieni che la cosa vada contro i tuoi princìpi, o che alcuni di quelli che sono coinvolti non sarebbero una buona compagnia. (1 Corinti 15:33; Filippesi 4:8) Oppure vorresti andare ma non hai il coraggio di chiederlo ai tuoi.

Le conseguenze. Se non vai perché pensi che non sia una buona idea, ti sentirai più sicuro quando darai una risposta ai tuoi amici. Se però rifiuti solo perché non hai il coraggio di chiederlo ai tuoi, potresti ritrovarti a casa a rimuginare, pensando di essere il solo che non può divertirsi.

OPZIONE C: CHIEDERE E VEDERE COME VA A FINIRE.
Perché potresti scegliere questa opzione. Riconosci l’autorità che i tuoi hanno su di te e ritieni importante la loro opinione. (Colossesi 3:20) Vuoi bene ai tuoi e non vuoi ferirli facendo qualcosa alle loro spalle. (Proverbi 10:1) Inoltre hai l’opportunità di presentare le tue ragioni.

Le conseguenze. I tuoi genitori capiscono che li ami e li rispetti. E se considerano ragionevole la tua richiesta potrebbero acconsentire.

Perché potrebbero dire di no

E se i tuoi dicono di no? Potrebbe darti molto fastidio. Tuttavia, se capisci il loro punto di vista riuscirai ad accettare un rifiuto. Per esempio potrebbero dirti di no per uno dei seguenti motivi.
Ne sanno più di te e hanno più esperienza. Potendo scegliere, probabilmente preferiresti fare il bagno in una zona di mare sorvegliata da un bagnino. Infatti, mentre sei in acqua a divertirti non sei molto consapevole del pericolo. Dal punto di osservazione del bagnino, invece, è più facile notare i pericoli.

In modo simile, a motivo della loro maggiore esperienza, forse i tuoi genitori sono consapevoli di pericoli che tu non riesci a vedere. Come nel caso del bagnino, l’obiettivo dei tuoi non è fare i guastafeste. Desiderano che eviti situazioni pericolose che potrebbero impedirti di goderti la vita.

Ti vogliono bene. I tuoi genitori desiderano solo proteggerti. Il bene che ti vogliono li spinge a dire di sì quando possono e di no quando devono. Quando chiedi il permesso di fare qualcosa, loro si domandano se possono acconsentire alla tua richiesta e accettarne le conseguenze. Diranno di sì, a se stessi e a te, solo se saranno ragionevolmente sicuri che non subirai nessun danno.

Non hanno abbastanza informazioni. I genitori amorevoli preferiscono eccedere in prudenza. Se non comprendono la tua richiesta, o se ritengono di non avere abbastanza elementi, è probabile che diranno di no.

Come aumentare le probabilità di ottenere un sì

Sono implicati quattro fattori.

Onestà. Primo, devi essere onesto con te stesso. Chiediti qual è il vero motivo per cui vuoi andare. È perché ti piace tanto svolgere quella particolare attività o per sentirti accettato dai tuoi coetanei? C’è di mezzo una ragazza (o un ragazzo) che ti piace? Poi cerca di essere onesto con i tuoi genitori. Anche loro sono stati giovani; inoltre ti conoscono bene. Quindi capiranno comunque quali sono i tuoi veri motivi. Apprezzeranno la tua sincerità e tu trarrai beneficio dalla loro saggezza. (Proverbi 7:1, 2) Se invece non sei onesto, non si fideranno più di te e le tue probabilità di ottenere un sì diminuiranno.

Tempismo. Non subissare i tuoi genitori di richieste quando sono appena rientrati dal lavoro o quando sono intenti a fare qualcosa. Avvicinali quando sono più rilassati. Inoltre non ridurti all’ultimo momento e non pressarli per avere una risposta. Ai tuoi non piacerà dover decidere in fretta. Chiedi con tempestività e lo apprezzeranno.

Chiarezza. Non essere vago. Spiega esattamente cosa vuoi fare. Ai genitori non piace un “non lo so” come risposta, soprattutto se ti chiedono cose del tipo “con chi vai?”, “c’è qualche adulto?” o “a che ora torni?”

Atteggiamento. Non vedere i tuoi genitori come il nemico. Pensa che siete dalla stessa parte, perché in fondo è così. Se li consideri degli alleati darai meno l’impressione di essere sul piede di guerra e loro saranno probabilmente più pronti a cooperare. Se dicono di no, chiedi con rispetto perché. Se per esempio chiedi di andare a un concerto ma la risposta è no, cerca di capire cos’è che non li convince. L’artista? Il luogo? Le persone con cui starai? Il costo dell’evento? Evita di dire cose come “voi non vi fidate di me”, “ci vanno tutti”, “i genitori dei miei amici li lasciano andare”. Dimostra ai tuoi di essere abbastanza maturo da accettare la loro decisione e rispettarla. Se lo farai, anche loro ti rispetteranno, e la prossima volta potrebbero essere più inclini ad acconsentire.

Fonte:g 2/11
(SimonLeBon)
00venerdì 1 giugno 2012 21:28
Re:
Amalia 52, 01.06.2012 21:22:


...OPZIONE B: NON ANDARCI E NON CHIEDERE....




Piu' win-win di cosi' si... muore! [SM=x1408427]

Simon
Amalia 52
00venerdì 1 giugno 2012 21:36

Perché potrebbero dire di no

E se i tuoi dicono di no? Potrebbe darti molto fastidio. Tuttavia, se capisci il loro punto di vista riuscirai ad accettare un rifiuto. Per esempio potrebbero dirti di no per uno dei seguenti motivi.
Ne sanno più di te e hanno più esperienza. Potendo scegliere, probabilmente preferiresti fare il bagno in una zona di mare sorvegliata da un bagnino. Infatti, mentre sei in acqua a divertirti non sei molto consapevole del pericolo. Dal punto di osservazione del bagnino, invece, è più facile notare i pericoli.

In modo simile, a motivo della loro maggiore esperienza, forse i tuoi genitori sono consapevoli di pericoli che tu non riesci a vedere. Come nel caso del bagnino, l’obiettivo dei tuoi non è fare i guastafeste.
Desiderano che eviti situazioni pericolose che potrebbero impedirti di goderti la vita.



Un esempio riflessivo e realistico della situazione! [SM=g28002]
VVRL
00mercoledì 9 gennaio 2013 14:43
Re:
Amalia 52, 01/06/2012 21:22:


Per Allison, un’adolescente australiana, il lunedì mattina a scuola è sempre la stessa storia.
“Tutte parlano di quello che hanno fatto nel weekend”, dice. “Raccontano delle storie pazzesche, come a quante feste sono state, quanti ragazzi hanno baciato e addirittura gli inseguimenti con la polizia... Fa quasi paura, ma è divertente! Rientrano alle cinque del mattino e i loro genitori non dicono niente. Quando loro si preparano a uscire io devo essere già a letto!

“Dopo avermi raccontato i loro weekend movimentati mi chiedono che cosa ho fatto io. Appunto, che cosa ho fatto? Sono andata alle adunanze cristiane. Ho partecipato all’opera di predicazione. Mi sento come se stessi davvero perdendo qualcosa. Per questo di solito rispondo che non ho fatto niente di speciale. E allora mi domandano perché non sono andata con loro.

“Forse pensate che, passato il lunedì, le cose migliorino. Vi sbagliate. Il martedì cominciano già a parlare del weekend che sta per arrivare! Di solito mi siedo e mi metto ad ascoltare. Mi sento decisamente tagliata fuori”.

ANCHE il tuo lunedì mattina è più o meno così? Forse hai la sensazione che dietro la porta ci sia tutto un mondo di divertimenti che ti aspetta, ma che i tuoi abbiano chiuso quella porta a chiave. Oppure è come se ti trovassi al luna park ma non avessi il permesso di salire su nessuna giostra. In realtà non vuoi fare tutto quello che fanno i tuoi coetanei. È solo che ogni tanto vorresti divertirti un po’. Per fare un esempio, cos’è che ti piacerebbe fare questo fine settimana?

◯ andare a ballare
◯ andare a un concerto
◯ andare al cinema
◯ andare a una festa
◯ altro ․․․․․
Sicuramente hai bisogno di un po’ di svago. (Ecclesiaste 3:1, 4) Anzi, il Creatore desidera che tu viva la tua età. (Ecclesiaste 11:9) E, per quanto possa sembrarti strano, anche i tuoi genitori desiderano che tu ti diverta. Probabilmente, però, i tuoi hanno anche due legittime preoccupazioni: (1) cosa farai e (2) con chi.
Allora cosa puoi fare se sei invitato a uscire ma non sei sicuro di come potrebbero reagire i tuoi? Quando si deve prendere una decisione, la Bibbia incoraggia a considerare le varie opzioni, sia positive che negative, e a valutare le conseguenze. (Deuteronomio 32:29; Proverbi 7:6-23) Riguardo all’invito che ti hanno fatto i tuoi amici, quali opzioni hai?

OPZIONE A: ANDARCI SENZA CHIEDERE.
Perché potresti scegliere questa opzione. Vuoi far colpo sui tuoi amici facendo vedere quanto sei indipendente. Pensi di saperne più dei tuoi genitori, o non dai molta importanza alla loro opinione. — Proverbi 15:5.

Le conseguenze. Agendo in questo modo lancerai un messaggio ai tuoi amici, e cioè che sei bravo a ingannare gli altri. Se sei stato disposto a ingannare i tuoi, potresti fare la stessa cosa con i tuoi amici. Se i tuoi genitori lo scopriranno, si sentiranno feriti e presi in giro e probabilmente non ti faranno uscire per un po’. Disubbidire ai tuoi e uscire comunque è una decisione sconsiderata. — Proverbi 12:15.

OPZIONE B: NON ANDARCI E NON CHIEDERE.
Perché potresti scegliere questa opzione. Valuti l’invito e ritieni che la cosa vada contro i tuoi princìpi, o che alcuni di quelli che sono coinvolti non sarebbero una buona compagnia. (1 Corinti 15:33; Filippesi 4:8) Oppure vorresti andare ma non hai il coraggio di chiederlo ai tuoi.

Le conseguenze. Se non vai perché pensi che non sia una buona idea, ti sentirai più sicuro quando darai una risposta ai tuoi amici. Se però rifiuti solo perché non hai il coraggio di chiederlo ai tuoi, potresti ritrovarti a casa a rimuginare, pensando di essere il solo che non può divertirsi.

OPZIONE C: CHIEDERE E VEDERE COME VA A FINIRE.
Perché potresti scegliere questa opzione. Riconosci l’autorità che i tuoi hanno su di te e ritieni importante la loro opinione. (Colossesi 3:20) Vuoi bene ai tuoi e non vuoi ferirli facendo qualcosa alle loro spalle. (Proverbi 10:1) Inoltre hai l’opportunità di presentare le tue ragioni.

Le conseguenze. I tuoi genitori capiscono che li ami e li rispetti. E se considerano ragionevole la tua richiesta potrebbero acconsentire.

Perché potrebbero dire di no

E se i tuoi dicono di no? Potrebbe darti molto fastidio. Tuttavia, se capisci il loro punto di vista riuscirai ad accettare un rifiuto. Per esempio potrebbero dirti di no per uno dei seguenti motivi.
Ne sanno più di te e hanno più esperienza. Potendo scegliere, probabilmente preferiresti fare il bagno in una zona di mare sorvegliata da un bagnino. Infatti, mentre sei in acqua a divertirti non sei molto consapevole del pericolo. Dal punto di osservazione del bagnino, invece, è più facile notare i pericoli.

In modo simile, a motivo della loro maggiore esperienza, forse i tuoi genitori sono consapevoli di pericoli che tu non riesci a vedere. Come nel caso del bagnino, l’obiettivo dei tuoi non è fare i guastafeste. Desiderano che eviti situazioni pericolose che potrebbero impedirti di goderti la vita.

Ti vogliono bene. I tuoi genitori desiderano solo proteggerti. Il bene che ti vogliono li spinge a dire di sì quando possono e di no quando devono. Quando chiedi il permesso di fare qualcosa, loro si domandano se possono acconsentire alla tua richiesta e accettarne le conseguenze. Diranno di sì, a se stessi e a te, solo se saranno ragionevolmente sicuri che non subirai nessun danno.

Non hanno abbastanza informazioni. I genitori amorevoli preferiscono eccedere in prudenza. Se non comprendono la tua richiesta, o se ritengono di non avere abbastanza elementi, è probabile che diranno di no.

Come aumentare le probabilità di ottenere un sì

Sono implicati quattro fattori.

Onestà. Primo, devi essere onesto con te stesso. Chiediti qual è il vero motivo per cui vuoi andare. È perché ti piace tanto svolgere quella particolare attività o per sentirti accettato dai tuoi coetanei? C’è di mezzo una ragazza (o un ragazzo) che ti piace? Poi cerca di essere onesto con i tuoi genitori. Anche loro sono stati giovani; inoltre ti conoscono bene. Quindi capiranno comunque quali sono i tuoi veri motivi. Apprezzeranno la tua sincerità e tu trarrai beneficio dalla loro saggezza. (Proverbi 7:1, 2) Se invece non sei onesto, non si fideranno più di te e le tue probabilità di ottenere un sì diminuiranno.

Tempismo. Non subissare i tuoi genitori di richieste quando sono appena rientrati dal lavoro o quando sono intenti a fare qualcosa. Avvicinali quando sono più rilassati. Inoltre non ridurti all’ultimo momento e non pressarli per avere una risposta. Ai tuoi non piacerà dover decidere in fretta. Chiedi con tempestività e lo apprezzeranno.

Chiarezza. Non essere vago. Spiega esattamente cosa vuoi fare. Ai genitori non piace un “non lo so” come risposta, soprattutto se ti chiedono cose del tipo “con chi vai?”, “c’è qualche adulto?” o “a che ora torni?”

Atteggiamento. Non vedere i tuoi genitori come il nemico. Pensa che siete dalla stessa parte, perché in fondo è così. Se li consideri degli alleati darai meno l’impressione di essere sul piede di guerra e loro saranno probabilmente più pronti a cooperare. Se dicono di no, chiedi con rispetto perché. Se per esempio chiedi di andare a un concerto ma la risposta è no, cerca di capire cos’è che non li convince. L’artista? Il luogo? Le persone con cui starai? Il costo dell’evento? Evita di dire cose come “voi non vi fidate di me”, “ci vanno tutti”, “i genitori dei miei amici li lasciano andare”. Dimostra ai tuoi di essere abbastanza maturo da accettare la loro decisione e rispettarla. Se lo farai, anche loro ti rispetteranno, e la prossima volta potrebbero essere più inclini ad acconsentire.

Fonte:g 2/11


Direi Opzione C.
Se i genitori hanno del buon senso, diranno che non c'è nulla di male nell'andare al cinema, al ballare, ecc... In tal caso la risposta sara sicuramente si.

Seabiscuit
00mercoledì 9 gennaio 2013 14:58
Re: Re:
VVRL, 09.01.2013 14:43:


Direi Opzione C.
Se i genitori hanno del buon senso, diranno che non c'è nulla di male nell'andare al cinema, al ballare, ecc... In tal caso la risposta sara sicuramente si.




dipende con chi vai

mai sentito parlare di amicizie sbagliate? Non so se sei genitore, io si, e sicuramente voglio il meglio per mia figlia.

Giandujotta.50
00mercoledì 9 gennaio 2013 14:58
Re: Re:
VVRL, 09/01/2013 14:43:


Direi Opzione C.
Se i genitori hanno del buon senso, diranno che non c'è nulla di male nell'andare al cinema, al ballare, ecc... In tal caso la risposta sara sicuramente si.





Da genitore penso: il buon senso mi serve per valutare la richiesta nel suo insieme, i pro e i contro.
Se ho buon senso penso a tutti i fattori coinvolti e traggo le conclusioni per il bene di mio figlio.

Non lo lascerei andare a prescindere da tutti i fattori. Non sarebbe buon senso, ma incoscienza.
Con i figli si ha una responsabilità pesante. Meglio valutare tutto bene prima di dire un Si o un NO
VVRL
00giovedì 10 gennaio 2013 08:33
Re: Re: Re:
Seabiscuit, 09/01/2013 14:58:



dipende con chi vai

mai sentito parlare di amicizie sbagliate? Non so se sei genitore, io si, e sicuramente voglio il meglio per mia figlia.



Si, anche io sono genitore, e non nego di essere preoccupato per il suo futuro inteso sotto tutti i punti di vista. Come dici tu, la compagnia è fondamentale ed è giusto che un genitore vigili in questo senso. Ma andare ad una festa, al compleanno di un compagnetto, al cinema, andare a ballare, ecc.. non sono cose riprorevoli in se. Nè tanto meno posso pensare che per mio figlio possa essere una cattiva compagnia l'avere il compagneto evangelista, musulmano, o ateo.
Capisci cosa intendo dire?


VVRL
00giovedì 10 gennaio 2013 08:36
Re: Re: Re:
Giandujotta.50, 09/01/2013 14:58:




Da genitore penso: il buon senso mi serve per valutare la richiesta nel suo insieme, i pro e i contro.
Se ho buon senso penso a tutti i fattori coinvolti e traggo le conclusioni per il bene di mio figlio.

Non lo lascerei andare a prescindere da tutti i fattori. Non sarebbe buon senso, ma incoscienza.
Con i figli si ha una responsabilità pesante. Meglio valutare tutto bene prima di dire un Si o un NO


Certo, dobbiamo essere presenti nella vita dei nostri figli e a prescindere non si può certo dire che andare a ballare sia bene o male.


Antonio977
00giovedì 10 gennaio 2013 09:27
Con la differenza che alcuni "compagni di scuola" il sabato sera non ritornano più a casa..
VVRL
00giovedì 10 gennaio 2013 09:56
Re:
Antonio977, 10/01/2013 09:27:

Con la differenza che alcuni "compagni di scuola" il sabato sera non ritornano più a casa..


Certo, questo è un esempio di cattiva compagnia, ma non per questo tutti i compagni di scuola, in assoluto, possono considerarsi una cattiva compagnia.


Seabiscuit
00giovedì 10 gennaio 2013 10:14
Re: Re:
VVRL, 10.01.2013 09:56:


Certo, questo è un esempio di cattiva compagnia, ma non per questo tutti i compagni di scuola, in assoluto, possono considerarsi una cattiva compagnia.





infatti mai generalizare

una "cattiva" compagnia è qualcuno che potrebbe, intenzionalmente o non, sviarci dalle nostre abitudini nel servire Dio con regolarità. Ogniuno è libero di scegliersi le compagnie che vuole, anche fra i TdG
Barnaba1977
00giovedì 10 gennaio 2013 10:49
Re: Re:
VVRL, 10/01/2013 09:56:

Certo, questo è un esempio di cattiva compagnia, ma non per questo tutti i compagni di scuola, in assoluto, possono considerarsi una cattiva compagnia.



Confermo. Io passavo molti pomeriggi a casa di un mio compagno di classe per fare i compiti: ragazzo serio e ben educato. Riuscivamo a fare molte cose assieme. Alle elementari condividevo molto tempo con i miei compagni di classe, quelli che secondo me si "comportavano bene". Alle medie c'è stato un tracollo, in quanto finii in una classe di disgraziati. Grazie al cielo, i miei mi hanno sempre insegnato ad essere selettivo e non mi hanno mai detto chi dovevo o non dovevo frequentare, ma mi hanno insegnato quali caratteristiche piacciono o non piacciono a Dio.
VVRL
00giovedì 10 gennaio 2013 12:45
Re: Re: Re:

sviarci dalle nostre abitudini nel servire Dio con regolarità


Scusa, mi spieghi cosa intendi per regolarità? Voglio dire, mi è chiaro che la compagnia non deve andare contro quello che sono i nostri princici morali, ma cosa centra la continuità?

Ognuno è libero di scegliersi le compagnie che vuole, anche fra i TdG


Bene, mi fa piacere che sono dicerie senza fondamento le asserzioni per cui i bambini, figli di TdG, non possono andare alle feste di compleanno dei propri compagni di scuola.
Barnaba1977
00giovedì 10 gennaio 2013 12:49
Re: Re: Re: Re:
VVRL, 10/01/2013 12:45:

Bene, mi fa piacere che sono dicerie senza fondamento le asserzioni per cui i bambini, figli di TdG, non possono andare alle feste di compleanno dei propri compagni di scuola.



Mi spieghi perché mio figlio dovrebbe andare proprio ad una festa di compleanno per godere della compagnia dei propri compagni?
VVRL
00giovedì 10 gennaio 2013 13:24
Re: Re: Re: Re: Re:
Barnaba1977, 10/01/2013 12:49:

VVRL, 10/01/2013 12:45:

Bene, mi fa piacere che sono dicerie senza fondamento le asserzioni per cui i bambini, figli di TdG, non possono andare alle feste di compleanno dei propri compagni di scuola.



Mi spieghi perché mio figlio dovrebbe andare proprio ad una festa di compleanno per godere della compagnia dei propri compagni?


E perchè non dovrebbe andarci? Cosa ci sarebbe di male? E' un'occasione in più per stare in compagnia.


Barnaba1977
00giovedì 10 gennaio 2013 15:57
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
VVRL, 10/01/2013 13:24:


E perchè non dovrebbe andarci? Cosa ci sarebbe di male? E' un'occasione in più per stare in compagnia.






Qui siamo OT, se vuoi parlare di compleanni, cerca il 3D apposito o apri ne un altro. Ciao.
TB-tdg
00giovedì 10 gennaio 2013 15:59
Re: Re: Re: Re:
VVRL, 10/01/2013 12:45:


sviarci dalle nostre abitudini nel servire Dio con regolarità


Scusa, mi spieghi cosa intendi per regolarità? Voglio dire, mi è chiaro che la compagnia non deve andare contro quello che sono i nostri princici morali, ma cosa centra la continuità?

Ognuno è libero di scegliersi le compagnie che vuole, anche fra i TdG


Bene, mi fa piacere che sono dicerie senza fondamento le asserzioni per cui i bambini, figli di TdG, non possono andare alle feste di compleanno dei propri compagni di scuola.



Alcuni esempi di regolarità sono:
le nostre adunanze e la predicazione della buona notizia. Se nostro figlio lo mandassimo a casa del suo compagno amichetto di scuola invece che portarlo all' adunanza con noi avremmo interrotto questa buona abitutdine (svlta con regolarità)

I bambini dei testimoni di Geova Fondamentalmente non vanno ai compleanni dei compagni, per il semplice motivo che noi non festeggiamo compleanni. I figli dei testimoni di Geova ci vanno solitamente i restanti 360 giorni dell' anno

Seabiscuit
00giovedì 10 gennaio 2013 16:09
Re: Re: Re: Re:
VVRL, 10.01.2013 12:45:


Bene, mi fa piacere che sono dicerie senza fondamento le asserzioni per cui i bambini, figli di TdG, non possono andare alle feste di compleanno dei propri compagni di scuola.



il festeggiare una determinata festività non ha nulla a che fare con l'argomento in questione che verte su "cosa puoi fare se sei invitato a uscire ma non sei sicuro di come potrebbero reagire i tuoi?"

sarebbe come se ti dicessi: invece di mandare mia figlia al compleanno di tuo/a figlio/a per stare in compagnia, manda invece tuo/a figlio/a in adunanza per stare in compagnia

ma non stiamo discutendo di questo
gianluca martini
00giovedì 10 gennaio 2013 21:54
Re: Re: Re: Re:
VVRL, 10/01/2013 08:33:


Si, anche io sono genitore, e non nego di essere preoccupato per il suo futuro inteso sotto tutti i punti di vista. Come dici tu, la compagnia è fondamentale ed è giusto che un genitore vigili in questo senso. Ma andare ad una festa, al compleanno di un compagnetto, al cinema, andare a ballare, ecc.. non sono cose riprorevoli in se. Nè tanto meno posso pensare che per mio figlio possa essere una cattiva compagnia l'avere il compagneto evangelista, musulmano, o ateo.
Capisci cosa intendo dire?






In realtà c'è differenza tra cattiva compagnia e cattiva persona: a prescindere dalla confessione religiosa o dal credo politico o dalle scelte di vita in generale, siamo circondati da bravissime persone, oneste, corrette, rispettabili. Associarsi ad esse o consentire ai propri figli di farlo per svago o per altre attività sociali è un fatto personale e nessuno imporrà la propria volontà su alcuno.
Quando parliamo di "cattiva compagnia" intendiamo la compagnia di chi o cosa (anche le letture o programmi potrebbero rivelarsi inadatti) in qualche misura ci impedisce o riduce la nostra devozione a Geova Dio.

Quindi non sono il ballo in sè nè il film che si visiona a costituire fattore di rischio spirituale ma come ed in che modo tutto ciò potrebbe influire sulla nostra fede, sulla nostra spiritualità, sulla nostra determinazione a restare integri: "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei" vuol dire anche "dimmi chi sei e ti dirò con chi vai"!

[SM=g1944981]

(garoma)
00venerdì 11 gennaio 2013 08:17
Re: Re: Re: Re: Re:
Seabiscuit, 10/01/2013 16:09:



l'argomento in questione che verte su "cosa puoi fare se sei invitato a uscire ma non sei sicuro di come potrebbero reagire i tuoi?"



Ma la cosa più semplice, non sarebbe di parlarne con i genitori e valutare insieme gli aspetti negativi o positivi ed eventuali pericoli?
Capisco che oggi non si usa più e che ciascun giovane vuole essere autonomo e indipendente ma, se parliamo di giovani cristiani credo che la cosa debba essere ben diversa e con questo non si vuole limitare la libertà di nessun figlio ne si dimostra di non aver fiducia in lui.

DIEGO.1966
00venerdì 11 gennaio 2013 10:41
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(garoma), 11/01/2013 08:17:


Ma la cosa più semplice, non sarebbe di parlarne con i genitori e valutare insieme gli aspetti negativi o positivi ed eventuali pericoli?
Capisco che oggi non si usa più e che ciascun giovane vuole essere autonomo e indipendente ma, se parliamo di giovani cristiani credo che la cosa debba essere ben diversa e con questo non si vuole limitare la libertà di nessun figlio ne si dimostra di non aver fiducia in lui.




Ecco che viene fuori la saggezza del buon garoma... [SM=g1871116]

[SM=g1861209]

...è con questo non si vuole negare la libertà di nessun figlio ...

Ciao


eliezell
00giovedì 17 gennaio 2013 21:10
premetto che non ho figli miei...
ho una figliastra e una nipotina ...

cmque i miei vicini che sono musulmani hanno lo steso nostro problema... quest'estate la più grandicella 7 anni ha fatto una specie di festa... la torta l'ha fatta la mamma e lei e la sorellina di 4 hanno cmque festeggiato... in modo molto familiare ... [SM=g2037509]

però quando ne abbiamo parlato ... ricordo gli occhi tristi [SM=g2857545] che dicevano quanto le sue compagne di scuola facevano e di come la maestra collaborava a far festeggiare compleanni e onomastici...
le bimbe che già si sentono poco italiane e che non conoscono bene la lingua, pur essendo nate in italia, si sentono escluse in queste occasioni di amicizia... [SM=g2410191]
a natale ... stesse cose... hanno fatto il presepe e ... ecc...
insomma è difficile per i ns ragazzi ma per gli stranieri ancora di più.... e poi la chiesa cattolica si vanta e pretende rispetto per la "sua" religione.... ma non per le altre... [SM=x1408438]

quando ero piccola io non si facevano ne feste ne festine.... eravamo tutti bimbi uguali sia quelli che potevano permetterselo che chi no... non si facevano così si risolveva il problema.... MA COME SIAMO ARRIVATI A QUESTO???? [SM=g2037509]
e nessuno quasi si ricordava il proprio compleanno..

CON LA CRISI CHE C'è .... non sarebbe meglio insegnare un poco a rispettare e risparmiare??? [SM=x1408440]
Lungosonno
00sabato 26 gennaio 2013 14:32
..forse,cari giovani
avete il privilegio nn soltanto di avere dei genitori
ma anche dei mentori,dei consiglieri di fiducia,dei maestri sapienti e fedeli

provate a guardarvi bene intorno
e vedete
i cosiddetti bravi genitori che si astengono dal fare fantasie sui figli

guardate quei genitori che nn intromettono i propri valori,i giudizi
sapete,giovani
per loro(quei genitori)
il giovane ha solo bisogno di essere guardato con approvazione incondizionata

avete mai sentito queste parole:"sono certo che riuscirai bene,qualsiasi cosa
deciderai di fare"...oppure:"ricordati che sarò sempre dalla tua parte,di qualunque cosa si tratti"

questo tipo di genitore,nn sembra essere pervaso da fantastiche idiozie parentali?
tipo,l'indipendenza........:tu figlio/a nella tua camera con il tuo pc/telefono/tv ecc
io genitore...d'altra parte

sforzati giovane di aprire bene gli occhi
e vedi o senti..
"ti voglio bene"...che frase d'effetto!!...altro??
mai un'idea,mai un pò di indignazione nei confronti dei figli,di ansia,mai qualche fantasia:l'amore come anestetico.

amore?...........ma quale amore, direbbe un figlio saggio?!

"ti voglio bene" questa frase che rimbalza a pappagallo da genitore a figlio e ritorno,può nascondere molti significati
ma di sicuro nn significa amare
perchè quando si ama
si è pieni di fantasie,di ideee di ansie

esistono ancora genitori-consiglieri di fiducia-maestri sapienti e fedeli
che necessariamente desiderano trasmetterti delle vitali informazioni
che a loro volta ne hanno conosciuto il valore

sarai poi Tu a considerare
ma lascia che Ti si spieghino qualche faccenda della vita

pensaci giovane
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