Quando ero
giovine ed ingenuo e credevo ancora a tutte le fesserie scritte dai giornali la mia prima assegnazione fu al Commissariato milanese che aveva giurisdizione sul quartiere della Comasina da dove provenivano i membri più violenti della banda Vallanzasca (il quale, per chi non lo sa, era originario della parte opposta di Milano).
Una volta, incuriosito dalla nomea del Renè come bandito violento ma con un codice d'onore chiesi al mio capopattuglia dell'epoca ( un figlio dell'emigrazione del Sud cresciuto sin da bambino nelle case di ringhiera della periferia milanese e che aveva conosciuto Vallanzasca quando entrambi erano ragazzi) che tipo fosse all'epoca il
Bel Renè. La risposta fu "Uno sfigato che prendeva un sacco di sberle da tutti quanti. Non so come la gente possa crederlo un duro", frase ancora più drasticamente confermata da un vecchio balordo della zona (i cui primi precedenti risalivano ai tempi in cui Nilla Pizzi vinceva a San Remo
) che ridendo lo gratificò di un epiteto dispregiativo in dialetto milanese " Era un
ciula che sapeva solo ammazzare". Ma la definizione migliore è forse contenuta nel libro "Io, il Tebano"di Angelo Epaminonda, forse il più grande capo mafia di Milano e (
lui sì) il pericolo pubblico numero 1 degli anni '70 ed '80, definisce Vallanzasca con disprezzo solo come
"..Renato Vallanzasca, il Bel Renè come lo avevano ribattezzato i giornali dopo che si era messo in mostra con un paio di rapine da cinematografo. In realtà non valeva una cicca. Faceva il bello con le donne e si era scordato di avere cominciato a fare un pò di lira battendo i bar di finocchi..." e ancora
"...era troppo plateale. troppo tutto. Ammazzava per il piacere di ammazzare..."
Personalmente posso dire che visto in televisione e dopo avere letto le sue dichiarazioni sulla stampa, il
Bel Renè mi sembra solo un personaggio patetico, come quelle vecchie dive del cinema incapaci di rassegnarsi all'inesorabile avanzare del tempo e che bramano di tornare alle luci della ribalta.
E' un personaggio costruito a tavolino dai media, un sottoprodotto dell'epoca dei film
poliziotteschiall'italiana e della contestazione, quando chiunque, anche un balordo cocainomane spurgo dei ghetti della periferia, poteva apparire come un Genio del Crimine, come un Diabolik,, come un Eroe Solitario in lotta contro il Sistema corrotto.
Per me possono fare quanti film vogliono su di lui. Possono anche liberarlo davvero e definitivamente. Per lui la Libertà diventerà il suo peggior incubo, quando le luci delle notorietà inizieranno a spegnersi su di lui e sul suo monolocale dove sarà andato ad abitare. Un signor nessuno condannato a ricordare per sempre in solitudine i tempi in cui veniva creduto come il Nemico Pubblico Numero 1.
Datemi retta. Tempo pochi mesi dalla sua liberazione ci sarà qualche collega (magari qualcuno che ai tempi della Banda della Comasina non era nemmeno nato) che piazzerà i ferri ai polsi del
Bel Renè mentre questi, armato di una pistola giocattolo, cercherà di rapinare un transessuale in Via Cenisio
semprechè lo stesso trans non abbatta il vecchio e ormai bolso Renè a borsettate
Sarebbe la triste ( e giusta) fine del Pericolo Pubblico degli anni '70....
[Modificato da dago113 20/01/2007 15.52]
[Modificato da dago113 20/01/2007 16.15]
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